"Albus, con tutto il rispetto ma non approvo la sua decisione." Obbietta il professore Vitious sistemandosi i lunghi baffi. "Dovremmo dare ai voti la sorte del signorino Riddle.""Malgrado la mancanza di una reputazione valente ha messo in pericolo la sua stessa vita per proteggere quella degli altri studenti." Richiama alla loro memoria il suo atto intrepido la professoressa Sprite. "Questo gli fa onore."
"Quel criminale ha commesso in un sola azione così tante violazioni che non basterebbe un anno di punizioni per riacquistare in quella... sottospecie di massa grigia... un minimo di ragionevolezza." Le parole di Piton sono poco più di un sussurro, gelide e fastidiose come gli spifferi.
"Io personalmente sono impressionato di come un ragazzino del settimo anno è in grado di tale potenza." Commenta Lumacorno.
"È il discendente di Voldemort." Sottolinea la professoressa Bumb.
"Presto rientrerà nei libri di storia se perdura a palesare la sua imponenza." Se la ride Rüf.
"Basta così." Interrompe la McGranitt esausta. "Dedurremo più avanti cosa fare con lui, in questo instante dobbiamo comprendere cosa è successo questa notte."
"lui di certo ne è consapevole." Accusa Vitious.
"Mi è stato riportato che stavano rintracciando qualcuno." Espone Silente. "E stando vigili i signorini Malfoy erano completamente illesi."
"Dovremmo interrogarli."
"No Minerva. Limitiamoci a sorvegliarli."
"E per il signorino Riddle?" Domanda Vitious con insistenza.
"Sono le conseguenze che se ne occuperanno."
"Non sarà la prima volta che commissiona un omicidio, non avrà ne la coscienza sporca e ne il rimpianto."
"Il tormento dei cadaveri ammassati sulle sue spalle lo corrodono da tempo, sarà il disprezzo che presto riceverà nuovamente a compensare." Conclude Piton.
I striscioni neri rivestono i colori delle varie case e le nuvole grigiastre annebbiano un cielo sereno trascurando il debole sole. La sala grande che è sempre stata avvolta da calore ora è gelida e la sola cosa che la illumina sono le candele che stringiamo tra le mani. Omaggiamo così la morte dei tre studenti, riuniti a testa china e con chi versa lacrime avvinghiato a un suo compagno.
"Nonostante siete consci ho ritenuto necessario rammentarlo nuovamente. Questa è stata buona ventura ragazzi miei e la fortuna in questo mondo non è così clemente da ripetersi più volte." Ci osserva tutti tramite la lente dei suoi occhiali a mezzaluna, unendo le mani dietro la schiena. "Se qualcuno ha a che fare con questa vicenda che si faccia avanti, per rispetto dei deceduti ma soprattutto per riverenza al vostro animo ancora illeso." Alcuni si guardano intorno in attesa e io di sottecchi getto un occhiata a Cecilia, accanto a suo fratello, che si ostina a sfregare il polso con tale foga da arrossarlo. I secondi succedono e il silenzio protrae. Nessuno oltrepassa la linea da proclamarsi colpevole. "Dunque è questa la strada che avete deciso di intraprendere..." Mormora amareggiato.