Mentre parlava, la luce della torcia le illuminava il viso a tratti. Proiettava ombre spigolose ritagliandole il viso in spicchi di luce e ombra, quasi come un illuminante steso male.
Le conferiva un'aria, sicuramente adatta alla situazione, quasi inquietante ma allo stesso tempo sublime. Era difficile da spiegare. Difficile da descrivere solo tramite parole. Un gioco così semplice ma intricato di luci e di ombre.
Mentre notava tutto questo, all'improvviso, la torcia che faceva anche da punto di riferimento per tutti, si spense. Tutti rimasero in silenzio aspettando la continuazione della lettura, un'altra parola, qualcosa che permettesse di rassicurarli che andava tutto bene, che era solo parte dello show.
Ma non successe. Qualche secondo dopo, il silenzio venne interrotto da quello che non era sicuramente ciò che avevano sperato. Un grido di dolore squarciò l'aria carica di tensione della notte. Tutti provarono a fuggire, spaventati, correndo in giro e andando a sbattere gli uni sugli altri. Purtroppo i loro sforzi furono inutili.
Sfortunatamente, non rimase nessuno per raccontare quanto bella era stata la lettura sotto le stelle, né tantomeno per raccontare cosa fosse successo dopo. Non rimase nessuno per raccontare alla gente, il giorno dopo, cosa ci facevano quei corpi senza testa seduti tutti intorno all'oratrice come se stessero ancora ascoltando le sue parole disperse dal vento.
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Words bubble up like soda pop
RandomChiunque ne necessiti può copiare liberamente queste non-proprio-one-shot, prendere spunto o farci quello che vuole :)