Capitolo 31 Sono veramente tornata?

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Le situazioni brutte alcune volte possono lasciare

delle cicatrici indelebili nella nostra memoria,

sono incancellabili, incontrollabili, bisogna solo pregare

di non farsi inghiottire dal buio delle conseguenze che portano.

Nathan's Pov.

Il coglione si è presentato davanti a me con una faccia che vorrei dargli non so quanti schiaffi e un sorriso sinistro ad incorniciare il tutto:

«Dove pensi di andare?»
«Fatti da parte.»
«No, nemmeno per sogno!»

Non mi resta che tirare fuori la mia pistola e puntargliela in fronte:

«Sei in minoranza Drake!»
«Pensi che io sia solo?»

Spuntano fuori anche Alexander e James:

«Direi che ora siamo tre contro tre, allora chi è in minoranza?»

Vedo che digrigna i denti ma tira fuori anche lui la sua pistola e me la punta in fronte:

«Non ho paura di incontrare il mio creatore e tu?»
«Nemmeno io!»

Alexander spara a quello che teneva per un braccio Jane e io invece prendo dalle mani di Russo la sua pistola e gli sparo ad una spalla i suoi uomini si precipitano verso di lui mentre io corro come un pazzo e prendo in braccio Jane e mi precipito verso la mia macchina e la chiudo dentro, fortunatamente la mia macchina è a prova di proiettili dato che hanno iniziato a sparare a raffica verso la mia macchina, nel frattempo sento Jane urlare come una matta, non un urlo normale sembra stridulo, come di paura rimango un'attimo con il fiato sospeso:

"Chissà cosa deve aver passato per aver paura così lei non mi è sembrata aver paura anche l'altra volta che ci ha avuto a che fare!"

Mi sporgo un attimo per vedere se sono ancora lì ma vedo arrivare di corsa Alexander:

«Prendi Jane e andatevene da qui, ci pensiamo io e James, pensa a lei, ha lei la priorità.»

Istintivamente l'abbraccio, cerco di coccolarla, abbasso per un breve istante lo sguardo e noto che la gonna le si è leggermente alzata e non indossa le sue mutandine, sinceramente non so che cosa mi trattenga da andare da Antonio Russo e sparargli in fronte, penso che sia per Jane che non faccio una cosa del genere, mi sbrigo a mettere in moto l'auto nel tragitto allungo una mano per sfilarle il sacchetto che ha in testa, la osservo e vedo che ha tutte e due le guance con dei lividi:

"Cristo ci sono andati giù pesanti, un'altra cosa che pagherà alla fine quella testa di cazzo! Oltre ad averla toccata intimamente!"

La vedo allontanarsi da me e appiattirsi al finestrino:

«Piccola, sono io...»
«No, impossibile, ho un'allucinazione.»
«Sono io, che cosa ti sta succedendo?»
«NO, NON SEI TU È IMPOSSIBILE CHE SEI IL MIO NATHAN!»

Sempre con il cuore in gola e l'ansia aumento la velocità della macchina per arrivare a casa, nel frattempo chiamo anche il dottore sono preoccupato a morte per la situazione della mia piccola:

«Salve signor Drake mi dica?»
«Venga immediatamente a casa mia!»
«Ho altri pazienti non solo lei...»
«Facciamo così se non arriva, non finanzio più il suo prezioso reparto dannazione!»
«Arrivo subito.»

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