PARTE II

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Erano passati due giorni da quell'incontro così casuale che aveva segnato la mente di Manuel, ci aveva trovato un qualcosa di attraente in quel ragazzo - Simone - che mai aveva trovato prima.

Non era più passato dalla libreria, probabilmente perché gli interessava solo quel libro di poesie e niente di più, era comprensibile. Infondo non tutti passano le ore in quel luogo come fa lui e pochi altri - era anche molto probabile che stesse visitando la città essendo appena arrivato.
Forse si stava fasciando la testa.
Forse stava viaggiando con la mente.
Si stava facendo fin troppe fantasie.

«ciao Anna buongiorno» , Manuel stava nuovamente entrando nel suo posto preferito.
«ciao Manuel, mattiniero oggi»
«seguo le lezioni da qui, puoi prepararmi un cappuccino?»
«certo, te lo porto al tuo tavolo anche se oggi è già stato occupato»
Manuel si stranì a quelle parole.

«in che senso occupato?», chiede.
«è arrivato mezz'ora fa un ragazzo, credo sia il cliente di due giorni fa - e mi ha detto che cercava te», fu uno sguardo complice quello che Anna diede a Manuel - che dal canto suo rimase paralizzato e quasi spiazzato da quella notizia.

Non disse più una parola.

Percorse il corridoio che portava al suo tavolo con un peso nel petto - probabilmente ansia - non se ne spiegava neppure il motivo. Simone era un completo sconosciuto, che motivo aveva il suo corpo di reagire in questa maniera, avevano parlato solo di un libro - e scambiato qualche informazione personale - ma nulla di più.

Nulla per cui sentirsi così.
Nulla per cui avere un peso nel petto da togliergli quasi il respiro.

«oh ciao», fu cordiale e gioioso il saluto che Simone prontamente rivolse a Manuel non appena arrivò davanti al tavolo - «scusa se ho preso il tuo posto, ma ero sicuro di trovarti qui»

Manuel manda giù un po' di saliva prima di rispondere.

«perché me cercavi?» chiede, provando a mostrare faccia tosta e disinvoltura.

«volevo dirti che ho divorato quel libro, avevi ragione»
«eh bhe che t'avevo detto?»
«adesso ne ho bisogno di un altro. Per questo ti cercavo, ho capito che ne sai abbastanza di libri»
«nun te facevo amante della lettura», lo prende un po' in giro Manuel.

Simone sorrise spontaneamente.

«in realtà amo molto leggere, soprattutto quando sono in costante viaggio con mio padre. Il suo lavoro è un po' noioso, quindi la lettura è una buona compagnia.»

«bene», fu questa la risposta che Manuel diede prima di allontanarsi per dirigersi verso la parete dedicata ai romanzi, i suoi preferiti senza dubbio.

La figura del ragazzo era impossibile da scorgere in mezzo a tutte quelle pareti piene zeppe di libri di ogni genere,forma e tipologia. Spariva da uno scaffale all'altro e sembrava sapere perfettamente dove mettere mano - dove trovare la giusta lettura. Poco dopo si fermò ad osservare attentamente la parete più alta dello scaffale dedicata ai romanzi, da cui finalmente ne estrae uno dalla copertina rossa.

Nel frattempo il suo cappuccino era arrivato al tavolo insieme ai tanto amati biscotti al cioccolato - di cui Simone non si era permesso a toccare neppure una briciola.

«ecco tieni», Manuel allunga la mano - leggermente coperta dalla manica della felpa - verso Simone, porgendogli il libro da lui scelto poco prima.
Quello che gli stava consegnando era IL suo romanzo preferito per eccellenza, l'unico libro che aveva divorato in meno di 24h, neppure si ricordava la quantità di volte che lo aveva letto - sapeva recitare persino le battute dei personaggi.

Simone non lo sapeva - non ne aveva idea - che Manuel gli stava consegnando in mano una parte del suo cuore. Poteva sembrare esagerato ma quel romanzo aveva scosso delle emozioni forti in Manuel, e per lui consegnarlo nelle mani di un perfetto sconosciuto voleva dire che forse tanto indifferente non gli era.

Forse non gli era mai stato da quel giorno.

«di cosa parla?», chiese Simone prendendo delicatamente il libro dalle mani di Manuel andando a sfiorarne due dita.

Prima di rispondere Manuel ci mette qualche secondo - i brividi avevano iniziato a percorrere la sua schiena quando le dita di Simone sfiorarono leggermente le sue.

Perché stava accadendo tutto questo.

Lo sguardo di Simone si fece più intenso mentre aspettava una risposta sulla domanda appena posta, quindi per incitare il ragazzo continuò con un semplice «mh?».

Manuel tornò nuovamente alla realtà e riuscì a pronunciare una frase di senso compiuto.
«nun te voglio spoilerà troppo ma parla de amore,un amore bello..» continuò - «tocca a te leggerlo mo»

Non ricevette nessuna risposta, i loro sguardi si unirono ancor di più in quel silenzio complice, capirono che tra di loro c'è già un legame. Non serve altro, solo quel sguardo profondo in cui il tempo sembra fermarsi per un istante.

I loro occhi si incontrano in un contatto che va oltre la semplice curiosità. È un incontro di anime, un momento che dice molto più di quanto potrebbero le parole.

Simone accenna un lieve sorriso, come a voler rompere quel filo invisibile di tensione che si è creato tra loro, ma non si muove. Anche Manuel sorride, timidamente, e senza pensarci troppo, stringe il libro che ha in mano, come per trattenere quel momento.

Nessuno dei due parla. Non ce n'è bisogno. Quel silenzio è pieno di possibilità, di domande mute e risposte non dette. Alla fine, Manuel fa un piccolo passo avanti, come se volesse avvicinarsi, ma viene interrotto da una voce che chiama il suo nome in lontananza.

Francesca. La sua migliore amica.

Il momento si spezza. Manuel esita un attimo, poi si allontana, lanciando un ultimo sguardo a Simone, che rimane lì, fermo, con il cuore che batte forte e una nuova emozione che le scalda il petto. Sa che è solo l'inizio di qualcosa, qualcosa che forse li riporterà l'uno di fronte all'altro in futuro, in quel mondo fatto di parole non dette e sguardi che dicono tutto.

«buona lettura Simò», dice allontanandosi
«grazie», Simone abbassa lo sguardo e ride.

Onde Di Carta | Simone e Manuel | OsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora