24
Sarah
La riparazione dell'obiettivo mi era costata un occhio della testa. Quando uscii dal negozio e vidi Alex ad aspettarmi sul marciapiede, il mio umore era sotto le scarpe.
Reggeva un sacchetto di carta bagnato dalla pioggia, i bordi scuri e sgualciti. Il cielo si era schiarito, ma l'umidità riempiva ancora l'aria.
«Ti sei dato allo shopping?» Gli indicai la busta con un cenno del mento.
«Prima tu. Allora, hai risolto?»
«Sì, ha aggiustato il danno, ma il mio portafoglio non l'ha presa bene.» Incrociai le braccia, cercando di controllare il fastidio.
«Beh, almeno potremo rimetterci al lavoro e pensare al guadagno finale.»
Quelle parole, dette con tanta calma, fecero montare la mia irritazione. «Certo, per te è facile, mister uomo dei pesci. Carriera brillante alle spalle, futuro scintillante, stipendio stabile e una casa in cui tornare ogni sera.»
Era ingiusto prendersela con lui, mi aveva pure accompagnata fino a lì, però l'idea che pontificasse quando nella sua vita aveva avuto sempre tutto spianato dal suo gran talento e dalla sua determinazione, mi irritava.
Alex mi osservò con un'espressione indecifrabile, piegando le spalle come se volesse alleggerire la tensione. «Ti ricordo che ci separano dodici anni d'età. A vent'anni è normale sentirsi alla deriva, Sarah. È ancora tutto da scrivere.»
«Tu a ventitré anni eri il primo del tuo corso di laurea, Donovan e vincevi medagli di nuoto come se piovessero dal cielo. Io c'ero.» Gli lanciai un'occhiata carica di sarcasmo. «Non fingere di essere stato un disastro quando avevi l'aggettivo ragazzo perfetto stampato in fronte.»
Scosse la testa, un misto di divertimento e fastidio gli attraversò lo sguardo. Senza accorgercene, avevamo iniziato a camminare lungo il marciapiede lucido di pioggia. Le vetrine illuminate proiettavano giochi di luce tremolanti sulla strada, e le insegne vintage si stagliavano contro un cielo ancora grigio.
«Era così che mi vedevi?»
Feci un cenno di assenso, senza nascondere nulla. Tanto lo sapeva già che ero sempre stata cotta di lui.
«Ti garantisco che ero tutto tranne che perfetto, baby Sheridan, anche se eccellevo al college.»
«E vincevi gare prestigiose.» Lo incalzai. «Ed eri circondato da ragazze sexy, pronte a miagolare come gattine per te.»
La risata che gli scappai, profonda e spontanea, riempì l'aria umida intorno a noi.
«Già, ma non ne restava mai nessuna nei paraggi, dopo i primi appuntamenti.»
«Non raccontarla.» Mi fermai per un istante, lo sguardo fisso su di lui. «Josh si pavoneggiava sempre delle tue conquiste. L'ho sentito parlarne al telefono un'infinità di volte.»
«Uscivo con quelle ragazze, certo, ma non ho mai avuto relazioni serie con nessuna.»
Mi fermai di nuovo, riflettendo su quello che diceva. Ogni parola sembrava combaciare con i ricordi che avevo di lui, almeno prima dell'incidente di Lucas. Alex, distaccato e inaccessibile, sempre al centro dell'attenzione ma mai veramente coinvolto, che aveva mille frequentazioni fugaci e storie di sesso senza futuro.
«Perché?» Gli gettai un'occhiata di sfida. «Non avevo il coraggio di chiedertelo allora, ma adesso voglio saperlo. Perché non hai mai avuto una storia seria? Josh aveva Alissa, tu nessuna.»
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WILD HEARTS
RomanceLei è la sorellina del migliore amico di lui. Ha 12 anni meno di lui. E non dovrebbe neanche guardarla. Ma anche se il loro è un amore impossibile e proibito, si rincorrono e si appartengono da sempre, fino a quando si ritrovano a dover vivere e la...