E is even more than anyone that you adore can

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E is even more than anyone that you adore can


Louis sentì crollare improvvisamente sulle proprie spalle il peso di quello che era successo.

Avrebbe dovuto evitare che accadesse. Avrebbe dovuto prevenire quel pericolo. Non avrebbe dovuto abbassare la guardia.

Da ciò che Liam aveva raccontato, quello delle Ombre era stato un agguato mirato. C'erano molte persone nei paraggi ma le Ombre avevano puntato subito loro due e, appena avevano catturato Niall, erano svanite nel nulla senza attaccare nessun altro.

«Hanno questa squadra come obiettivo» dichiarò Vines camminando avanti e indietro lungo il salotto di Louis, «Sanno che avete preso il Dimenticato»

Louis si trattenne a stento dal sospirare, perché non ci voleva certo un genio per capirlo.

Non potevano trovare casa sua e, in base a quello che aveva detto Harry sulle loro capacità, potevano seguire solo le tracce di qualcuno che conoscevano. Avrebbero potuto seguire solo Harry, quindi, che però ovviamente non aveva mai messo piede fuori di casa. L'agguato, inoltre, non era stato proprio nei pressi dell'appartamento ma nella strada vicina, quella da cui tutti loro passavano regolarmente.

Ma, anche se in qualche modo avessero sentito Harry quando si era materializzato insieme a Louis e, non potendo trovare fisicamente la casa che era stata schermata, avessero dovuto accontentarsi di aver trovato la zona del loro rifugio, perché aspettare tutti quei giorni? Perché non attaccarli subito dopo l'incidente nell'Aula del Consiglio, dato che quotidianamente almeno due membri della sua squadra facevano lo stesso percorso?

Louis stesso era passato da lì appena il giorno prima, quando era andato a fare la spesa perché sentiva di aver bisogno di cambiare aria. Avrebbe potuto esserci lui al posto di Niall.

Forse si era salvato solo perché tendenzialmente le Ombre attaccavano più spesso la sera, mentre lui era uscito al mattino. Gli unici a percorrere quel tragitto dopo di lui erano stati Liam e Zayn la mattina successiva e poi, quella sera stessa, Liam e Niall erano andati via e avevano subito l'attacco.

Louis non riusciva a scrollarsi di dosso la sensazione che quella fosse colpa sua, che avesse commesso un terribile errore di superficialità facendo saltare in qualche modo la protezione di copertura per la sua squadra e mettendo in pericolo tutti.  Niall era uno dei suoi ragazzi e, se in quel momento si trovava nel fottuto Oblio, Louis era l'unico da incolpare.

«Tomlinson, mi stai ascoltando?» chiese Vines, trascinandolo fuori da quel vortice di pensieri.

Prima ancora che Louis potesse rispondergli a tono e, quindi, rendere la situazione ancora più tesa, intervenne Zayn. «L'unica priorità in questo momento è salvare Niall» disse con tono determinato, «Capire chi sia il responsabile di questa situazione non serve a molto visto che domani potremmo essere tutti morti»

«Sono io il Capitano della squadra, la responsabilità è mia» sottolineò Louis per chiudere il discorso, guadagnandosi un'occhiataccia da parte del suo migliore amico.

«La missione è stata autorizzata, abbiamo solo eseguito gli ordini» ribatté Zayn, zittendolo con un gesto della mano quando capì che Louis stava per rispondere. «Ma comunque adesso non importa. Dobbiamo salvare Niall»

A Louis non sfuggì l'espressione oltraggiata di Vines per essere stato accusato in modo così diretto e sicuramente, se la situazione non fosse stata così grave, l'atteggiamento di Zayn gli sarebbe costato caro. Per fortuna, per quanto Vines potesse essere egocentrico e spesso di vedute piuttosto limitate, non era né un incompetente né una persona malvagia e aveva a cuore il bene dei suoi uomini, anche se non sempre lo metteva al primo posto.

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