Capitolo 1.

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"No invece cazzo" dice Matilde disperata "non puoi stare tutta la sera rinchiusa nella mia camera" continua urlando sperando di superare la musica alta con la musica.
"Non voglio venire di là" dico mettendomi a sedere nel grande letto,come il resto della casa.
"Almeno aprimi" dice ormai senza forze sicuramente.
Ormai è quasi un'ora che impreca per farmi andare di là o almeno per farla entrare e penso che adesso sia arrivata al limite,così mi alzo e apro leggermente la porta e un'ondata di fumo e alcol mi trafigge le narici e mi iniziano a pizzicare immediatamente.
Odio questa sensazione.

"Oh finalmente" dice Matilde aprendo le braccia e guardando in alto.
Io faccio un respiro,mi sposto i capelli,sorrido e poi guardo in basso.
Mi sposto dalla porta,così che lei potesse passare senza intralci.

"Ale mi spieghi perché non vuoi venire di la?" Mi domanda con la sua stessa incredula di quando è profondamente convinta di avere il centodue percento della ragione.

"Non voglio vedere Andrea è difficile da capire?" Domando straziata da tutte le domande che ho dovuto subirmi nell'ultima ora per spiegare il motivo della mia "prigione" nella stanza di Matilde.

"Si" dice sempre con la stessa faccia convinta. Spalanca le braccia e mi guarda in attesa di una risposta.
Cosa devo risponderle?

"Non lo voglio vedere Andrea perché di sicuro mi tratterà di merda" dico mettendomi a sedere di nuovo sul letto,sulla parte scaldata da me prima.

"Non per forza devi andare da lui" dice guardandomi stranita. Madonna quando non capisce non la sopporto.

"Ma lui può venire da me" dico ovvia.
Siamo,purtroppo,tutte e due fermamente convinte della nostra teoria e questo perché abbiamo lo stesso identico carattere.

"C'è un botto di gente come fa a trovarti?" Domanda calmandosi un pochino,mi sembra di capire almeno.

"Mi trova sempre" dico a un filo di voce guardando per terra.
Matilde si abbassa sulle ginocchia,mi alza la testa e mi sorride,un sorriso triste,uno rassicurante.
"Stai tranquilla,ci parlo io se ti trova" dice rassicurandomi almeno un po'.
Io la guardo e faccio un sorriso come a dire un enorme "Grazie".
Lei mi abbraccia e mi stringe come a farmi capire che lei c'è e ci sarà,io la stringo come un altro grazie e per fargli capire che ci sarò pure io per lei.

"Adesso andiamo di là" mi dice Mati dandomi delle pacche sulla mia spalla per incoraggiarmi ad alzarmi ed andare di là.
Li faccio e un'altra volta appena aperta la porta,mi inizia di nuovo a pizzicare il naso.

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