13. Adieu

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La breve vacanza in Borgogna aveva avuto un effetto più che benefico sull'attaccante francese. Era riuscito a rilassarsi, dopo tanto tempo e trascorrere del tempo da solo con Madeleine. Aveva raccolto le idee, i pensieri, ed era pronto ad affrontare ciò che lo aspettava. L'addio a les bleus. Prima del match di Liga, nel weekend, si era presentato in conferenza stampa con Simeone, per annunciare che avrebbe lasciato la nazionale. Quando si sedette davanti ai microfoni, ebbe difficoltà a far uscire le parole di bocca. Sorrideva nervosamente, ma poi trovò il coraggio di parlare. Madeleine era lì, qualche fila più dietro rispetto ai giornalisti. Antoine la voleva vicina, come le aveva detto. E lei non l'avrebbe lasciato solo per nessun motivo, in questa fase della sua vita. 

Le persone in sala stampa erano confuse, sorprese, allibite. Ma quando ascoltarono il calciatore spiegare le sue motivazioni, si limitarono ad annuire e a fare qualche domanda, alla quale lui rispose vagamente. Quando la conferenza finì, un applauso lo accompagnò all'uscita. Madeleine lo raggiunse e lui la prese per mano, dirigendosi verso la sua auto, parcheggiata nel Centro Sportivo dell'Atletico Madrid. Una volta dentro la macchina, si allacciarono le cinture e Griezmann accese il motore.

-"Stai bene?" Madeleine si voltò verso di lui, posando una mano sul suo braccio. 

"Sì, ma chérie. Non hai idea di quanto io mi senta più leggero."

-"Lo capisco. Ma...Se ti va di parlarne, sono sempre qui. D'accordo?"

"Certo. Grazie." Il numero sette francese si sporse per darle un bacio appassionato e pieno di gratitudine. 

-"Di  niente..."

"Che ne pensi di un sushi a casa? Ti va?"

-"Sì, perché no."

"Perfetto, allora." 

Griezmann lasciò il centro sportivo in auto, ma non prima di aver firmato qualche autografo e aver concesso qualche foto ai tifosi.

Quando arrivarono a casa del calciatore, Madeleine ordinò del sushi per telefono. Fu consegnato loro in poco più di mezz'ora. Pagò il fattorino e ritirò ciò che aveva ordinato. Era stata una giornata piena di emozioni per Antoine, lei voleva solo che si rilassasse e che non pensasse a nulla. Prese una bottiglia di vino bianco e versò una parte del contenuto in due calici. Li poggiò sul tavolo di cristallo di fronte al divano, insieme al resto. Portò anche delle bacchette e delle posate. Griezmann la raggiunse in soggiorno, appena uscito dalla doccia, con i capelli ancora umidi. 

"Hai fatto tutto tu? Potevi aspettarmi, l'avrei ordinato io."

-"Sì, certo. Tu non devi pensare a niente...Rilassati e basta."

"Madeleine, hai lavorato anche tu oggi."

-"Antoine, ho solo fatto una telefonata e ho apparecchiato. Non mi sembra una cosa così faticosa."

"Va bene, ma petite.

Il calciatore le lasciò un bacio sulla tempia e si sedette con lei per mangiare. 

"Ho una notizia."

-"Oh... Un'altra?"

"Sì." Rispose lui, sorridendo. 

-"E quale?"

"Beh... La prossima settimana, a Parigi, organizzeranno un evento allo Stade de France, in occasione del mio addio alla nazionale."

-"Davvero?"

"Sì. Sarà... Una specie di cerimonia breve e poi un rinfresco nell'area lounge con tutta la squadra."

-"E' un bel pensiero da parte della Federazione..."

"Sì, è vero. E mi chiedevo se... Ti andasse di venire con me. So che ti sto chiedendo troppo. So che non ti piacciono gli eventi con troppe persone e che non vuoi attirare l'attenzione." Gli occhi blu del calciatore erano fissi in quelli di Madeleine. 

-"Beh, ecco... Sì. E' proprio come dici..."

"Lo so... Ma ci terrei tanto se ci fossi anche tu. Come ti ho detto, sei diventata importante per me. Vorrei averti vicina sempre."

-"Apprezzo molto le tue parole e... Io provo lo stesso. Ma... Non so se sia una buona idea."

"Ti prego, petite Madeleine..." Il francese, gentilmente, le afferrò una mano e la portò sulle sue labbra. 

-"E va bene. Va bene... Ci sarò." Lei annuì, accennando un sorriso. 

"Grazie. Davvero." Griezmann la riempì di tanti piccoli baci sulle labbra e tornò al suo posto, per finire di mangiare il sushi.

