Prologo

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Infilo tutti i miei vestiti dentro una valigetta, non ci entrano tutti, ma cerco di farli entrare il più possibile, ricordandomi poi che devo ancora mettere i miei prodotti per capelli.

Essenziali per me

«Pearl, hai preso il passaporto?»
«Si mamma, ho tutto»

Molti si chiedono come ci si sente a vivere con genitori separati che abitano a chilometri di distanza

Beh, per me almeno, è un loop continuo, come se ogni volta che cambio casa ricominciassi da capo.

All' inizio, quando ero piccola, mi faceva paura questa cosa.

dopo tutto avevo 12 anni e volevo soltanto una vita normale, com genitori che si vogliono bene.

Poi però, mi sono abituata.

Pultroppo i miei genitori da quando si sono separati abitano in città diverse.

Mia madre si è trasferita a Washington, mentre mio padre sta a Philadelphia, dove io ci sto la maggior parte dell' anno.

Da mia madre ci vado durante le vacanze estive, e quei 3 mesi sono la mia parte dell' anno preferita.

Anche se sto più tempo da mio padre, con mia madre ho un legame più profondo, a lei racconto tutto, e come una migliore amica per me.

Mamma si avvicina e mi dà un bacio sulla guancia «Alla prossima estate, e buon terzo anno di università,Perlina mia»

Si, mia madre mi dà un nomignolo piuttosto imbarazzante

«Alla prossima mamma, ti chiamo appena arrivo a Philadelphia» Gli dico, mentre mi metto la giacca.

Ci abbracciamo e io esco da casa di mia madre.

Si ricomincia da capo, di nuovo.
 
                              🌇

Sono appena arrivata all' aeroporto di Philadelphia, ho avvisato mia madre e adesso sto aspettando che arrivi mio padre.

Anche se è il 5 settembre, già fa' un freddo allucinante, così freddo che mi ritrovo a stringere la giacca.

L' unico motivo per cui sono felice, ogni volta che torno qui, è per la mia migliore amica, Maria.

Ormai ci conosciamo da 3 anni, siamo diventate amiche per caso, il primo giorno di università ci hanno messo in banco insieme, all' inizio ci stavamo entrambe sul cazzo,poi un giorno ,di cui non ricordo la data, ci siamo messe a parlare di Demon Slayer e abbiamo scoperto di essere entrambe innamorate di quel figo di Tanjiro Kamado.

Riconosco la macchina di papà da lontano e mi affretto a raggiungerla.

«Perl, mi sei mancata piccola, come è andata da Josephine?»

Il nome di mamma sarebbe Josephine, papà la chiama così da 10 anni ormai.

«Benissimo, mi sono divertita un sacco»
Dopotutto, mi diverto sempre con mamma.

«Bene» Mi risponde in tono freddo, in cui però trabocca una punta di tristezza.

Con lui non mi diverto mai...

Mi accorgo che siamo arrivati a casa solo quando la macchina si ferma.

Prendo la mia valigia e entriamo in casa.

La casa di mio padre mi da sempre un senso di tristezza, forse per le pareti grigie con solo un quadro con l' unica foto che ho fatto con mio padre e l' arredamento fatto completamente in legno.

Quando arrivo da lui si vede ad occhio che e sempre più felice, finalmente la casa è più "piena"

A differenza si mamma, papà non ha trovato una compagna dopo la separazione.

Fear Will Not Defeat MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora