🟩Il verde ti dona: parola di Severus(1^ parte)🟩

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(PS: sì, il disegno l'ho fatto io💚)

Era un venerdì mattina. Eppure, non era un venerdì come tutti gli altri. Era il giorno del mio compleanno. "Tanti auguri a me, tanti auguri a me! Tanti auguri Altea..." cantai sottovoce, senza farmi sentire dalle mie compagne di stanza, che già mi trovavano strana, tra l'altro loro hobby preferito era sparlare di me e farmi dispetti con qualche incantesimo stupido. Finii di canticchiare la canzoncina del compleanno, guardando la luce soffusa dell'alba, incominciando a sentirmi un po' patetica. Diciotto anni! Un bel traguardo, vero? Ma per me, era solo un altro giorno in cui nessuno sembrava provare importanza per Altea Diggory. Solo mio fratello Cedric mi considerava e avevo un bel rapporto con lui, finché Voldemort non me l'ha portato via, tre anni prima.


Appena scesa dal letto, mi lavai il viso e le mani. Indossai la solita divisa, ma aggiunsi una sciarpa in lana verde e argento della mia casata, Serpeverde. Con i miei capelli castano chiaro e la pelle pallida, la divisa non mi donava granché. Guardandomi allo specchio, pensai quanto si fosse sbagliato il Cappello Parlante, ad avermi assegnata ai Serpeverde, invece che ai Grifondoro o ai Corvonero. Nessuna delle ragazze osò farmi gli auguri. "Che amarezza quest'anno...un po' come tutti gli anni!" pensai. Non sono mai andata a genio a nessuna delle mie compagne. Ero amica con Luna Lovegood, della casata Corvonero, con Hermione Granger e Pervinca Weasley, dei Grifondoro e, quand'era ancora vivo, con mio fratello Cedric, che faceva parte dei Tassorosso. Tuttavia, per quanto mi fidassi ciecamente di Hermione e Luna, qualche volta conversavo con Cho, la fidanzata di mio fratello. Ma con Pervinca era tutto diverso ed era l'unica a sapere, nei più minimi dettagli, della mia stramba cotta per il professor Piton.


Pervinca era fidanzata con Neville Longbottom. Molte volte mi chiesi cosa ci trovasse Vinca in quel viso strabuzzato e paciocco, in quel suo carattere così timido ed impacciato. E quando gliene parlavo, lei rispondeva sempre con la solita antifona: "Neville è molto dolce e affettuoso. Quantomeno, non è depresso e tormentato...e non è un professore!"


Alla fine, decisi di crederle, quantomeno per non tornare sempre al discorso che Vinca trovasse strana la mia cotta per Severus. Qualche volta la invidiavo, poiché l'altra mia cotta, Draco Malfoy, non mi calcolava se non per deridermi o guardarmi con malizia. Draco, alla fine, era un pretesto per dimenticare la mia strana cotta per Piton. Eppure, non ci riuscivo! Ogni cosa che facevo, lì ad Hogwarts, il fatto che non mi fossi mai lamentata di trovarmi coi Serpeverde, il fatto che mi mostrassi sempre preparata e diligente nella materia di Pozioni, era tutto per Severus, dopotutto da ragazzo lui era un Serpeverde.


Scendendo nella sala comune, i miei compagni mi guardarono con il solito sguardo saccente. Il mio sguardo incontrò quello del professor Piton, che pareva, come ogni mattina, assorto nei suoi pensieri, con quella solita espressione inintelligibile. "Comincio a domandarmi se quest'uomo abbia mai sorriso, nella sua vita." Pensai, mentre cercavo di mangiare qualcosa.


Hermione, Luna e Pervinca mi salutarono da lontano, scrivendo su un grande foglio bianco: "Tanti auguri, baby Diggory!" sorrisi, sentendomi un po' meglio. Piton sembrò notare il mio sorriso e, per un attimo, parve che anche lui stesse leggermente sorridendo. "Piton che sorride?" mi chiesi, sorpresa.


Silente arrivò al leggio e ci diede il buongiorno, annunciando con entusiasmo l'arrivo del Ballo del Ceppo. Blaise chiese a Daphne di andare al ballo, mentre Draco invitò sia Astoria che Pansy. "Cosa gli serve a Draco andare al ballo con due ragazze?" cominciai a chiedermi, confusa.


Dopo colazione, mi diressi verso l'aula di Pozioni. La McGranitt mi augurò buon compleanno, la ringraziai con un solenne inchino, per poi essere travolta dalla forza disumana di Hagrid, che mi strinse energicamente la mano.


"Reparo..." bisbigliai, agitando la bacchetta, guarendo la mia mano dolorante, divenuta amaranto per via dell'energica stretta di Hagrid.


Entrata nell'aula di pozioni, Piton incominciò a scrutarmi attentamente. Quegli occhi neri, dal primo anno, non facevano altro che mettermi in soggezione, facendomi capire, dal quarto anno in poi, che ero stranamente innamorata di lui.

Snape: The Type Of BoyfriendDove le storie prendono vita. Scoprilo ora