Sul volto di Jane s'era dipinta un'espressione di shock. La rabbia che la pervadeva poteva essere percepita a chilometri di distanza.
Un sadico ghigno mi si dipinse in volto al ricordo di quella sua espressione da bambina. Da quel momento sarebbe stata guerra aperta. Mi avrebbe cercato ovunque, e se fosse riuscita a prendermi mi avrebbe ucciso vendicando così i suoi genitori.
Mi diressi nella mia vecchia casa per prendere un po' di soldi per andare avanti. La raggiunsi ed entrai. Attraversai la sala da pranzo, ormai totalmente distrutta dalle fiamme e quasi irriconoscibile, per raggiungere la camera dei miei genitori. Era una grande camera dai muri bianchi, piuttosto spoglia. Di fronte al letto matrimoniale si trovava una credenza, piuttosto vecchia, con cinque cassetti. Nel primo, mia madre conservava i risparmi raccolti durante la settimana. Tentai di aprirlo, ma poneva resistenza. Infilai il coltello nella fessura superiore del cassetto e spinsi fino a farlo slittare fuori per metà. Dentro vi trovai una scatolina di velluto blu, con su scritto 'risparmi'. Quando la aprii, trovai una quarantina di dollari, che successivamente misi nella tasca della felpa, per poi uscire di casa.
***
Erano ore che vagavo fuori città, in cerca di un posto dove alloggiare, quando vidi delle luci in un disperso angolo di campagna.
Mi avvicinai e notai che era una di quelle piccole villette antiche e semidistrutte, dove probabilmente viveva gente di poco conto. Era l'occasione perfetta. Li avrei uccisi, e successivamente mi sarei impossessato della casa. Sarei potuto rimanere lì per qualche settimana, una volta trovati dei soldi, sarei andato più lontano.
Arrivai nel perimetro di quella desolata proprietà ed iniziai a studiarla. Notai una piccola finestra sul retro, era in legno. Mi arrampicai e la spaccai, per poi introdurmi in casa. Arrivai, dopo un lungo ed angusto corridoio, alla sala da cui provenivano le luci. Era una piccola cucina, con al centro un tavolo a cui sedevano tre persone: un uomo ed una donna sulla cinquantina ed un ragazzino sui dodici anni. Mi nascosi in un sottoscala, ed attesi finché non si addormentarono tutti.
Salii silenziosamente le scale ed aprii la prima porta, la quale dava sulla stanza del ragazzino. Entrai lentamente, senza fare il minimo rumore, ma si svegliò comunque. Estrassi il mio coltello ed il ragazzino mi guardò impaurito.
<<Come ti chiami, ragazzino?>> chiesi.
<<M-Mi chiamo Josh... chi sei? Che vuoi da me?>>
<<Sshhh Josh... torna a dormire...>>
Cantilenai la ninna nanna che mia madre cantava a me e Liu, quando eravamo piccoli, mentre raggiungevo a passo lento il letto. Smisi quando lo raggiunsi.
<<Sogni d'oro.. Josh>> sussurrai all'orecchio del ragazzino, mentre gli infilzavo il coltello nella nuca, per poi estrarlo e trascinarmi dietro il suo corpo ormai privo di vita.
Aprii la seconda stanza, vuota. Mi diressi quindi all'ultima rimasta in quel piano, e ne aprii delicatamente la porta. La coppia dormiva beatamente, e nessuno dei due mi sentì. Gettai il corpo senza vita del ragazzo su di loro, che si svegliarono sussultando. Un urlo di terrore scattò fuori dalle loro gole, che tagliai a metà, mentre orripilati osservavano il corpo di quello che probabilmente era il loro figlio. Uscii dalla camera e la chiusi a chiave dietro di me, dopo aver osservato la mia opera. Scesi le scale ed andai a gettarmi sul divano, sul quale crollai in un profondo sonno disturbato e divertito dalla caccia che Jane mi avrebbe successivamente dato, e che già mi stava dando.
STAI LEGGENDO
Hunt.
HorrorJane si risveglia in ospedale dopo due settimane di coma. I suoi genitori sono morti, uccisi da Jeffrey Woods, o meglio, Jeff The Killer. Lei giura di vendicare i suoi genitori. La caccia a Jeff è aperta. Chi dei due avrà la meglio?