3º Capitolo

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Abbassai il finestrino giusto per vedere chi fosse l'uomo fuori la mia macchina. Fuori pioveva ancora e lui era fradicio, aveva i capelli gocciolanti sugli occhi.
"Sta bene?" Mi chiese ancora. Io dovevo avere un'espressione da ebete, ne sono sicura.
"Sì, ma lei non stia sotto la pioggia, si prenderà un'accidenti" Lui sorrise e si spostò un ciuffo bagnato passandosi la mano fra i capelli castani.
"La libreria qui vicino è la mia, le va di entrare?" Lo guardai accigliata, non capivo se quell'uomo difronte a me fosse reale o un'allucinazione, ma l'idea di un buon libro mi piaceva, così presi l'ombrello dai sedili posteriori e lo seguii.
La libreria era piccola proprio come mi aspettavo, non ci ero mai entrata anche se passavo di lì praticamente ogni giorno e adoravo leggere. Gli scaffali erano tutti in legno scuro, e i libri erano così tanti che alcuni erano ammassati in grandi scatole poste un po' ovunque. L'odore di libri nuovi misti alla grande quantità di polvere mi fece starnutire non appena vi ci misi piede.
"Mi spiace, qui è sempre pieno di polvere." Disse e mi sorrise.
"Mi aspetta qui un attimo?" Annuì e lo vidi sparire in quel che penso fosse un ripostiglio, quando vi ritornò aveva indosso una maglietta asciutta e un asciugamano attorno al collo.
"Puoi darmi del tu comunque" sorrisi, lui annuì e mi sorrise ancora una volta, notai le fossette che aveva su entrambe le guance.
"Io sono Josh" mi porse una mano, gliela strinsi.
"Piacere Josh, io sono Brianna."
Mi indicò poi uno sgabello in legno e ne prese uno per sé, ora eravamo entrambi seduti fra le due lunghe file di scaffali. Josh aveva un viso gentile e dolce, i capelli castani e un filo di barba.
"Allora Josh, posso chiederti come mai sei venuto a chiedermi se stessi bene sotto questo temporale?" Sorrisi.
"Ah giusto, beh ti ho vista piangere e mi sono sentito in dovere almeno di chiederti se andasse tutto bene, non potevo di certo passare indifferente."
"Beh grazie Josh, dopo la brutta giornata che ho avuto penso che un buon libro possa davvero aiutarmi."
"Oh sei nel posto giusto allora!" Rise e mi indicò lo scaffale alle mie spalle.
"Scegli pure con calma, io torno in cassa."

Erano forse passati mesi da quando non leggevo più, e anche se avevo almeno venti libri a casa comprati e mai letti, non potevo di certo uscire di lì a mani vuote, non dopo che un gentiluomo come Josh mi aveva accolta con così tanta dolcezza. Vagai per la libreria per molti minuti, la testa sempre rivolta verso l'alto alla ricerca di un ottimo libro. Infine optai per un semplice romanzo.
"Bene, hai scelto?" Prese il libro fra le mie mani e lo mise in una busta di carta.
"Sì, comincerò a leggerlo questa sera stesso." Dissi e presi a frugare in borsa alla ricerca del portafoglio.
"Prendilo come un regalo, per favore."
"Cosa?"
"Non ti ho portata qui solo per vendere un libro" rise e mi porse il sacchetto.
"Ma no, non l'ho di certo pensato. Dài!"
"No davvero, accettalo come un regalo."
"E va bene, ma la prossima volta farai pagare."
"Certo, non posso mica andare in banca rotta!" Ridemmo insieme, i suoi occhi erano verdi più chiari dei miei verde scuro.
"Grazie mille Josh."
"Alla prossima, buona lettura Brianna."

Tornai a casa con un sorriso che non voleva andare via e il cuore più leggero. Quell'incontro in qualche modo mi aveva fatta dimenticare il battibecco con Toru e la faccenda della telecamera, forse perché un buon libro poteva sempre aiutare, forse perché ciò di cui avevo bisogno era un pizzico di dolcezza.
Dopo un bagno caldo e la solita cena riscaldata, poiché non avevo alcuna voglia di mettermi a cucinare di venerdì sera, mi abbandonai sul divano in salotto col mio nuovo romanzo.
Fuori pioveva ancora, l'autunno era ormai arrivato da un pezzo, ma fino a quel giorno le temperature erano sempre state abbastanza calde, anche l'estate a quanto pare non voleva andare via.
Erano forse le due del mattino quando un rumore mi fece sobbalzare. Mi ero addormentata sul divano mentre leggevo, la lampada era ancora accesa e il libro era a terra. Inizialmente pensai che quel rumore fosse solo frutto di un sogno, poi lo sentii di nuovo. Qualcuno bussava alla porta d'ingresso, e anche in modo insistente. Il cuore mi batteva forte, presi il cellulare già pronta a chiamare la polizia e nell'altra mano avevo il libro che fungeva da arma nel caso ci fosse qualcuno lì fuori che voleva aggredirmi. Certo non mi sarei salvata la vita con un misero libro come arma, ma quando aprii la porta capii che non ce ne sarebbe stato bisogno, in piedi difronte a me, appoggiato con una mano al muro c'era Toru.

Come il sole e la lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora