CAPITOLO 1- rose

80 4 15
                                    

Non è possibile.
Non di nuovo.
Mi sbatto la porta alle spalle e mi lascio abbandonare sul letto, avvolta da una leggera brezza marina, probabilmente proveniente da boston.Sento ancora le urla di mio padre rimbombarmi nelle orecchie, come un ossessione.

«Non sei all'altezza e non lo sarai mai»
«Prendi esempio da tuo fratello»
«Inutile, ho cresciuto un oggetto inutile»
Ho bisogno di prendere un po' d'aria, di uscire... Ma credo che peggiorerei solamente il nervoso di mio padre.

Odio doverlo fare, ma nascondo per l'ennesima volta la maschera di mio padre al mondo, coprendo con il maglione il violaceo livido sul mio braccio, ancora dolorante.

Mio fratello non è un semplice diciassettenne come gli altri, lui ha una straordinaria intelligenza, tanta che finita l'estate, andrà all'università (guarda caso una delle più prestigiose del mondo, Harvard).
E i miei genitori, particolar modo mio padre, ingiustamente me lo rinfacciano.

La schermata del mio cellulare si illumina ,mostrando una notifica, che mi risveglia dai miei confusi pensieri: è Nadia.
Lei è probabilmente l'unica persona che a scuola si è accorta della mia esistenza, quindi un po' la ringrazio per essermi stata accanto nonostante il mio caratterino.

-ehi bellezza!stasera vieni da me a dormire?ho grandi piani in mente!
Sorrido; Stare un po' con lei mi avrebbe fatto bene.
-ovvio, preparo lo zaino!
Non vedo l'ora di arrivare lì, tra l'altro i suoi genitori sono di origine Italiana, quindi a cena c'è sempre qualcosa di squisito.

Non sono in vena di parlare con mio padre, ma dato che mia madre è a lavoro, non ho altra scelta.

Scendo con lo zaino in spalla le scalette, e noto subito la figura di mio padre in controluce.
«Papà vado da Nadia a dormire»sussurro, e per un attimo mi pento ,pensando di farlo arrabbiare ancora di più;
Invece con mia sorpresa si limita ad annuire.

Appena esco di casa sento una folata di vento fresco invadere le mie narici;ponente, penso sorridendo.
Adoro il vento, anzi, I venti, e ciò si può notare anche dal fatto che studio metereologia, che guarda caso è l'unica materia in cui vado bene.

Casa di Nadia è abbastanza vicina alla mia, circa sei isolati, ma tendo sempre ad allungare la strada passando per il lago.

Salgo sul molo cigolante e cammino fino al centro del lago, scacciando tutti i pensieri via dalla mia mente, mentre intravedo qualcosa galleggiare sulla leggera superfice del lago.

Mi avvicino e mi accovaccio, mettendo i piedi penzoloni sul molo: è una rosa, anzi no, una spettacolare rosa, dal manto bianco ,con qualche petalo che le svolazza intorno a causa del vento.

La raccolgo senza pensarci e la infilo nel mio zaino, subito dopo mi decido finalmente ad incamminiarmi verso casa di Nadia, dove mi aspetta una lunga serata.

«Rose!!!Ma che piacere vederti, credevamo non venissi più da noi!»esulta stringendomi in un abbraccio la madre di Nadia.

«Puoi posare la tua roba di sopra, dove sta Nadia»ringrazio e mi dirigo verso le scale, quando una voce squillante mi sorprende all'improvviso; sapevo chi era.

«Rose quanto mi sei mancata! ora possiamo di nuovo giocare insieme!»squillò la sorellina di Nadia, Kelly.
«Ciao bestiolina»le dico mentre una mia mano le scompiglia i suoi riccioli neri.
«Scusami ma ora devo andare da tua sorella, mi sta aspettando»noto la sua espressione incupirsi leggermente, ma ha sempre reagito così, quindi ci sono abituata.

Non appena solco l'entrata della camera di Nadia, la sua vivace voce mi fa sobbalzare; in questa casa non posso stare tranquilla un attimo!

«Vedo che ci sai fare con i bambini, ti adorano!»
La abbraccio forte e poso la mia roba, e per un attimo ripenso alle sue parole, effettivamente a molti bambini piace stare in mia compagnia.

The Wind RoseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora