Mi trascino verso la scrivania dove sono sparpagliati vari fogli e inizio ad accumularli con le mani.
Ho due occhiaie che sembrano voler toccare il pavimento, gli occhi e le guance arrossate, e una grande voglia di fare un cazzo.
Infilo controvoglia la mia solita felpa bianca e degli shorts comodi, mentre i capelli decido di arrotolarli intorno ad una matita.
Afferro bruscamente l'appassita rosa bianca dal vaso, per poi gettarla nel cestino, borbottando qualche imprecazione.
Sono le sei di mattina e nessuno è ancora sveglio in casa mia ,tranne me, per cui scendo le scale con una sacca sulle spalle dirigendomi verso il lago.
-dovresti smetterla di preoccuparti così tanto.
Il suono di una notifica mi distrae dallo stato di menefreghismo riportandomi alla realtà.È Nadia.
Nadia si preoccupa per me ,e gliene sono molto grata, ma penso che così finirà per ridursi nelle mie stesse condizioni.-e tu dovresti dormire invece
Le rispondo digitando rapidamente i tasti e spegnendo il cellulare, mentre noto che Nadia mi sta chiamando e riempendo di messaggi.
Lo infilo nella sacca e riprendo a camminare.Inspiro ed espiro lentamente lasciando che il fresco vento di oggi mi accolga ,smuovendomi le ciocche ribelli dalla mia sorta di acconciatura.
Finalmente arrivo nel piatto e disteso lago, poso la mia sacca sul prato e cammino lentamente lungo il molo, con la mente totalmente persa e vuota, confusa dalle troppe informazioni negative ,tra mio padre ,gli Hanston e mio fratello, non ci capisco più niente, e vorrei solo resettare la mia mente.
Penso alla povera Nadia, preoccupata per me, e mi ripeto di essere fortunata ad averla vicina.
Tolgo i sandali, mi accovaccio con le gambe penzoloni che sfiorano l'acqua e mi sciolgo i lunghi capelli biondi.
Inarco leggermente la schiena per sfiorare l'acqua con le dita, ma mi sbilancio e perdo l'equilibrio, scivolando in acqua.Il freddo del lago mi travolge ed i miei vestiti si impregnano di esso, diventando sempre più pesanti, e con fatica e freddo nuovo verso riva, ancora scioccata dalla caduta.
Tremolante mi avvicino alla mia sacca e ne tiro fuori il mio cellulare, accendendolo.
-RISPONDI ROSE!
-mi fai preoccupare, dove sei?
-ti vengo a cercare.Le notifiche dei messaggi appaiono una dopo l'altra sulla mia neutra schermata del cellulare, facendomi portare una mano alla bocca, stupita e preoccupata per Nadia.
«eccoti finalmente!Sapevo di trovarti qui!»
Non faccio in tempo a respirare che Nadia mi si piazza accanto , studiandomi da capo a piedi e toccandomi affannosamente il viso come se avessi rischiato la vita.«ma come ti sei ridotta!»dice strizzandomi il cappuccio della felpa inzuppata
«sei tutta bagnata!»
Fa per togliersi la sua felpa e porgermela, ma la blocco.«sono scivolata nel lago, ora vado a casa e mi cambio, tranquilla»dico impassibile.
Mi guarda con aria interrogativa, come se non mi riconoscesse.
«sei sicura di star bene? E perché sei venuta al lago a quest'ora?»
Controllo sul cellulare l'orario e scopro che sono ancora le sei e mezza.«non riuscivo a prendere sonno, ma ti prego di andarti a riposare adesso, non devi essere in pensiero per me, non ce n'è motivo»la rassicuro con un leggero sorriso forzato, mentre mi porto la sacca sulle spalle.
Come sconfitta, sospira e mi fa un cenno di saluto, mentre si gira sui tacchi per tornare a casa.
Strano, Nadia non mi lascerebbe mai in questo stato per nessun motivo.
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The Wind Rose
General FictionRose Evans è la tipica ragazza testarda e ficcanaso, una tipa stramba per i capelli biondi e gli occhi neri, e facile da detestare. Peccato che il destino ha scelto per lei di incontrare Noah Davies ,un altro tipo non meno detestabile, a causa della...