Capitolo 7

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Erin's pov:

Una folata di vento gelido spazza via la fiamma danzante, facendo precipitare la radura nell'oscurità baciata solo da un debole raggio di luna.

Apro gli occhi di colpo a causa dello strano ululato del vento che si infiltra nelle chiome degli alti abeti, istintivamente i miei occhi sfrecciano alla ricerca della figura della ragazza raggomitolata poco distante da me.

Il suo corpo è scosso da violenti brividi, mi avvicino a lei e finisco immediatamente per notare come le sue labbra si siano tinte di un blu violaceo simile a quello che caratterizza le ultime ore della notte.

Ha il respiro corto, scandito dalla nuvoletta di vapore che svanisce dopo pochi secondi, a confermare la mia tesi.

Starà congelando e il suo corpo non resisterà a lungo in queste condizioni.

Senza perdere tempo mi precipito ad accendere il fuoco, cercando di attizzare una fiamma abbastanza forte da non spegnersi al primo sbuffo di vento che non sembra minimamente intenzionato a cessare.

Il riflesso rossastro danza sul suo volto con allegria, quasi come abbia ritrovato il suo posto, non posso fare altro che sorridere mentre le guance della ragazza riprendono il loro colorito naturale.

Il calore emanato dalla fiammella, però, si rivela ben presto insufficiente, il suo corpo ancora tremante è freddo e non riesce ad assorbirne abbastanza.

È questo il momento in cui decido di non poter più rimanere con le mani in mano.

Senza far rumore mi siedo accanto a lei e, cercando di non svegliarla, la trascino verso di me, lasciandola sistemarsi come le è più comodo contro il mio petto.

Le stringo un braccio intorno alla vita e uno alle spalle, cullandola al calore della mia pelle come si fa con un bambino.

Amber si muove per qualche secondo e mugugna qualcosa che non capisco, adattandosi a quella nuova posizione e continuando a dormire.

Sbuffo una risata al pensiero della sua reazione all'indomani, quando si sveglierà tra le mie braccia e inizierà, come al solito, a straparlare in preda al panico.

Dal suo "attacco di panico" non ha più tirato fuori l'argomento, quasi come temesse di affrontarlo ancora.

Chissà quanti ne ha affrontati da sola senza sapere come controllarli o farli smettere, chissà quando e perché hanno avuto inizio, se già sapeva cosa fossero...

Solo ora mi rendo conto di non sapere quasi nulla di lei...

Non conosco quasi per niente la ragazza che adesso stringo, nella speranza di attenuare il freddo, la stessa ragazza che qualche giorno prima piangeva terrorizzata a causa di qualche stupido dubbio e che solo poche ore prima si era coalizzata con il mio migliore amico per prendermi in giro.

Quella stessa ragazza che si finge coraggiosa, che ride e scherza, nonostante nasconda paure e insicurezze a cui non ha ancora dato un nome.

Le poso un bacio tra i capelli e, tra questi pensieri, mi abbandono a Morfeo.

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-Erin...-

Una voce ovattata alle mie orecchie, poco più di un sussurro, interrompe il mio riposo, schiudo le palpebre permettendo alla luce di filtrare poco per volta.

Alzo la testa, rendendomi conto solo in quel momento di averla nascolta nell'incavo del suo collo.
Mi sento arrossire e lascio scappare un "ops" che le fa sbarrare gli occhi dall'imbarazzo.

In silenzio Amber si libera dal mio abbraccio, mettendo qualche metro di distanza tra noi.

~(LACRIME D'AMBRA)~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora