Libere in noi.

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Tra i contrattempi quotidiani, i documenti da firmare, i pensieri che non sanno volare, mi dimentico ogni cosa.

Adesso sono in macchina con il cellulare poggiato sulle gambe, e sto scorrendo le chat su Whatsapp, sono alla ricerca di quella di Sabrina,

Prima una foto con un libro tra le mani. Poi una foto dove mostra i piedi e un nuovo paio di decoltè.

L'ultimo messaggio cita: "Take away di carbonara, ti va?"

Maria:"Sabri sto tornando adesso a casa, sono stanca, ma se vuoi passo a mangiare un boccone".

Sabrina:"Se non ce pensassi io a te, chi te penserebbe?"

Il suo sarcasmo e la sua puntualità nel rispondere ai messaggi sono imbattibili. 

Faccio un giro del vialetto, e imbocco la strada per casa sua.

Arrivo sotto al suo palazzo, come sempre non c'è posto.

Parcheggio a mezzo kilometro di distanza, faccio due passi a piedi. Busso al citofono.

"Chi è?"

"Sono io" rispondo ridendo.

"Non stavo aspettando nessuno".

"Dai cretina apri" continuo a ridere.

Apre il palazzo, prendo l'ascensore e salgo a casa sua, lei mi attende sul ciglio della porta. Dopo essere entrate ci abbracciamo.

"Se nun te pensassi" dice con tono riflessivo.

Mi dà uno schiaffetto sul sedere.

Ci squadriamo dalla testa ai piedi prima di dirigerci in cucina. Sabrina ha apparecchiato tutto, una semplice cena, peccato che dentro di me le cose stiano andando del tutto fuorché normali, avverto un calore al petto, come se fosse un fuoco.

Non so perchè ma guardarla negli occhi fa placare il mio stress.

"Come mai Flavio non c'è?"

"Mery... sai lui lavora molto, l'ha sempre fatto, lo lascio libero. Preferisco la mia solitudine" dice con tono sconsolato.

Le cingo la vita con le braccia.

"E la tua solitudine preferisci riempirla con me?"

Annuisce. Avvicino il mio naso per farlo sfiorare con il suo, di seguito mi sporgo con le  labbra alle sue, alla distanza di un respiro, sto per baciarla... ma lei si volta di lato, sorridendo. Abbasso la testa sulla sua spalla.

"Non posso" sibilla.

"Perdonami, tu sei perfetta ed io un'imbranata che non sa dov'è fuggito il suo cuore", dico con tono triste.

Sabrina prende la mia mano, dà un bacio sul dorso.

"Io lo so dove sta Mery, ma sono impegnata".

Resto in silenzio, perchè anche solo pronunciare una parola sarebbe troppo.

"Mery" mi richiama lei.

"So che non lo lascerai mai per me, che parlerai di lui sempre come se fossi innamorata alla follia".

"Alla follia a perdi fiato" ridacchia.

Mi abbraccia, poggiando il suo viso nell'incavo del mio collo.

"Quello è un punto debole Sabrii".

"Perdon" confida guardandomi negli occhi.

"Perdonami tu".

Poggio le mani sul suo viso e la bacio con molta foga. Lei si aggrappa a me.

"Non dovremmo vederci più".

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