Era felicissimo che lei avesse accettato. Il pensiero di averla accanto in uno dei momenti più emotivamente duri della sua vita. 


🔹​🔸​🔹​

I turni di lavoro di Madeleine, quella settimana, furono favorevoli in vista della partenza per Parigi con Antoine.  Presero un aereo privato per volare nella Capitale francese. L'attaccante aveva prenotato una suite mansardata proprio vicino alla Tour Eiffel, con la vista proprio su di essa. La Ville Lumière aveva sempre il suo fascino. Le luci, gli edifici eleganti, i tetti, i monumenti, il profumo dei croissants appena sfornati. Madeleine aveva studiato a Parigi durante gli anni universitari ed essere di nuovo lì, la riempì di gioia e di ricordi. 

L'evento sarebbe cominciato in prima serata. Griezmann indossò uno smoking  e Madeleine un abito bordeaux di velluto, lungo, con uno spacco sulla gamba destra. I suoi capelli castano miele erano raccolti in una lunga treccia. Portava un girocollo in oro bianco e degli orecchini pendenti. Si guardò allo specchio, per assicurarsi che non ci fossero pieghe sul vestito.

"Mio dio... Sei una visione." Disse l'attaccante, avvicinandosi a lei, mentre si sistemava il farfallino intorno al collo della camicia. 

-"Sei sicuro? Insomma...E' troppo così?"

"Sei bellissima, petite Madeleine...Smettila." Lei annuì, sorridendo appena. "Sei pronta?"

-"Sì. Sono un po' nervosa... Insomma, ci sarà tutta quella gente allo stadio, la squadra... Capisci..."

"Certo che capisco. Cerca di stare tranquilla, d'accordo? Ci sono io con te."

-"Va bene." 

"Andiamo." Affermò il calciatore, dopo averla baciata sulle labbra.

Un autista con una Mercedes nera venne a prenderli. Li scortò fino allo Stade de France, che era praticamente già pieno. Avevano montato una passerella che portava quasi al centro del campo, dalla quale Griezmann avrebbe ricevuto il premio alla carriera, affiancato da tutti i suoi compagni di nazionale. Il francese uscì dall'auto e aiutò Madeleine porgendole la mano. Poi, camminò con lei, fin dentro lo stadio. Quando annunciarono la sua entrata, Antoine la prese per mano e cominciò ad avanzare sulla passerella, salutando le persone. Madeleine aveva il cuore in gola, le mancava il respiro per l'emozione. Seguiva Griezmann, guardando dritto davanti a lei, cercando di evitare gli sguardi della gente. 

L'attaccante francese lesse una lettera che aveva scritto per la sua gente, per i tifosi. La lesse al microfono, con una punta di commozione nella voce. Madeleine era poco più distante da lui e lo osservava, rimanendo composta. Alla fine, gli consegnarono un quadro con la maglia della nazionale autografata da tutti i compagni di squadra. Fu una cerimonia davvero molto bella. Tutti gli avevano mostrato affetto, dal primo all'ultimo. 

Si spostarono tutti nell'area lounge per un ricco rinfresco, con cibo e bevande di ogni tipo. Griezmann presentò Madeleine ad ogni calciatore della nazionale. Mbappè, Theo, Camavinga, Dembelé, e molti altri. Lei colse l'occasione per scattare qualche foto con loro. Non le sarebbe capitato mai più. Cominciava a sentirsi meno sopraffatta, man mano che la serata scorreva. Antoine le stava sempre vicino, per non lasciarla sola e farla sentire a disagio. Mangiò qualcosa e bevve qualche bicchiere di vino per sciogliersi un po'.

"Stai bene, tesoro?" Griezmann posa la mano sulla sua schiena, parlandole nell'orecchio.

-"Sì, sto...Bene. Meglio, direi."

"Vuoi andare a casa?"

-"No, Antoine. Questo è il tuo evento, è la tua serata. Non ti chiederei mai di andarcene."

"Sicura sicura?" Madeleine fece sì con la testa e sorrise appena. Il calciatore ricambiò il suo sorriso e le diede un bacio sulla guancia. "Va bene, ma petite."

Con animo più tranquillo, riuscì a godersi il resto della serata con lui. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 15 ⏰

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𝐏𝐨𝐜𝐤𝐞𝐭𝐟𝐮𝐥 𝐨𝐟 𝐒𝐮𝐧𝐬𝐡𝐢𝐧𝐞 🔵​​ 𝐀𝐧𝐭𝐨𝐢𝐧𝐞 𝐆𝐫𝐢𝐞𝐳𝐦𝐚𝐧𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora