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<<Ho bisogno del tuo aiuto>>

Allontanai la forchetta dalle labbra e Federico si accomodò di fronte a me.

<<La vedi quella ragazza al tavolo del catering? Che fai!? Non ti voltare!!>>

<<Ma tu mi hai detto di…>> Mi zittii. <<Guarda ma non guardare!>>

Sollevai un sopracciglio eloquente.

<<Okay, guarda ma solo un pochino senza farti notare>>

<<Chi delle tre>>

<<Quella bionda con la treccia. Potresti scoprire perché si ostina a dirmi di no?>>

Se avessi inghiottito il boccone che avevo sulla forchetta di certo ora mi sarebbe andato di traverso.

<<E’ inutile che fai quella faccia, hai capito. Ci ho provato con lei e  sembrava interessata finché di punto in bianco non mi ha respinto. Devi scoprire perché>>

<<Che c’è Playboy hai perso il tuo tocco magico?>>

<<Mi devi un grosso favore e lo sai>>

<<Te lo deve tuo fratello, non io>>
Si alzò teatralmente triste. <<Non immaginavo che mi avresti detto di no. Credevo fossimo amici e volessi la mia felicità quanto io la tua>>

<<Puoi anche risederti. Non ti ho detto di no>>

<<Sapevo di poter contare su di te. Grazie. Grazie. Grazie!>> disse baciandomi la guancia da sopra il tavolo.

<<Ora basta...>> risi a quel affettuoso solletico. <<Raccontami cos’è successo>>

Si accomodò diventanto incredibilmente serio.

<<Non lo so, è questo il problema. Se solo me lo dicesse potrei cercare di rimediare>>

<<Le hai detto qualcosa che l’ha ferita?>>

Scosse il capo. <<O almeno non intenzionalmente>>

La guardai di sottecchi <<Eppure mi sembra familiare…>>

<<Beh..>>, si grattò la testa a disagio <<In realtà è la barista del locale in cui vi costringo ad andare ogni volta che usciamo>>

<<Ma certo!>> esclamai alzando un po’ troppo la voce. Lui mi zittì tappandomi la bocca con una mano e, siccome la ragazza alzò lo sguardo nella nostra direzione, mi abbassò sul tavolo e facendo altrettanto.

<<Avresti anche potuto dircelo>> dissi a voce bassissima.

Lui mi imitò.<<Lo so, lo so. Ora però va da lei>>

<<Cosa le dico?>> continuai a bisbigliare schiacciata al legno.

<<Inventati qualcosa, sei tu l’attrice>>

Mi alzai indifferente lisciandomi il vestito. Mi sarei inventata qualcosa al momento.

Mi avvicinai al tavolo del catering e dopo aver salutato iniziai a studiare le varie pietanze. Con la coda dell’occhio lessi sul suo cartellino il nome Alessia. Un informazione che Federico aveva tralasciato.

<<Scusami sai dirmi cosa contengono questi?>>

<<Non sono per te. Non sono dietetici>>

Simpatica la ragazza. Finsi nonchalance. <<Le cose migliori non lo sono mai>>

<<E’ così. Il peggio arriva da chi meno te lo aspetti>>

Tralasciai ancora e le tesi la mano. <<Molto piacere, sono Victoria>>

Mi studiò con un’espressione tra il disgusto e l’insolenza.
Ce l’aveva forse con me?
Ma certo! Eravamo andati così tante volte nel bar dove lavorava che di certo sapeva che ero amica di Federico e di conseguenza mi evitava.

Siccome la mia mano era ancora ferma a mezz’aria, come il mio sorriso, lei la prese controvoglia.

<<Alessia, ma c’è scritto sul cartellino. Bastava leggerlo>>

<<Tu però non avresti saputo il mio>>

<<Tsè! Come se nessuno ti conoscesse>>

La collega la spintonò impercettibilmente con l’avambraccio.

Le sorrisi.<<Certo…>>

<<Victoria, potresti farmi un autografo?>> chiese la ragazza che lessi essere Giusy.

<<Con piacere. Ne faccio uno anche a te?>>

<<Non ne ho bisogno>>

L’amica la spintonò ancora.

<<Smettila!>> la rimproverò.

<<La nostra cara Alessia è scontrosa perché si è presa una bella cotta per uno di voi>> esordì la terza ragazza.

Bingo!

<<Francesca, fatti gli affari tuoi. Sta zitta!>>

<<Viene tutte le sere. Parlano, parlano, parlano, ma lui non le ha detto che...>> Le tappò la bocca con un involtino: <<Pausa pranzo, mi dispiace il tavolo è chiuso>>

Passai lo sguardo dall’una all’altra in cerca di risposte, ma lei le trascinò via.

Tornai da Federico.

<<Le piaci ma a quanto pare c’è qualcosa che non le hai detto che l’ha ferita>>

<<Indagheresti per me?>> chiese con gli occhioni da cucciolo. Alzai i miei al cielo. <<Sei la migliore!>> esclamò abbracciandomi euforico e ricominciando a baciarmi la guancia.

Senza che ce ne accorgessimo arrivò Lorenzo. <<Cosa sta succedendo qui?!>> chiese geloso con le mani sui fianchi.

Ciak...Amore! (1° Parte)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora