Capitolo 20 NICK

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NICK

Era così facile coglierla di sorpresa. Dal momento in cui aveva iniziato la partita ero stato sicuro di quale sarebbe stata la mia mossa.

L'avevo lasciata divertire, facendole credere che nessuno conoscesse il suo nascondiglio e sebbene la verità fosse che si era nascosta bene, ero stato l'unico a scoprirla immediatamente. Vederla divertirsi e soprattutto così impegnativa mi aveva incantato, mi piaceva vederla così, felice ed esuberante com'era. Ma quando stavamo arrivando alla fine avrei dovuto chiarirgli chi era il campione di quella partita. L'ho vista in lontananza nascondersi dove pensava non l'avessi vista. Sapevo che quella terra era la mia casa, sapevo che c'era una teleferica dall'altra parte della scogliera, la stessa con cui io e Colin avevamo giocato a fare i soldati migliaia di volte da bambini.

Sulla mia schiena, con la pistola ben allacciata e puntandola nel posto sbagliato, avevo dovuto trattenermi dal ridere e dal scoprirmi. Avvicinarsi a lei era facile e più facile era farle cadere la pistola. Noah poteva essere un guerriero in tutto e per tutto, ma era un peso piuma rispetto a me. Un semplice colpetto del suo polso contro il muro mi è bastato per far cadere la sua pistola a terra.

Eravamo al buio, ma sapevo quanto fossero fantastici quei pantaloni su di lei, e sapere che sotto quel gilet indossava solo un bikini mi aveva sconvolto per tutta la durata dello spettacolo. Ero rimasto sorpreso di vederla senza costume da bagno; Solo con me era abbastanza sicura di sé da rimanere in reggiseno, anche se suppongo che mostrare la sua cicatrice sia stato un grande passo, un passo di cui ero felice... in parte.

Quella notte sapevo di aver sbagliato di nuovo fumando tre canne di fila e non esattamente marijuana, ma l'effetto era già svanito, andava bene, e non volevo che continuasse ad essere arrabbiata con me; Da quando l'avevo vista volevo baciarla, quindi è quello che ho fatto. Con una mano le ho tolto l'elmo, lasciandolo cadere a terra e con l'altra l'ho tenuta stretta per la nuca mentre le mettevo la lingua in bocca, assaggiandola come solo io sapevo, sciogliendola come nessun altro sapeva scioglierla...

Possedendola con la bocca e cercando di ricordare che eravamo in un posto

pubblico, al buio e in mezzo alla foresta ma circondato da persone a brevissima distanza. Quando ha risposto al mio bacio credo di aver abbassato la guardia perché non so come sia riuscita a liberarsi dalla mia presa. Mi ha spinto lontano dal suo corpo e l'ho vista chinarsi per afferrare la pistola che aveva lasciato cadere a terra accanto a noi. Quando ho capito cosa stava cercando di fare, ho avuto solo il tempo di pensare a una cosa: mi avrebbe fatto male.

E fanculo, mi ha fatto male.

Ma quello che non mi aspettavo, figuriamoci da uno come Liam, era che quella danneggiata sarebbe stata Noah. Non ce ne siamo nemmeno accorti, non abbiamo nemmeno fatto in tempo a tirarci indietro, perché quando ha preso la bandierina, vincendo così la partita, non c'era stato bisogno di sparare di nuovo... e ancora meno sul braccio della mia ragazza, il suo braccio nudo.

L'espressione di Noah passò dallo shock al dolore in una frazione di secondo.

E ho visto tutto rosso.

-Ti ucciderò stronzo!- gridai immaginando il mio pugno in faccia con tutti i dettagli. Prima di fare un solo passo, una mano mi afferrò il braccio e mi fermai immediatamente.

-Cazzo, Nick, fa molto male-, disse Noah trattenendo il respiro.

Non c'era quasi nessuna luce, ma vidi come il colore del suo viso stava sbiadendo e anche come il suo braccio macchiato di vernice fosse macchiato di un rosso intenso.

-Mi dispiace, Noah!- ho sentito dire Liam, e senza nemmeno voltarmi l'ho spinto con il braccio quando l'ho sentito osare avvicinarsi.

-Togliti di mezzo, tu-, dissi mentre mi chinavo e mettevo un braccio tra le gambe della mia ragazza.

COLPA TUA ( VERSIONE ORIGINALE RITRADOTTA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora