Nathaniel's pov:
<<Non farti calpestare, mai. Sei un Bailey.>>
Queste furono le ultime parole che sentì prima di uscire di casa.Era impossibile contare quante volte avessi sentito questa frase nella mia vita.
Risi involontariamente.
Bailey.
Il mio cognome deriva dal francese medievale e significa "bailli", cioè una persona coinvolta nella legge e nella giustizia.
È abbastanza divertente che i miei genitori rispecchino in tutto e per tutto il nostro cognome.
Mio padre è un magistrato e mia madre uno dei legali più famosi di New York.
Ma è tutta apparenza.
La loro vita è semplicemente un inganno totale.
Brave persone all'esterno, amorevoli, rispettati e amati.
Ma quando erano da soli?
Meschinità e vuoto erano le due caratteristiche principali.
La mela purtroppo non era caduta lontano dall'albero.
Nathaniel, figlio di Carter e Claire, era il più stronzo di tutti.
Sto parlando di me, in caso non si fosse capito.Affrettai il passo e salì sulla mia Bugatti grigia.
Vi chiederete perché possieda un auto del genere, i magistrati e gli avvocati saranno anche ricchi, ma non così tanto. Beh, il motivo riguarda la mia famiglia.
Non i miei genitori, bensì i miei trisnonni.
Crearono la Baileys circa duecento anni fa.
Ed è una delle aziende più importanti del mondo.
La Baileys è come una puttana.
Però non offre servizi, offre idee.
Avete presente i tostapane? E i telefoni? Le airpods? Bene, per queste cose e per molte altre c'è la Baileys di mezzo.
Chiunque voglia fare successo e soldi chiama Baileys.Attualmente mio nonno era il CEO dell'azienda.
Io aspiravo ad essere il prossimo.
Non perché mi importasse della Baileys o dello stipendio da CEO.
Ma per il potere.
Per il rispetto.
Essere venerato come un Dio da chiunque incroci il mio sguardo.Non ero poi così lontano dal mio obiettivo.
18 anni, ultimo anno di liceo e avevo tutta la scuola ai miei piedi.Oggi era il mio primo ultimo giorno di scuola.
E non vedevo l'ora di tornare.
La scuola era il mio regno, ma aspiravo a rendere New York la mia puttana.Immerso tra i miei pensieri non mi resi conto di essere arrivato a scuola. Un imponente edificio si estendeva davanti a me. La Bleuville High School.
Sintetizzando il tutto, la Bleuville è una scuola elitaria per figli di papà con più soldi che empatia in corpo.
Qui non c'era spazio per l'umanità.
Qui fotti o vieni fottuto.
Lo status sociale è la cosa più importante.
O almeno per chi non era nato un Bailey.
Io scalavo lo status sociale anche solo respirando.
Il resto era feccia.
Parcheggiai al solito posto e scesi dall'auto.
Camminai lentamente godendomi il panorama.
Tutti mi guardavano o mi salutavano, come dei sudditi pronti a venerare il loro re.
Ridevo come un bambino dentro di me, se solo una stronza non mi avesse urtato, sporcando la mia camicia con qualche goccia di caffè.<<Oddio, scus->> La ragazza provò a scusarsi, ma la interruppi.
Con questa scenetta aveva appena ucciso il suo status sociale in un secondo.
E a me non dispiaceva affondare il dito nella piaga.
<<Brutta stronza, sai almeno chi hai davanti?>>
Parlai atono e annoiato.
Non mi interessava neanche la situazione.
Ero perfetto perfino con del caffè rovesciato sulla camicia.La ragazza non rispose.
Ma i suoi gesti parlarono per lei.
Mi rovesciò il resto del contenuto del bicchiere di starbucks su tutta la camicia.Fu così veloce che non ebbi il tempo di scostarmi.
Questa stronza era più stupida di quanto pensassi.Intorno a noi il chiacchiericcio si fermò.
Erano tutti scioccati.
Io per primo.
Nessuno mi aveva mai affrontato in modo simile.
Mi mandò un bacio volante e si girò, pronta ad allontanarsi.
Non aveva idea di cosa avesse scatenato.
L'avrei distrutta.
<<Hey, feccia.>> La richiamai.
Non si girò.
Ma continuò a sculettare andando verso l'entrata.
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Haughtiness
RomanceLui è un Bailey. La Bleuville High School è ai suoi piedi. New York è ai suoi piedi. È un re che gode ad essere venerato dai suoi sudditi. Egoista, superbo, stronzo e arrogante. Sembra che non abbia un cuore. Lo sentite battere? Lui non lo sente. M...