Dumb love, I love being stupid

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Dumb love, I love being stupid
Dream of us in a year
Maybe we'd have an apartment
And you'd show me off to your friends at the pier

Sono i raggi del sole appena sorto ad accarezzare il viso di Simone, che passano attraverso la finestra della camera da letto e gli scaldano leggermente la pelle.

La temperatura di fine maggio è quella che il ragazzo preferisce, con i primi caldi a permettergli di sfoggiare le sue t-shirt preferite e le lunghe giornate da poter trascorrere fuori con ancora la luce del sole. È rassicurante, per Simone, ché il buio per lui è sinonimo di qualcosa di nascosto, di freddo.

Di lontano.

E Simone, in quel momento, la lontananza non può proprio sopportarla.

Per questo, con un movimento improvviso, fa scontrare il suo corpo - ancora caldo dopo la notte passata sotto le lenzuola - con quello di Manuel, che imperterrito dormiva con respiro regolare.

Una scia di brividi inizia a far visita al suo corpo a causa di quel contatto, risvegliandolo completamente da quello stato di dormiveglia mattutino. I muscoli del corpo di Manuel sembrano tendersi a quel contatto, come se il suo corpo reagisse a qualsiasi movimento del corvino, anche involontariamente.

Come se sapesse, in maniera non totalmente cosciente, che il suo corpo appartiene a quello di Simone e non c'è nulla che possa farci a riguardo.

Si spinge a sovrastare il corpo del maggiore, Simone, quando inizia a rendersi conto di bramare quel contatto, che è mancato per poche ore in quella stessa notte. Lo accarezza piano, dallo zigomo fino alle labbra, dove vi si ferma qualche secondo ad ammirarle.

Rosate e carnose, paiono proprio fatte apposta per essere baciate da lui, e da nessun altro.

Il sol pensiero di dover condividere anche solo un millimetro di quel ragazzo, provoca un senso di nausea in grado di sopraffare l'intero corpo di Simone, ormai troppo coinvolto in quel loro rapporto.

È ormai normale per loro condividere lo stesso letto, ché succedeva pure prima di iniziare quella relazione. Quello che invece è ancora assurdo agli occhi di Simone, è la voglia che ha di Manuel, in qualsiasi momento.

Voglia di stringerlo, accarezzarlo, baciarlo.

O ancora, stuzzicarlo, sfidarlo, portarlo all'esasperazione.

Per poi parlarci, farci pace e condividere quei pensieri e quelle rivelazioni che nessuno oltre loro sarà mai degno di venire a sapere.

Il focus del corvino sulle sue labbra viene rimosso quando Manuel le muove in un sorriso, rendendogli chiaro il messaggio:

Lui è sveglio e sa, ha sempre saputo l'effetto che gli provoca. Sa che basterebbe una sua parola per far ribollire il sangue nelle sue vene. Sa che il suo unico desiderio è quello di baciarlo, come se fosse in punto di morte.

E forse un po' è vero, ché Simone freme per essere baciato e gli pare di star morendo senza quel contatto.

Come un drogato in astinenza, è dipendente da quelle labbra morbide e contornate da un po' di barba e farebbe di tutto per prendersele.

E così decide di fare, buttandosi a capofitto sul suo obbiettivo e pregando di averne sempre di più.

È famelico quello scontro di bocche, una lotta tra due animali che tentano di sopravvivere. E se potessero, entrambi vivrebbero soltanto di quel contatto, nutrendosi di quei suoni che abbandonano le loro gole ogni volta che il desiderio di volere di più gli viene a far visita, scottandoli come un fuoco vivo.

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