CAPITOLO SEI

2 1 2
                                    

Sylvie 

Non pensavo che sarei mai stata così coraggiosa da salire su un palco e cantare davanti a un po’ di persone. Invece sono riuscita a sconfiggere le mie paure. Non credo di farlo, però è stata una bella esperienza. Sono sul mio letto quando all’improvviso sento il mio telefono vibrare. Sono dei messaggi su instagram. Apro l’app e inizio a rispondere. 

 

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Appena metto via il telefono sento qualcuno bussare alla porta di camera mia

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Appena metto via il telefono sento qualcuno bussare alla porta di camera mia. Entra mia mamma con una cesta di vestiti da piegare. Non capisco perché devo farlo sempre io. Non vuol dire che se non sono la loro figlia biologica allora mi devono trattare come una schiava. Io gli aiuto volentieri però a volte sembra che mi sfruttano un pò. Finito di piegare tutte le cose, riporto la cesta a mia mamma e mi sdraio di nuovo sul letto, con il mio bloc notes. Inizio a buttare giù devi versi per una canzone. Inizialmente sono bloccata ma, dopo aver fatto un po’ di meditazione, sono riuscita a iniziare. Finisco di scrivere alcune strofe che ormai è tardo pomeriggio. Sento il mio telefono vibrare. E’ Alessandra che mi chiede se può venire da me dieci minuti e le rispondo di sì. Appena finisco di sistemare la mia camera sento qualcuno suonare alla porta. Vado ad aprire e accolgo Alessandra con un forte abbraccio. Ci dirigiamo in camera mia e ci sdraiamo sul letto. 

“Hai qualcosa da raccontarmi” mi chiede Alessandra guardando il soffitto. 
“Se ti riferisci a Manuel si. Mi ha scritto”
“Non pensavo l'avrebbe fatto davvero”
“Invece l'ha fatto. Mi ha invitato ad uscire domani e gli ho detto di si”
“Mi sembra una notizia fantastica. E’ una bella notizia dovresti essere felice” mi dice alzandosi dal letto e sedendosi davanti a me. 

“Lo so, ma ho paura” e rispondo io.
“E’ normale, dopo quello che è successo. Andrà bene, sembra un tipo a posto. Se si dovesse rivelare il contrario chiamami che gli darò un calcio dove non batte il sole" mi dice avvicinandosi a me e toccandomi le mani. Ma appena le sfiori le toglie subito.
“Sylvie le tue mani sono bollenti" mi dice per poi riposizionare le sue mani sulle mie. 
“Si mi capita spesso” le dico togliendo le mie mani da sotto le sue. Le guardo attentamente e poi mi alzo dal letto. 
“Vado in bagno, tu rimani qui. Arrivo subito” le dico correndo poi in bagno.

Appena entro chiudo a chiave la porta dietro di me. Inizio a far scorretta l’acqua per raffreddarle, ma niente. Decido quindi di sedersi sullo sgabello e di chiudere gli occhi. Inizio a respirare profondamente e quando apro gli occhi, quello che vedo è mostruoso. Dalle mie dita escono scintille arancioni. Mi esce del fuoco dalle mani. Ma come è possibile e soprattutto come mai proprio adesso. Devo dirlo a mio papà, magari lui sa qualcosa. Non posso lasciare Alessandra ignara di tutto ciò. E’ la mia migliore amica merita di saperlo. Appena torno in camera, chiudo la porta a chiave e mi siedo dolcemente davanti a lei.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 29 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

GEMINOS : Lost in the fireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora