Lo scricchiolio delle foglie secche copriva il rumore dei passi dei due uomini dalla divisa nera.
<Su piccola volpe, ancora un passo e saremo al sicuro>
I capelli biondi ondeggiavano, seguendo il ritmo della corsa frenetica. Strinsi le due pagnotte ancora calde sotto la sciarpa di lana. Trattenni il respiro, evitando di inalare l'aria frizzante della sera. Gli stivali affondavano sopra il manto fangoso della palude. Ancora un passo ..uno solo.
Saltai lo stagno d'acqua ma non feci in tempo a rimettere l'altro piede che mi ritrovai interamente a mollo, ancora con il respiro spezzato. Ora i due uomini erano sull'altra sponda. Cercai di ritornare a galla ma i grossi stivali che avevo da una vita, impedivano ogni mio tentativo. Forse ero destinata a rimanere con il respiro interrotto, per sempre.
<Key, key...> la sua voce riemerse tra la musica di qualche uccello, si tolse le scarpe e in un secondo mi afferrò tra le braccia gracili. Ora le goccioline fredde scendevano dai suoi capelli fradici. In un secondo aprimmo la botola nascosta dallo strato di foglie e terriccio, mi catapultai dentro per sdraiarmi nella vecchia poltroncina. Aaron come al solito, accese il fuoco e si strofinò le mani per alimentare il calore.
<Le pagnotte sono fredde, avrei dovuto salvarle in un qualche modo> ero riuscita a rovinare il bottino dopo tanta fatica e dopo esserci quasi fatti uccidere. Prese tra le mani le due pagnotte e le poso tra le fiamme ardenti.
<Le volpi sono ottime cacciatrici ma per nuotare...> il suo sguardo slittò all'altezza del mio viso pallido <avranno sempre bisogno del proprio branco>.
Pizzicai un pezzo di pane arrostito e mi lasciai cullare dalla collisione tra il freddo della mia gola e il caldo della piccola pagnotta.
Ancora dieci secondi. Fisso il piccolo braccialetto che tingo al polso gracile. Aspetto che il dovere della giornata sparisca dallo schermo luminoso. Sono riuscita a completare dieci ordini, questo significa che domani avrò diritto ad una buona scorta di viveri. La metà del bottino andrà ad Aaron col fine di finanziare la sua attività illegale, dove si prende cura di coloro troppo anziani o troppo giovani per soddisfare alcun tipo di richiesta. Per aiutare coloro che sarebbero destinati ad una pancia vuota a vita intera. Poso l'ultimo sacco di riso sull'ultimo scaffale. Mi fermo per riprendere fiato, la schiena sembra pesare come dieci sacchi di riso. Ormai sono destinata a diventare gobba come la signora Grey , che non le rimane altro che spettegolare su ciò che non le riguarda. L'ultima volta andò diffondere voci su Aaron, definendolo un piccolo mascalzone che si appartava nella palude con ragazze più giovani. La mattina dopo il suo allevamento di polli era sparito, nessuno seppe chi fosse stato. Ma posso confermare che c'era un motivo se ci teneva tanto a quei pennuti, cotti con la salsa di pino agrodolce erano davvero ottimi. Ancora posso sentire la carne succulenta sciogliersi tra le mie fauci affamate.
Ore 19 ritorno alla dimora.
Ora che ho completato tutti i doveri possibili, ricompaiono le solite scritte che riportano alla stessa routine. Alzo il cappuccio, nascondendo i lunghi capelli rossi tra le braccia oscure del tessuto. Dopo le 19, le piccole luci delle case si spegneranno. Occultando le loro divise nere che passeggiano tra le strade della città. A nessuno è consigliato starsene in qualche via e se per caso qualche morto di fame rimane nel suo angolino, incapace di muoversi per colpa dei crampi che risuonano lungo il corpo vuoto. La mattina seguente non c'è più, forse si possono sentire i gracili lamenti che implicano aiuto ancora in quella via. Ma anche se nessuno sa, tutti sanno che gli angeli oscuri gli hanno strappato gli ultimi gridi di fame. Salvandolo in fondo da una vita piena di amarezza.
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Fall And Die
AdventureNon fissare gli occhi di fuoco. Non tessere la tela che ti porta nella tana. Non contare mai o lui ti troverà. Se vivi non sopravvivi. Se vuoi morire devi cadere. Sei pronto a giocare?