1 - un giorno qualunque

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Manca un minuto, UN SOLO MINUTO, e posso finalmente uscire da questa classe infernale.

Avere 16 anni ed andare a scuola al nord Italia, soprattutto nel periodo di fine scuola, é da coraggiosi perché si va incontro a sbalzi di temperatura non piccoli, la mattina -1/0 °C e il pomeriggio 27 °C o più.

Tipicamente non sono una ragazza che sta molto attenta a scuola, sono nella media con i voti, ma capita spesso che mi deconcentri e pensi al post-scuola, a quello che mi aspetta quando arrivo in quel edificio, quello dove io ed i miei amici possiamo fare quello che più ci piace.

Mancano solo pochi minuti, il tempo di tornare a casa e pranzare, che sarebbe un ora-
C:Y/N, IL PALO
Mi avviso questa mia amica prima di prendermi il braccio e spostarmi per evitare che la mia faccia diventi un tutt'uno con il palo.

Y/n:Grazie Clare, mi sarei schiantata di sicuro.
G:poteva lasciarti schiantare,avrei fatto il video.
Grace é quella "simpatica" del gruppo a quanto pare.

A parte questi momenti le voglio tanto bene, senza di loro probabilmente non riuscirei ad andare avanti a scuola.

Il viaggio che facciamo insieme non é molto infatti arriviamo al centro e loro prendono due diversi autobus, mente io prendo la corriera e oggi da sola, che scatole.
Ovviamente il tragitto lo passo ascoltando canzoni e a memorizzare testi e se ci riesco anche senza cadere.

Tempo di scendere dalla corriera che mi arriva una chiamata dal mio amico Kay, Italo-cubano.

Y/n: hola, come va?
Kay:bene, volevo chiederti se oggi c'eri, ho delle novità ed anche Brian. Ha avvisato lui gli altri, ha chiesto a me se riuscivo a portare dei vestiti in più per il cambio ma non ero a casa perciò sto chiedendo a te, riesci a portare qualcosa dei tuoi fratelli?
Y/n: dipende quanto vuole larghe le maglie e i pantaloni.
Kay: scegli tu, ci vediamo dopo
Y/n: a dopo kk.

Sapete cosa vuol dire fare le cose di corsa?
La definizione più accurata sono io che cucino, prendo i vestiti da camera di mio fratello ed ascolto "no more dream" dei Bts per casa da sola.

In questi momenti non mi rendo conto di quanto sia sola e mi manchino i miei genitori, i miei fratelli ed il coglione del mio gemello.
Si, ho un gemello, strano vero?

Ne parleremo più avanti di loro ora mi concentro sul cercare dei vestiti, sperando che gli vadano bene una canotta e dei pantaloncini dal ginocchio.

Sento il timer e faccio una corsa da camera di mio fratello lanciando i vestiti nella mia sacca e cercando di salvare il cibo.
Spoiler: si è bruciato un po' ma é comunque buono.

Tempo di finire di pranzare che mi ritrovo fuori di casa con le mie cuffiette ad ascoltare "call me baby" degli Exo dirigendomi verso il nostro punto di ritrovo.

Camminando vedo dei cartelloni pubblicitari di concerti che faranno a breve,mi sento un emerita cretina per aver mandato un video-performance per entrare nella JYPentertainment il giugno scorso, siamo a metà Maggio passata, tra poco é un anno ed non ho ancora avuto notizie.

Salgo le scale pensando a quel video, probabilmente dovrei cancellarlo dalla mia memoria, entro nella sala che prenotiamo ogniqualvolta vogliamo alla stessa ora e vedo tutto il mio gruppo intorno al pc di Brian, confusa appoggio la sacca e mi avvicino.

Y/n:ciao ragazzi
Kay:ciao, hai portato?
Y/n: nella sacca, ma perché siete tutti concentrati la al pc?

Vidi Aisha sorridermi e portarmi il pc di Brain che mostrava la chat con mia madre.

1. PERHCÉ BRIAN HA IL NUMERO DI MIA MADRE?
2. Perché gli scrive?

Mi misi a leggere la chat per poi focalizzarmi da una foto mandata da mia madre.

Y/n: sono stata accettata?

Tutti mi sorrisero,io ero appena stata confermata come possibile cantante sotto la JYPentertainment, non ci credevo.

Tutti si congratularono con me, per essere passata, solo loro sapevano il duro allenamento, tutti i tentativi falliti, tutti i momenti in cui volevo mollare tutto e trovare una via più semplice per un lavoro che probabilmente avrei odiato.
Ma loro erano sempre la a farmi cambiare idea, se sono arrivata ad appena compiuti 16 anni registrare una performance ed inviarla in Corea é solo merito loro.

Brian:dovresti tornare a casa per prepararti, sarai di sicuro molto emozionata.
Y/n:nah, balliamo invece, ne ho bisogno.

Ero felice, anche troppo, ma ero lì per ballare e sfogarmi solo a scopo di liberare un po' la testa dai pensieri di scuola.
Chissà mia madre cosa avrà pensato, sarà a casa?

~skip time~
Passate le solite 2 ore che facciamo sono corsa verso casa mia senza musica senza niente, l'importante era arrivare il prima possibile a casa.

Entrai e vidi mia madre, non ci pensai molto e mi catapultai tra le sue braccia che non aspettavano altro che stringermi per congratularsi delle mie conquiste.

Con mia madre ho veramente un buon rapporto, probabilmente perché é colei che mi ha insegnato tutto quello che so (non parlando di F1), mio padre invece l'ho visto molto di meno per il suo lavoro che lo obbligava a seguire gli sportivi, essere un preparatore fisico di un pilota di formula 1 ti ruba molto tempo, e noi a casa lo sappiamo molto bene.

Mamma: amore ci sei riuscita

Mi disse sorridendo in un modo così pieno d'amore che gli si poteva leggere in volto, io riuscii solo a stringerla di più e sorridere.

Mamma: papà lo sa e si é congratulato, attualmente é occupato con la preparazione della scheda per gli allenamenti perciò non é riuscito a dirtelo, ma ha incaricato me.

Y/n: Marco lo sa?
Mamma: non credo, puoi fargli una sorpresa

Sorrisi pensando alla faccia che poteva fare il mio gemello, immagina lasciare la tua versione femminile per guidare una macchina di f2 all'età di 14 anni, quasi 15,per passione.
Non lo biasimo, l'avrei fatto anch'io, ma si capiva che gli dispiaceva tantissimo, ed un po' dispiace anche a me.

Mamma: Sara invece lo sa e ti sta chiamando, probabilmente c'è anche Aaron con lei.
Y/n:vado in camera ad appoggiare il borsone e gli rispondo.
Mamma: va bene amore

Mi sorrise per poi lasciami andare di sopra.
Corsi le scale di corsa per l'euforia e mi fiondai in camera, risposi a mia sorella che era con mio fratello, mamma ha un sesto senso, e parlando iniziai a segnarmi delle cose da portarmi via.

Il mio sogno si stava realizzando e non ci credevo ancora.

9th member of Stray kids Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora