CAP2

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<Fermi, fermi> i polmoni stanno scoppiando dalle mie urla. Mi getto tra il bastone e il corpo ormai privo di sensi di mio padre. Le iridi gialle di Cornelius si posizionano nell'incavo dei miei occhi verdi. 

<Immagino che tu devi essere la figlia> rivolge un occhiata alla telecamere. <Sempre una scena commovente, preparate pacchetti di fazzoletti. Non voglio rendere tristi i miei affezionati fan>

Ora il mio corpo si trova ad un passo dal suo, posso sentire il fetore del suo profumo costoso. 

<Non torcerete un solo capello a mio padre> sibilo mantenendo il contatto. Avverto lo sguardo bruciante di Aaron che fissa la scena davanti al palco. 

<Ma cara dolce ragazzina non siamo noi il pericolo ma tuo padre potrebbe infettare il nostro amato popolo> un coro di sospiri sorpresi si solleva dal pubblico. So che un possibile infettore possa essere una morte certa per gente che è già in fin di vita. 

<E quando la gente muore di fame invece le telecamere tornano a spegnersi ?> sputo ogni parola con rabbia. 

Per un attimo i movimenti del  suo corpo si raffreddano ma poi torna a ghignare con lo sguardo sempre rivolto verso il registratore. 

<Una giovane ribelle che non riesce a mordersi la lingua> infila le dita pelose in un paia di guanti argentati. I suoi tacchi si dirigono verso la figura stesa, afferra il volto magro per mostrarlo agli osservatori. 

<Una piccola e veloce domanda> i lunghi baffi sobbalzano ad ogni sillaba che viene pronunciata. So quello che sta facendo e prima di poter far qualcosa, il sangue mi si surgela. 

<Vivo o morto?> 

Ora il sangue ribolle in ogni particella del corpo, per un attimo rischio di vomitare davanti a tutti. Mi fa schifo come si preoccupino di un ammalato che potrebbe uccidere la gente che muore ogni giorno di fame. Persone che si ammazzano per liberarsi dalla sofferenza causata da loro. E la soluzione sarebbe uccidere un altra vittima del loro sporco sistema.

Eppure quando rivolgo lo sguardo in basso capisco che hanno scelto la seconda scelta. Ogni ragazzo solleva due dita. E non mi resta che fissare un mare di dita alzate. Cornelius fa un cenno ai due soldati dietro, non sorpreso dal voto. 

Gli occhi pizzicano, minacciando un lago salato. Mi rialzo dal pavimento. No non è finita.

<Posso curarlo> un grido di risate sgorga tra le grotte della sua gola. 

<E come pensi di riuscire a farlo?> 

Non ho molte possibilità, i soldi mancano. Eppure una soluzione ci sarebbe.

<Parteciperò ai Fall and Die, so che il nostro universo è stato invitato> 

Le lanterne dei suoi occhi rimangono a fissarmi,  ora nel suo sguardo noto una luce sorpresa.

Nessuno si era mai offerto perché nessuno è così stupido da farlo. Andare là significa firmare morte certa. 

<Impossibile, alle donne è vietato partecipare. Queste sono le regole, non siete abbastanza mascoline per sopravvivere in quel posto >

La mia mano addenta l'impugnatura del coltello. Mi avvicino così tanto da avvertire i fucili puntare sul cervello.

Ma mi limito ad abbassarmi il cappuccio, rivelando una lunga treccia rossa che scende lungo la vita. Afferro con le dita  l'intrecciata acconciatura e con un rapido movimento taglio i capelli fino alle spalle, tanti filamenti infuocati ricadono sul terreno.

<Ora mi avvicino di più alla tua mascolinità o magari le regole prevedono la crescita dei baffi?> 

  Mille sguardi fissati sulla mia faccia paonazza. Le guardie mi afferrano dalle spalle. Cornelius fa un cenno di lasciarmi andare.

<Morta qui o morta là non fa alcuna differenza> strofina i palmi delle mani, facendo scricchiolare la pelle finta dei guanti. <dieci giorni per convincere la giuria che potresti essere in grado di rappresentare il nostro universo> annuisco mentre i corti capelli ricci solleticano il mento.

Solo dieci giorni per imparare a non morire subito. Non è impossibile.

Carico mio padre sulle spalle, Aaron mi aiuta appoggiandolo sulla sua schiena. La folla apre un divarico abbastanza grande da farci passare.

I brividi scostano ancora il mio corpo. Fall and Die è un programma col fine di riappacificare gli otto universi. Peccato che lo show prevede la partecipazione di 8 ragazzi che dovranno vestire le vesti di un personaggio di qualche videogioco e dovranno superare numerose prove per dimostrare che il loro universo è il più potente. Dentro quella cupola non vigilano regole, tutto è possibile.

<Tu sei veramente fuori di testa> non l'ho mai visto così, gli occhi blu sembrano un mare in tempesta. Gli faccio un cenno di abbassare il tono visto che ho impiegato molto tempo per far addormentare mio padre. Gli avevo preparato una tisana calda ma il freddo del suo corpo non si riscaldava sotto le diverse coperte di cervo. Se non riesco a partecipare, dovrò accettare la possibilità di non riuscire a salvarlo. Un groppo mi scende in gola. E ora mi tocca sorreggere lo sguardo di una persona che scarica la sua rabbia senza motivo. 

<Pensavi che non avrei mosso un dito per salvarlo> ora quella che urla sono io.

<Ma nonostante non ci sia mai stato, è mio padre Aaron.> le lacrime pizzicano in modo minaccioso.

<Mio padre>

Il suo dito scorre sulla  mia guancia, sollevando una lacrima.

<Solo che...> il suo tocco si sofferma <Ho paura>

<Di cosa?>

<Di poterti perdere>

Gli accarezzo la mano, comprendo le sue emozioni.

Infondo tutti gli amici hanno paura di perdersi per sempre.

Fall And DieWhere stories live. Discover now