Era una sera tranquilla. Il tramonto colorava il cielo di rosso prima di lasciare spazio al buio della notte. Nessuna tempesta, niente pioggia né vento, nemmeno una nuvola a coprire la luna e le stelle. D'un tratto, qualcuno bussò alla porta della chiesa. Un uomo incappucciato scese da cavallo, si intravedevano solo i suoi profondi occhi grigi e il suo pizzetto bruno.
<<Costei deve partorire.>> disse mentre faceva scendere da cavallo una donna dall'espressione evidentemente contrita dal dolore.
Il parroco la aiutò a entrare e chiamò la perpetua, che aveva una certa esperienza da ostetrica, ma, appena si voltò, l'uomo misterioso era già sparito. L'uomo di chiesa non aveva tempo per curarsene, c'era una donna che doveva partorire.
La partoriente era una donna di strada chiamata Grazia Mariposa. Era nata col nome di Xiumei all'interno della famiglia Li-Ying nelle lontane terre a Est, ma aveva rinunciato a quel nome al fine di sfuggire al passato e non farsi più trovare. Aveva provato a condurre una vita onesta, lavorando come camiciaia presso l'attività di un sarto del Vaticano. Quest'ultimo aveva però altri intenti, si appropriò della sua femminilità e della sua dignità e la costrinse a concedersi ad altri allo stesso modo. Venne accolta con gioia, quando si trovò costretta a vivere per strada, da quegli uomini che erano abituati a vedere sempre le stesse facce, sempre gli stessi corpi, notte dopo notte. Fu proprio uno di quelli che suggerì il nome con cui sarebbe poi stata chiamata per il resto della sua triste esistenza. Odiava la sua nuova vita e spesso tentò di togliersela, ma non riuscì mai ad andare fino in fondo; si fermava spesso al ponte vicino alla cantina dove dormiva insieme a una dozzina di colleghe, si sporgeva e guardava l'acqua, contemplava l'idea di tuffarsi ma poi desisteva e tornava in strada.
Qualche tempo dopo il suo primo incontro con quelle strade buie, un suo cliente abituale notò i cambiamenti nel suo corpo:
<<Ma sei ingrassata o sei incinta?>> chiese <<Non sarò stato io, spero.>> disse scherzoso.
L'anziano individuo non avrebbe mai prestato attenzione a simili dettagli se non avesse già visto sua moglie partorire sei volte.
Meno di un minuto dopo, rimasta sola, Grazia si toccò il ventre e poi corse a chiedere il parere di una veterana che aveva concepito quattro figli in quelle stesse strade.
<<Non c'è dubbio.>> sentenziò la donna come se la sua esperienza valesse una laurea in ostetricia <<Sei incinta. Troppo tardi per liberartene, dovremo fartelo nascere, poi lo lasceremo a una delle chiese qui intorno. Io l'ho già fatto due volte.>>
Grazia non sapeva come reagire: la disperazione che colmava il suo cuore stava facendo spazio a qualcos'altro. Per la seconda volta nella sua vita, aveva conosciuto l'amore. Quel seme che stava germogliando in lei era stato concepito nel sudiciume ma sarebbe venuto al mondo circondato da amore e affetto, quello che Grazia stessa avrebbe voluto ricevere.
Tre mesi dopo, Grazia si svegliò nel pomeriggio in preda al dolore. Era arrivato il momento. Prima che potesse chiamare la veterana o un'altra collega, qualcun altro le si presentò davanti.
<<Vieni con me.>> disse. Era un uomo incappucciato, si intravedevano solo i suoi profondi occhi grigi e il suo pizzetto bruno. Le tese la mano e Grazia sentì di volerlo seguire: non lo aveva mai incontrato prima, non conosceva il suo nome, eppure prese la sua mano come se fosse la cosa più naturale del mondo. L'uomo la aiutò a salire sul suo cavallo, poi galopparono via.
Si fece sera. Il tramonto colorava il cielo di rosso prima di lasciare spazio al buio della notte. Nessuna tempesta, niente pioggia né vento, nemmeno una nuvola a coprire la luna e le stelle. Arrivarono a una chiesa, l'uomo bussò e un prete aprì la porta.
<<Costei deve partorire.>> disse mentre faceva scendere Grazia da cavallo. Lei aveva l'espressione evidentemente contrita dal dolore.
Il parroco la aiutò a entrare e chiamò la perpetua, che aveva una certa esperienza da ostetrica, ma, appena si voltò, l'uomo misterioso era già sparito. L'uomo di chiesa non aveva tempo per curarsene, c'era una donna che doveva partorire.
E così fu. Passarono le ultime tre ore di travaglio, poi Grazia poté conoscere suo figlio. Era un maschietto, con occhi neri e un accenno di capelli dello stesso colore. Grazia si addormentò mentre ascoltava il suo primo vagito. Non si sarebbe mai più risvegliata.
Il bambino era appena nato e già era rimasto solo. Come era consuetudine in quei casi, doveva essere trasferito al monastero fuori città, che era attrezzato anche come ospedale e orfanotrofio. Fu così che quel bambino venne portato nel bosco noto come Eremo del Battista, dove sarebbe stato allevato e dove avrebbe un giorno conosciuto il suo destino.
Fu così che venne al mondo.
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Exorcist - l'esorcista del crepuscolo
ParanormalSecondo racconto della collana ''Dark Tales''. Un bambino senza nome viene cresciuto da un antico Ordine di esorcisti che gli insegna tutto ciò che c'è da sapere per combattere demoni e vampiri. Egli diventerà il migliore tra gli esorcisti ma prima...