il buio fa meno paura con le stelle che brillano

24 6 8
                                    

Capitolo 2:
23 ore prima...
Dean:
Mi suona il telefono,ma chi è a quest'ora sono le due di sera,rispondo..
- pronto - dico
- salve la chiamo dall'ospedale di brooklyn abbiamo appena ricoverato sua madre Anastasia Torres -
La terra mi cade da sotto i piedi
- Lei è Dean scott? -
- si...si sono io - dico balbettando un pò
- mi spiace informarla che sua madre è in condizioni critiche -
- cosa gli è successo? - chiedo alzando la voce
Nessuna risposta
- risponda cazzo - dico con quasi le lacrime ogli occhi
- qualcuno l'ha pestata,ma lei non vuole dire chi è stato,lei per caso lo sa? -
Si lo so cazzo
-non...non lo so- dico
Mento
- arrivederci - dico e riattacco
So chi è stato.. è stato di sicuro quel bastardo di austin ne sono sicuro.
Sento la rabbia salire piano piano in tutto il mio corpo stringo i pugni e poi esplodo inizio ad urlare e a spaccare tutto quello che mi trovo davanti.
Ho completamente distrutto il bagno, lo specchio è in mille pezzi e il bagno è tutto messo in disordine.
Mi acascio a terra e inizio a piangere come un bambino.
Io lo ammazzo,io lo ammazzo.
papà non doveva morire,non doveva morire mamma era fantastica quando stava con lui.
Li odio, odio mamma odio austin li odio tutti,ma austin la deve pagare, la deve pagare per tutto quello che mi ha fatto per tutto quello che ha fatto ai miei fratelli e per aver fatto del male alla mamma la deve pagare per tutto.
Un'ora dopo..
Ho appena finito di risistemare il bagno e di bendarmi la mano tutta tagliata per colpa del pugno che ho dato allo specchio.
Esco dal bagno e mi dirigo verso camera mia e di sem.
Arrivato in camera vado davanti al letto di sem e lo sollevo
- trovata- dico soddisfatto
Prendo la pistola e la metto sul fianco dentro i boxer per poi coprirla con la maglia e la felpa.
Vado verso la porta, idosso le scarpe, prendo le chiavi della moto che condivido con Nives mia sorella minore ed esco di casa.
Nives o come la chiamiamo tutti Neve è una ragazza fantastica testarda molto testarda e coraggiosa anche troppo,non si fa mettere i piedi in testa da nessuno.
Ha I capelli bianchi molto lunghi, gli occhi azzurro cielo che tendono anche al grigio e le lentiggini,come me.
NIVES:

Mi icammino verso la moto,una kawasaki ninja verde e nera che abbiamo rubato ad un uomo ricco che era venuto da queste parti qualche anno fa

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Mi icammino verso la moto,una kawasaki ninja verde e nera che abbiamo rubato ad un uomo ricco che era venuto da queste parti qualche anno fa.
Metto in moto e parto,l'unica cosa a cui sto pensando ora è trovare austin e ammazzarlo.
Dopo una quindicina di minuti mi trovo davanti al locale dove va sempre austin,parcheggio la moto in un posto dove so che nessuno me la può rubare e mi dirigo verso il bar.
Entro e lo vedo subito,mi avvicinò velocemente,lui è di schiena quindi non lo vedo in faccia e lui non vede me,lo prendo per la maglia e inizio a tirargli tanti pugni in volto ci sto mettendo tutta la forza possibile tutta la rabbia accumulata tutto il dolore.
- sei stato tu figlio di puttana sei stato tu -
Lui scoppia a ridere allora io lo colpisco ancora più forte.
Collassa a terra privo di sensi e io esco dal locale con tutti gli occhi addosso.
Appena mi trovo fuori dal locale inizio ad insultarmi da solo, non ho avuto il fegato di ucciderlo, urlo con tutto il fiato che ho, una lacrima scende dal mio volto, con un gesto veloce la levo. non posso non voglio mostrarmi debole,mi avvicino alla moto.
Mi metto il casco e parto,inizio ad andare a tutta velocità per le strade di brooklyn.
Inizio ad urlare e a piangere.
Solo il casco sa tutto quello che ho passato e che sto passando,accelero sempre di più,
andare a tutta velocita in moto,ballare con la morte mi fa sentire bene mi fa stare bene.
In un'attimo arrivo a casa,parcheggio la moto e salgo le scale di casa,mi suona il telefono è l'ospedale
- pronto - dico con voce tremante
Ho paura di quello che potrebbero dirmi
- pronto parlo con il signor dean scott?-
- si sono io- rispondo
-mi spiace informarla che sua madre non ce l'ha fatta,condoglianze -
Tiro un pugno fortissimo al muro,così forte che si crea un buco
- tutto ok? - chiede il signore preoccupato
- si..si - rispondo,ma vorrei dire di no,
Riattacco
estraggo la mano del muro e mi avvio verso la porta.
appena entro tutti dormono,vado verso la camera e mi lancio sul letto pensando a come lo dirò ai miei fratelli.
Mi giro è mi rigiro nel letto ma niente non riesco a dormire,quindi decido di andare sul tetto a guardare le stelle.
Io e I miei fratelli ogni volta che ci sentivamo tristi (quindi quasi sempre) andavamo sul tetto a guardare le stelle.
Il buio ci ha sempre fatto paura ma con le stelle è tutto diverso.
Mi straio,con le mani dietro la testa,con lo sguardo rivolto al cielo.
Il buio fa meno paura con le stelle che brillano.

Without EndingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora