8.

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<<Non ne posso più>> Lorenzo si stiracchiò lasciandosi cadere sul materasso. <<Nemmeno quando andavo a scuola ho mai studiato tutta la notte>>
<<C’è sempre una prima volta>>
<<Beh, vediamo di non farlo succedere più>>
Ridemmo entrambi e non mi sembrò vero. Finalmente le cose tra noi si erano risolte.
Guardò l’ora sul cellulare. <<Credi che la colazione sia pronta? Ho un certo languorino>>
<<Sì, anch’io>>
<<Allora andiamo a controllare>>. Si alzò ma non mi permise di arrivare alla porta. <<Dove pensi di andare?>>, chiese trattenendomi per un polso.
Non di nuovo. Prima o poi saremmo dovuti uscire da quella stanza. Inoltre quella ragazza non poteva essere ancora lì, sarebbe stato assurdo.
<<Non ricominciare>>
<<Non ricomincio, ma giù così non ti porto>>, rispose indicando la felpa enorme che avevo usato per coprire il pigiama. Mi passai una mano sul viso esasperata. Lui allacciò un braccio intorno ai miei fianchi. <<Non ci metto niente a caricarti di nuovo in spalla>>
Un brivido mi percorse la schiena. Lo allontanai subito. <<No, grazie. Ho una reputazione da difendere>>
Afferrai un paio di jeans e una camicetta e mi chiusi in bagno. Una volta da sola appoggiai la schiena alla porta. Il cuore mi batteva all’impazzata. Non potevo. Non con lui. Non ora.
Forse sarebbe stato meglio se avessimo continuato a litigare.
Dovevo impedire a qualsiasi cosa fosse di andare oltre. Anche se nulla sarebbe più stato come prima.

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