Prologo

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Prologo.

Un gruppo di amici aveva deciso di rivedersi andando in campeggio nel piccolo paese di campagna dov'erano nati.

Conoscevano il bosco molto bene per questo non avrebbero aiutato problemi a orientarsi.

Il primo ad arrivare con il suo zaino in spalla e l'ausilio del suo bastone fu Castor che si mise comodo aspettando gli amici.

Quattro ragazzi lo raggiunsero e uno di loro gli posò la mano su la spalla: «Castor, tutto bene?»

«Sì, Bryce. Conosco bene la strada anche se non posso vederla» gli rispose lui senza pensarci due volte.

«L'importante è che tu non ti sia fatto del male» rispose lui senza pensarci due volte spostandogli una ciocca di capelli dal volto.

«Dai andiamo. Dobbiamo montare le tende e prepararci per accendere anche il fuoco per poter preparare il pranzo» disse un altro dei ragazzi.

Castor sorrise divertito: «Francis l'organizzatore delle attività»

«Non prendermi in giro...» borbottò Francis spostandosi i capelli all'indietro.

«Su questo ha ragione» constatarono all'unisono gli altri due ragazzi.

«Dirk! Vladimir!» esclamò lui cercando di acchiapparli mentre fuggirono precedendoli.

Poco dopo, anche Castor e Bryce si misero in cammino verso lo spiazzo dove si sarebbero accampati.

Arrivati a destinazione montarono le tende e cercarono la legna per poter accendere il fuoco.

Castor rimase da una parte montando la sua tenda aiutandosi con il tatto per guidare ogni cosa al suo posto sapendo che poi gli amici avrebbero ricontrollato tutto per lui prima di farlo alloggiare all'interno di essa.

Dopo aver preparato il pranzo, Vladimir, lo servì senza indugiare: «Castor, dopo cosa vorresti fare?»

«Mi piace passare il tempo con voi e mi va bene ogni cosa che scegliete» rispose lui tranquillamente.

Bryce senza pensarci troppo chiese: «Perchè non andiamo a esplorare la grotta qui vicino?»

«Ottima idea!» esclamò Dirk per poi aggiungere: «Sono curiosi di rivedere quel bellissimo mosaico»

Dopo aver mangiato spensero il fuoco e lavarono gli oggetti utilizzati e solo dopo aver preso con loro gli zaini con le provviste si avviarono nella grotta.

Si mossero percorrendo alcuni cunicoli e solo dopo arrivarono a destinazione fermandosi davanti al mosaico.

Come guidati da una forza più grande della loro volontà li spinse a posarci sopra la mano.

Per alcuni minuti il silenzio si fece più intenso attorno a loro, ma poi un dolore al polso attirò la loro attenzione.

Castor posò la mano con la quale usava il bastone sul polso avvertendo qualcosa al tatto per poi chiedere agli amici: «Cos'ho sul polso?»

«Una gemma» rispose Vladimir pensando: Cosa significa adesso questa gemma? Che sia legata al mosaico?

Bryce posò la mano su la spalla dell'amico dicendo: «Ne abbiamo una a testa di gemma. Capiremmo insieme a cosa è legata e dove ci porterà il loro arrivo»

Si presero qualche minuto per coprire le gemme con delle bende e solo dopo ritornarono alle tende.

Posarono gli zaini a terra e Francis disse: «Siamo all'interno di un cerchio creato dalla natura»

Vladimir dopo essersi messo comodo prese il suo quaderno mettendosi a disegnare il mosaico, le gemme e il cerchio dove si trovavano scrivendo le domande che gli passarono in mente: Chi ha creato il mosaico? Da dove arrivano le gemme? Che funzione ha il cerchio dove ci troviamo? Sono tre elementi legati?

Prese il cellulare aprendo internet cercando qualche notizia su i tre elementi.

«Cosa fai?» gli domandò Dirk curioso.

«Faccio una piccola ricerca. Voglio chiarirmi le idee su alcuni particolari» ammise lui senza pensarci due volte.

Dopo svariati minuti sospirò chiudendo internet rimettendo il telefono nello zaino.

Era indispettito e infastidito del fatto di aver trovato poche cose che potevano essergli utili per capirci qualcosa e scrisse tutto sul quaderno.

Solo dopo mise via il quaderno spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio: «Adesso sono ancora più confuso e la cosa non mi piace»

Bryce che si era seduto vicino a lui sollevò la gamba del pantalone rivelando la sua protesi meccanica che lo aiutava a camminare, ma che aveva bisogno di controlli quotidiani.

Aprì un piccolo marsupio dalla quale prese tutto l'occorrente controllando ogni parte di essa in modo che non avesse problemi.

Dopo diversi minuti si rivolse all'amico: «Francis, vuoi che controlli anche la tua protesi?»

«Sì...» rispose lui andando a sedersi davanti a lui permettendogli di controllarla.

Poco dopo terminò il suo lavoro: «Vedo che anche la tua protesi è in ottimo stato» «Mi hai insegnato bene a prendermene cura anche se con una mano è piuttosto complicato» ammise semplicemente Francis accennando un sorriso imbarazzato.

«Per questo ci sono io per aiutarti» rispose tranquillamente Bryce.

Il gruppo rimase in quel luogo per tutto il resto del pomeriggio godendosi la pace della natura attorno a loro.

Quando il sole iniziò a tramontare accesero il fuoco per poter preparare la cena.

Solo dopo si misero a mangiare per poi poter andare a riposare.

Prima di permettere a Castor di entrare nella sua tenda, Bryce, controllò attentamente i fermi della tenda dell'amica on modo che non ci fossero problemi.

«Bryce?» lo chiamò quest'ultimo perplesso.

«Tranquillo, Castor. Ho solo controllato che fosse tutto in ordine e non avessi problemi durante la notte» gli rispose lui per poi scompigliargli i capelli.

«Ti ringrazio, Bryce...» rispose lui per poi entrare nella tenda e mettendosi comodo per poter riposare qualche ora.

Poco dopo anche tutti gli altri andarono a dormire.

Allo scoccare della mezza notte le gemme, il mosaico e il cerchio nella quale si erano accampati i cinque ragazzi si attivarono aprendo un portale che il portò in un luogo del tutto nuovo e diverso dal loro che avrebbero dovuto imparare a conoscere.

The New Generetion Of DragonsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora