PROLOGO

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"Dove stai andando?"

"Ho preso una decisione, se voglio guarire devo andare via, io qui non sono più me stessa e non posso permetterlo, non più."

"Però così stai lasciando tutto e tutti e per cosa, per niente...", ecco quella parola "non è così semplice da spiegare papà, ci sono cose che non vi ho detto e che ho voluto fare da sola e tutto questo mi porterà all'autodistruzione.", "ho deciso di accettare una borsa di studio all'estero, è un modo per ricominciare e riprendere in mano la mia vita."

"Stai scappando."

" Può essere, però ora è l'unica soluzione".

"E quando deciderai di tornare?"

"Non lo so".

"Non vuoi nemmeno salutare?", "sarebbe tutto più difficile", mio papà ci è sempre stato per me, ma in tutti questi anni non ho mai avuto il coraggio di dirgli quello che mi era successo e in questo momento preferisco scappare, invece che rimanere e smettere di lottare, voglio ricominciare.

"Quando hai il volo?" "Tra due ore", "ti serve un passaggio?"

"No, sono apposto, ho già chiamato un taxi."

"Chiamami quando sarai arrivata, mi raccomando", "lo farò".

Da fuori, si sentì un clacson, segno che era arrivato il taxi, "Io vado, ciao papà, abbi cura di loro e di te", messo le valigie nel portabagagli, salgo in auto dando l'aeroporto come destinazione, non riesco a guardare indietro, ma so che lui è lì che mi sta guardando andare via.

"I passeggeri per il volo 2594, destinazione Shenzhen, si pregano di avvicinarsi all'imbarco, il volo partirà tra trenta minuti, grazie e vi auguriamo buon viaggio", ecco il mio volo era stato appena annunciato, passata quella soglia non si tornava più indietro, mentre camminavo sentivo che stavo facendo la cosa giusta per me stessa ero finalmente libera di ricominciare. "Si avvisano i gentili passeggeri di allacciare le cinture e di seguire le norme precedentemente descritte".

Ora tocca a me crearmi il mio percorso.

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