2 - nuovo inizio

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Valigia fatta, zaino preparato, parenti avvisati, non vedo che mi manca.

Mio fratello è subito partito dalla Spagna per tornare qui a salutarmi prima di un viaggio infinito che dovrò intraprendere.

Mi hanno dato un po' di informazioni sul gruppo con cui mi eserciterò, non è sicuro che debutterò con loro, anzi non è neanche sicuro se riuscirò mai a debuttare.

Ho visto un po' di survival show, non ho mai capito perché i coreani abbiano questa ossessione sugli show pre-debutto, diciamo solo che io non li vedo indispensabili ma sarà solo una mia opinione.

Nel pensare agli "show per persone annoiate" osservo la mia stanza e come sembra vuota senza i miei oggetti, i miei vestiti -rigorosamente lasciati su una sedia di fianco alla scrivania-, senza i libri per studiare pieni di post-it per ricordarmi le pagine importanti.

La nostalgia, questa cattiva bestia, non sarà sicuro lei a fermarmi proprio ora.

Mamma:Y/N SCENDI, DOBBIAMO ANDARE.
Y/n:SCENDO SUBITO IO.

Presi le ultime cose e quasi mi sedetti sulla valigia per usarla come slittino nella speranza di scendere più velocemente dalle scale.
-Diciamo solo che non è una delle cose più intelligenti da fare-

Mamma:siamo pronti a partire?
Gli risposi semplicemente con un cenno d'approvazione con un sorriso che ricambiò subito.
Mamma:anche tu stai crescendo... Sembra solo ieri che eri alta 20cm e pesavi un nul-

Prima che partisse a raccontare per la 150.390esima volta quella storia scappai in macchina a mettere i miei bagagli in macchina.

~skip time~
Dopo un po' di tempo siamo arrivate all'aereoporto dove trovai Marco che si lanciò, letteralmente, contro di me facendomi quasi cadere.

Marco:STAI CRESCENDO PURE TU, la piccolina di casa.
Disse asciugandosi una finta lacrima.

Y/n: CRETINO, sono solo 5 minuti più giovane di te.
Marco: i migliori 5 minuti della mia vita.

Non gli risposi ed andai a prendere i bagagli per poi venire accompagnata da loro dentro per fare il check-in.
Ripensandoci per il viaggio che devo fare non ho preparato molte cose, anche perché probabilmente non potrò portarmene molte nel dormitorio dove mi metteranno.

Sono all'entrata della zona di "separazione" tra quelli che partono e quelli che rimangono e sinceramente ho paura, ho paura del viaggio, c'ho paura del training, ho paura della nuova scuola, ho paura di tutto.

Una mano che mi si appoggio sulla spalla mi ripotò al mondo terreno.
Era Marco, che mi guardò capendo subito la situazione, non so come spiegarlo, è semplicemente un superpotere di noi gemelli.

Marco:lo so che hai paura e di sicuro non poca, anch'io ne avevo e molta. É normale essere in ansia quando si fanno salti così grandi, tu devi solo fare una cosa, impegnarti al massimo e non farti buttare giù da nulla.

Aveva gli occhi di papà, quei suoi occhi che quando si parla di sogni si illuminano, quelli che per farti capire che non devi arrenderti te lo urlano in silenzio.
Non avevo parole, l'unica cosa che riuscii a fare fu abbracciarlo cercando di non piangere tutte le lacrime in mio possesso.

Il viaggio sarà molto lungo, partendo oggi, 19 maggio, arriverei un giorno e mezzo dopo perciò, contando la differenza d'orario dovrei arrivare il 20 sera o 21 mattina, giusto?
Mi perderò sicuro appena metto piede in aeroporto.

Hanno detto che avremmo uno scalo ed io ovviamente aspetterò seduta su una poltrona al sicuro per avere la certezza di non perdere l'aereo e no, non sono paranoica, solo prudente.

X: é ufficialmente aperto il gate numero 3

É arrivato il momento, mi dirigo verso il gate 3 per imbarcarmi nell'aereo.
Ho sulle 20 ore, più o meno, di viaggio che occuperò dormendo, leggendo, ascoltando musica e, se ci riesco, studio un po' di programma delle scuole in corea.

Straziante, l'attesa é straziante, un misto tra noia ed ansia.
É proprio qui che nascono le domande da paranoie come:
-Sarò in grado?
-Andrà bene con il gruppo?
-Riuscirò mantenere alte le aspettative?

Ed è proprio in quel momento che bisogna zittire quella voce negativa perché se non lo si fa può farti affondare con tutta la baracca.
Perché lo so? Perché avevo quasi l'acqua alla gola ma grazie ad i miei amici e fratelli sono risalita più forte, forse, di prima.

Mi sedetti al mio posto vicino all'oblò, che culo, ed iniziai a leggere un libro che mi aveva regalato mio fratello per compleanno, parlava di un nostro interesse in comune.

Ogni capitolo che leggevo mi fermavo a guardare fuori, il cielo che si mischiava perfettamente con le nuvole, quel azzurro che andando avanti si camuffava in un rosa aranciato, quasi ipnotizzante perla sua bellezza.

~skip time~
Scuola, test a sorpresa ed io. In una cosa questo è l'inizio di un incubo, sennò non lo spiego.

Ero al mio banco, penna in mano e pronta nel leggere la prima domanda, presi un respiro profondo ed iniziai a leggere la prima domanda ma venni bloccata da una persona che mi tocco il braccio sinistro.

X:mi scusi?
Ripeteva questo più volte scuotendomi lievemente.

Mi svegliai mezza rintontita guardando una hostess vestita in rosso con capelli neri pece, ti ci potevi quasi specchiare.

H:siamo atterrati, mi dispiace di averla svegliata in modo brusco.

Mi scusai per il disturbo ed uscii dall'aereo imbattendomi subito con il clima della notte della corea del sud, finalmente arrivata.
Passai il corridoio che fa vedere le varie tradizione del posto per ritrovarmi davanti ai nastri delle valigie.

Aspettai la mia valigia ma venni urtata da un ragazzo, si vedeva che gli dispiaceva, aveva un viso dolce con le lentiggini, capelli castani ed un'alltezza sulla media.

R:I'm so sorry, Are you ok?
Y/n:It's ok, I'm fine.

Il ragazzo, probabilmente ancora mortificato, si continuo a scusare allontanandosi con un mezzo inchino scappando poi verso l'uscita.

Una cosa che avevo capito era che lui non è coreano, o almeno non lo sa parlare.
Presi la mia valigia per poi dirigermi verso l'uscita dove trovai mia zia che mi portò a casa loro con un viaggio in macchina non particolarmente lungo.

Zia:questa è la camera che puoi utilizzare, ti lascio sprecare i bagagli, se ti serve qualcosa sono in cucina che preparo la cena.
Y/n:va bene zia, grazie per tutto, veramente.
Zia:di che amore, è bello vederti.

Mi rispose sempre con il sorriso in volto, la zia era sempre stata una persona solare, aveva preso dalla nonna come mio padre.

Entrai in camera osservando un po' la disposizione dei mobili, ero arrivata dopo tantissimo tempo in aereo.
Mi buttai sul letto guardando il soffitto.
Y/n: allora questo è un nuovo inizio.
Sento di essere pronta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 5 days ago ⏰

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9th member of Stray kids Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora