_cuore di panna_

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ANGOLO AUTRICE

piacere a tutti! sia alle persone che hanno già letto una mia storia sia a chi è nuovo. Ho iniziato a scrivere questa storia un paio di anni fa, non ho mai avuto intenzione di condividerla con le altre persone, forse per gelosia o forse perchè non ero sicura che fosse scritta bene, ma voglio tentare. Detto ciò, mi piacerebbe tanto leggere qualche critica (che sia negativa o positiva) riguardo questa storia. Vi lascio, buona lettura. Vostra Stellina. 


Siamo ancora fuori il tribunale, si è creata una strana situazione, ovvero: la piccola che accarezza un cagnolino randagio, Thomas che mi guarda come se volesse strangolarmi e un Martin che non appena uscito dall'edificio non ha impiegato nemmeno 2 secondi per rimproverarmi come se fossi una bambina per il mio ritardo. Come se fosse stata colpa mia!

Dei piccoli sbuffi attirano la mia attenzione, ovvero la bimba che fa resistenza al signor Garcia, a quanto pare il piccolo cagnolino è diventato un suo nuovo amico e non vuole più lasciarlo andare.

-Basta! Dobbiamo entrare. - dice sgridando la piccola, prendendola di forza in braccio.

- Signor scorbutico nevrotico, si dia una calmata con la bambina o potrebbe ritrovarsi senza alcun lavoro per il resto della sua vita. - esclamo prendendo la bimba dalle sue braccia, dirigendomi verso il gran portone del tribunale.

- posso dare un bacio a Thomas? - sussurra la piccola al mio orecchio. La guardo, annuisco e sorrido. Scende dalle mie braccia e a capo chino raggiunge Thomas che nel frattempo era rimasto dietro. Una volta raggiunto, alza le braccia in alto e il signor scorbutico dalla nascita, nasconde un sorriso esaudendo la richiesta della fanciulla, facendosi riempire la faccia di bacetti.

-mi è venuta un'idea, visto che sei un piccolo diavoletto, dopo la sentenza, che dici se andiamo a prendere un bellissimo gelato al cioccolato? - la piccola annuisce per poi abbracciarlo. È il sorriso che segue che mi lascia senza parole. Uno di quello vero, sincero. Un sorriso che ti entra dentro e ti riscalda il cuore. Il sorriso cambia quando porge lo sguardo nella mia direzione.

- vengo con te solo se con noi viene anche Emma. Allora? - domanda mettendosi le mani sui fianchi. Mi scappa un sorriso, e il gesto di Thomas a farlo scomparire, in quanto alza il viso su di me e vi assicuro che se gli occhi fossero dei fucili sarei letteralmente distesa al suolo senza vita.

-Non ti va di andare solo io e te? - richiede.

Hey, che ho io che non va?! La piccola torna a guardarmi.

-Se lei non viene io non vengo. Strillerò, piangerò fino a quando la fatina dei bambini non viene e ti fa la bua! - urla sorridendo. È la tenerezza fatta persona.

- no! La fatina dei bambini, no! Poi mi fa la bua! Tu vuoi che mi faccia la bua? -

Lei nega con il capo.

-Se lei viene con noi, io non piango e la fatina rimane a casa. - risponde sorridendo sapendo di averlo fregato.

- così sia, Signorina Rossi, è libera più tardi? - domanda guardandomi fisso negli occhi. Ma si può sapere cosa gli ho fatto a questo individuo? Ma chi si crede di essere?

Diciamo che avrei preferito che si fosse rivolto con un tono diverso ma, da un essere del genere non ci si può aspettare altro.

-Sono libera, mi farebbe piacere passare un po' di tempo con te piccolina – esclamo avvicinandomi al suo dolce visino. Questa bimba è un angelo caduto dal cielo, dalla parte sbagliata, ma dal cielo. È proprio quando avvicino le mie dita al suo viso per accarezzarla che mi accorgo dell'ora.

- è tardi! - urlo.

Velocemente entriamo in tribunale, fortunatamente trovo subito la nostra aula e prontamente Thomas mi segue con la piccola, che nel frattempo ha fatto scendere, per mantenere un certo decoro e distacco. In realtà invece, è solo stronzo e non vuole far vedere il bene che vuole a questa piccola birbantella. Il tribunale si trova al centro di Palermo virgola di solito non ci sono molte persone ma questa volta la nostra aula è molto piena, il caso della piccola Matilde è entrato nel cuore di molta gente. I genitori biologici della piccola, sono davanti la porta, Appena lo sguardo della piccola incontra i loro occhi scoppia a piangere. Prontamente la prendo in braccio, e andiamo in bagno dove l'appoggio sul fasciatoio e gli do un bacio sulla pancia.

-Hey! Perché piangi amore? - domando dolcemente.

-loro fanno bua? - domanda stringendomi in un grosso abbraccio.

- piccola, guardami. Io, Emma De Rossi, ti prometto, anzi ti giuro che loro non ti faranno mai più del male. -

- grazie, per me sei un supereroe, hai dei super poteri?! per le rose con i miei unicorni e ti farò diventare una di loro- dice tornando a nascondere la testa tra il solco del mio collo.

Prendo uno dei fazzoletti disponibili e gli asciugo le lacrime.  


A gara per una famigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora