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Nel mezzo di un villaggio lontano, avvolto da alte montagne e un'antica foresta, c'era una giovane donna di nome Elara. Era una sognatre, ben nota per la sua illimitata curiosità, che le permetteva di perdersi nei racconti. Era nota per avere un debole per quei racconti che mescolavano la fantasia, forse la leggenda con il mistero. La sua preferita era sicuramente la leggenda del Custode Del Tempo: un guardiano che vegliava sul flusso stesso dell'esistenza. Si diceva che, nel cuore della terra, si trovasse il Timewell: una piscina mistica in cui fili del passato e del presente si univano in una delicata rete con il futuro.

Elara a volte, mentre passeggiava attraverso le foreste con un cuore così pesante e un desiderio incandescente che neanche lei riusciva a rinominare, si chiedeva se la vita avesse qualcosa di speciale ed interessante per lei.

Un pomeriggio, mentre si riposava su un tronco caduto ai margini della foresta, i suoi amici Lira e Jorin la raggiunsero, la loro risata fu subito udita da Elara.

"Sogni ad occhi aperti di nuovo, Elara?" Lira la sfottò sedendosi accanto a lei. I suoi capelli scuri brillavano alla luce del sole e i suoi occhi brillavano di malizia.

Elara sorrise vagamente ma non le rivolse lo sguardo, lasciandolo fermo su quel mare di alberi. "Qualcosa del genere", rispose, la sua voce meno energica del solito.

Jorin, tuttavia, decise di evitare lo stesso comportamento di Lira, inginocchiandosi davanti a lei: il solco della sua fronte si aggrottò, dandogli un' aria di preoccupazione verso l'amica.

"Non è la prima volta che ti troviamo qui da sola," le disse dolcemente. "Cosa ti disturba?"

Elara esitò, poi sospirò, esprimendo finalmente i pensieri che avevano volterato nella sua mente per così tanto tempo. "Non lo so, Jorin. È come... c'è qualcosa là fuori, oltre il villaggio, che mi sta chiamando. Sento questa irrequietezza, questa trazione verso qualcosa che non riesco proprio a descrivere. Ti sei mai sentito come se fossi fatto per di più? Per di più di questa vita che conosciamo?"

Lira lanciò un'occhiata a Jorin, l'espressione stuzzicante si ammorbidì. "Sono sicuro che tutti noi ci chiediamo cosa c'è là fuori, Elara. Ma con te è tutta un'altra storia, come se per te sia più di una curiosità. È qualcosa di più profondo."

Lei annuì lentamente. "Sembra che ci sia una parte di me che non è qui, come se vivesse altrove. Però, nonostante tutto, è questa la mia casa, il villaggio... Ma non riesco a scrollarmi di dosso questa sensazione di essere destinata a qualcos'altro, a qualcosa di più... grande.

Jorin si sedette difronte a lei, rivolgendo il suo sguardo verso la foresta. "Forse sei destinata a vedere cosa c'è là fuori, oltre gli alberi. Sei sempre stata quella che, tra tutti noi, ha sempre sognato di più, Elara. Forse è ora che tu segua questo tuo sogno."

Lira sorrise dolcemente, la sua voce si addolcì. "Qualunque cosa sia, Elara, ti sosterremo. Ma non dimenticare mai, ti amiamo come sei ora, e non solo per quello che sarai.

Elara si rivolse ai suoi amici, il suo cuore si riempì di gratitudine. "Non so cosa farei senza di voi." sussurrò. "Ma questa sensazione... sta diventando più forte. Mi sento come se fossi sull'orlo di dover scoprire qualcosa, come se tutta la mia vita mi portasse a questo".

Jorin sorrise e la spinse giocosamente. "Allora vai a cercarlo, Elara. E noi due rimarremo qui, aspettando il tuo ritorno.

Le emozioni divamparono negli occhi di Elara mentre scrutava la foresta. "Lo farò. E chi lo sa? Forse un giorno saprò di cosa si tratta".

The Time's Last Guardian.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora