11. Tranquillità

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Il primo weekend di novembre, quasi tutte le attività erano chiuse. Anche i musei. Madeleine era molto eccitata all'idea di andare in Borgogna con il calciatore francese. Avrebbero trascorso qualche giorno insieme, distanti dal caos di Madrid e dal fitto calendario della Liga, all'insegna di degustazioni di vino, relax e visite nella cittadina natale di Antoine. 

La sera precedente alla partenza, Madeleine aveva preparato la sua valigia, infilandoci tutto il necessario. Si prevedeva una temperatura abbastanza fredda, perciò selezionò solo abiti invernali. La mattina seguente, Antoine andò a prenderla con il suo autista. Era molto presto. Il loro volo privato sarebbe partito intorno alle nove. Lei era già sull'uscio del portone, impaziente di partire. Griezmann uscì dall'auto e camminò verso di lei per prenderle la valigia.

"Bonjour, ma belle."

-"Bonjour."  Madeleine sorrise ampiamente, dopo aver ricevuto un bacio a stampo. Lui era così bello, perfetto, impeccabile anche di prima mattina. Lei si vergognava quasi. Aveva ancora il segno del cuscino sul viso, era struccata e aveva i capelli ancora leggermente spettinati. 

"A questa ci penso io."  Il francese afferrò gentilmente la sua valigia e la ripose nel portabagagli, mentre lei si apprestava a salire in auto.

Griezmann la raggiunse sul sedile posteriore e diede l'ok all'autista per poter partire e guidare  verso l'aeroporto.  Posò una mano su quella della ragazza, intrecciando le dita nelle sue, portandola verso le sue labbra e baciandola delicatamente.  Madeleine sorrise, osservando il suo tenero gesto.

"La Borgogna ti piacerà. E spero anche casa mia."

-"Oh, sì. Penso proprio di sì."

"Sei pronta per il viaggio? Ci metteremo poco meno di un paio d'ore."

-"Sì, certo. Va bene." 

Si scambiarono un sorriso, prima di tornare con gli occhi sulla strada. Arrivarono in aeroporto e l'autista li portò proprio vicino all'aereo privato, sulla pista. Madeleine era strabiliata. Non era mai stata in un jet privato prima d'ora. Lo guardava, come se fosse frutto della sua immaginazione. Usciti dall'auto, salirono le scalette e presero i posti dentro il piccolo aereo. Non ci impiegò molto a posizionarsi e decollare. Lei osservava il paesaggio dal finestrino, scattando delle foto di tanto in tanto. Lui ascoltava la musica,  seduto di fronte a Madeleine.  La guardava e percepiva il suo entusiasmo. Il pensiero di trascorrere del tempo solo con lei, gli alleggeriva il cuore e i pensieri riguardo il suo infortunio. 

Una volta atterrati, due guardie del corpo li scortarono fino all'uscita di un piccolo aeroporto in Borgogna. Yvonne, un'amica strettissima della famiglia del calciatore, li accolse calorosamente e li aiutò a sistemare le valigie in macchina. Li portò fino a Macon, nella tenuta di famiglia. Attraversarono tutto il centro della cittadina, per dirigersi verso la campagna. La casa era una tipica villetta francese, dal fascino antico, con il tetto fatto di mattoncini, circondata da campi di girasoli e vigneti. Praticamente un sogno. Madeleine scese dall'auto e rimase a bocca aperta. Quella villa era qualcosa di estremamente vicino alla perfezione. Era proprio il posto adatto per rilassarsi e passare qualche giorno lontano dal caos. Yvonne li accompagnò dentro casa e andò subito a preparare la cena. Lei era bravissima in cucina, faceva da mangiare alla famiglia di Griezmann da quando lui era piccolo. 

-"Oh mio dio, questo posto è...Sono senza parole" Disse Madeleine, sorridendo e guardandosi intorno.

"Ti piace, eh?"

-"Tantissimo...Non so cosa dire. Grazie..."

"Di nulla, petite Madeleine."

L'attaccante francese le fece fare il giro della casa, illustrandole tutte le stanze, gli spazi interni ed esterni. La villa disponeva di una cantina di vini, di un bellissimo giardino e di un gazebo a travi dal quale pendevano dei fiori. Entrambi speravano di trascorrerci del tempo, nonostante il cielo grigio e la temperatura un po' fredda. Ma l'autunno regalava uno spettacolo magnifico di colori e di foliage. 

Madeleine indossò vestiti comodi per la sera. Dei jeans ed un maglione di lana. Scese nella taverna, dove Yvonne aveva apparecchiato la tavola e trovò Antoine che impiattava la cena. Il tavolo aveva dei fiori freschi al centro e dei petali di rosa sulla tovaglia.

"Yvonne..." Antoine scosse il capo, sorridendo. "E' sempre stata una romanticona."

-"E' stato un pensiero molto carino. Davvero."

"Sì...La cena è pronta, siediti pure."

-"Grazie." Madeleine si accomodò a tavola e, nel frattempo, aprì la bottiglia di vino rosso.  "Questo è della vostra cantina?"

"Oh sì. E'...Uno dei tanti. Non ci capisco moltissimo, ma so per certo che è buono." Antoine emise una piccola risata, mentre prendeva un boccone con la forchetta. Madeleine portò il calice alla bocca e assaggiò il vino.

-"Hai ragione. E' buonissimo e molto raffinato."

"Adoro fare il finto esperto di vino, mi riesce davvero bene."

Si lasciarono andare entrambi in una risata. Madeleine aveva potuto vedere quanto il calciatore si fosse finalmente rilassato. Il suo viso non mostrava nessun segno di tensione, nonostante il fastidio dell'infortunio che si era procurato. Antoine aveva il sorriso più bello che lei avesse mai visto e detestava quando esso si spegneva. Anche la luce nei suoi occhi era diversa. Allungò una mano verso di lui, per raggiungere la sua. Il francese la afferrò prontamente, carezzandone la superficie con il pollice.

-"Sono contenta che tu possa finalmente rilassarti un po'..."

"Anche io."

Si scambiarono un sorriso affettuoso e sincero, prima che Griezmann ricominciasse a parlare.

"Volevo farti vedere dove sono cresciuto... La mia cittadina, le mie origini... Sono felice che questo posto ti piaccia."

-"E' meraviglioso. Sono impaziente di vedere il resto."

"Domani potrei portarti in città, a visitare  e... Ad una degustazione di vino, in uno dei vigneti più belli della zona. Che ne pensi?"

-"E' un programma allettante." La ragazza sorrise ampiamente, facendo spallucce. 

"Perfetto, allora."

La serata continuò con sorrisi, risate e aneddoti. Il buio della sera e il silenzio della campagna avvolgeva la villetta. Fuori si udiva soltanto il canto dei grilli e il fruscìo delle foglie mosse dal vento. 

C'erano soltanto loro due, lontani da tutto e da tutti.

𝐏𝐨𝐜𝐤𝐞𝐭𝐟𝐮𝐥 𝐨𝐟 𝐒𝐮𝐧𝐬𝐡𝐢𝐧𝐞 🔵​​ 𝐀𝐧𝐭𝐨𝐢𝐧𝐞 𝐆𝐫𝐢𝐞𝐳𝐦𝐚𝐧𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora