Capitolo 44 La missione

7 0 2
                                    

Il rischio fa parte del mondo della mafia


Nathan's Pov.

Sono sveglio da stamattina alle tre, sto fissando la mia piccola, dorme affianco a me con i capelli sparsi sul cuscino, sul suo viso è presente una espressione di pace e di beatitudine:

"Chissà come sarebbe il nostro mondo se io non fossi il capo della gang..."

Mi ridesto dai miei pensieri con un espressione alquanto schifata sul mio viso, mi alzo e mi reco in doccia, mentre mi lavo penso:

"Oggi è il grande giorno della mia missione, spero che nessuno rimanga ferito"

Mi ridesto dai miei pensieri e mi vado a vestire, dopo lancio un'occhiata alla mia piccola, e malincuore esco dalla stanza.

Fuori dalla stanza vedo James pronto che mi sta aspettando:

«Fra sei pronto?»

«Puoi scommetterci!»

Scendiamo le scale in contemporanea e in salotto troviamo Alexander:

«Già sveglio?»

«Non riuscivo a dormire...»

«Pensieri?»

«Già, spero che nessuno di voi rimanga ferito.»

«Tu non preoccuparti. Piuttosto cerca di fare attenzione alle ragazze.»

«Lo farò, stai tranquillo.»

«Lo so mi fido di te.»

Mi fa un mezzo sorriso, ma poi immediatamente si spegne quando guarda l'orologio che ha sul polso:

«Ragazzi, dovete andare.»

«Già.»

E usciamo dalla porta di casa, con la speranza di fare ritorno, saliamo sulla mia macchina e ci immettiamo in strada.

Dopo due ore arriviamo all'aeroporto, noto con enorme piacere che il mio jet privato è sulla pista di decollo, pronto per l'imbarco, in lontananza vedo i miei uomini tutti indaffarati ad imbarcare le armi che ci serviranno in caso dovessimo sparare, mi avvicino lentamente e solo quando sono quasi vicino a loro si accorgono della mia presenza:

«Capo, non l'abbiamo vista arrivare.»

«Non preoccupatevi, procedete pure con quello che state facendo.»

Non appena finisco di dirlo tutti ritornano al lavoro, in lontananza vedo il pilota del mio jet avvicinarsi a me:

«Signore, se i suoi uomini hanno finito di imbarcare le cose noi possiamo partire.»

«Ottimo, grazie.»

Rimane sorpreso che io l'abbia ringraziato:

"Daltronde nessuno è mai abituato a me che faccio il gentile"

E con questo pensiero mi esce un ghigno, che passa inosservato quasi a tutti tranne che a James, infatti mi si avvicina velocemente:

«Cosa mi sono perso?»

«Nulla l'ho solo ringraziato.»

Trattiene un respiro e dice:

«Cazzo. Non è da te!»

«Lo so.»

«Jane sta facendo un ottimo lavoro con te fratello.»

«Ah. Ah. Ah. Che simpaticone che sei!»

Vita DiversaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora