2° Step

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Disagio

Mi sistemai per l'ennesima volta il ciuffo ribelle davanti allo specchio, per ricontrollare un'ultima volta il trucco. Le mie labbra erano evidenziate dal rossetto rosso sangue, il fondotinta mi chiariva la pelle, mentre il mascara scuriva e inspessiva le nere ciglia, le palpebre erano colorate di azzurro per poter evidenziare il mio sguardo e le iridi color cioccolato.
Controllai pure il vestito: niente buchi, niente strappi e niente macchie; era perfetto con un sorriso a trentadue denti uscì di casa senza dare peso a mia madre. Sapeva dove andavo, con chi e quando sarei tornata.
La festa di compleanno è in una casa poco lontana dalla mia e questo aveva rassicurato mia madre, perché secondo lei una ragazza di quattordici anni non poteva andare in giro la sera. Sciocchezze! Ai tempi di mia madre lei, alla mia età si era già sposata!
Ho rubato i suoi trucchi dell'occasione, senza farmi scoprire e senza chiederle aiuto ero riuscita a truccarmi. Guarda mamma! Sono una donna ormai.
Bussai alla porta, entusiasta. Mi aprì, Jessica che vedendomi allegra si mise a ridere di buon gusto.
Dopo i piccoli convevoli mi fece entrare e mi indicò la sala dove erano riuniti tutti. C'erano davvero tante persone, ma riuscì ad individuare un gruppetto che sapevo essere della mia classe, sebbene non eravamo proprio amici.
Mi infilai tra di loro come nulla fosse e dopo un po' attirai l'attenzione salutandoli.
Si zittirono per qualche secondo, lo trovai strano e ancora di più quando si misero a ridere tutti quanti. Agrottai le sopracciglia chiedendomi se c'era qualcosa che non andava, ma era impossibile! Avevo passato mezz'ora allo specchio e un'ora in bagno a truccarmi, insospettendo mia madre.
Cinzia mi prese per il braccio e insistette per farmi da "guida", non protestai, ma una strana sensazione alle viscere mi fece provare fastidio. Qualcosa non quadrava e l'istinto mi diceva che era importante, ma non sapevo cosa.
Mi misi un bel sorriso sulla faccia e cercai di essere cordiale con tutti quelli che mi venivano presentati e penso di essere stata simpatica, poiché tutti ridevano.
Andando in bagno, per una comune pausa plin plin, sentì due ragazze parlare divertite, non ci feci caso finché non sentì il mio nome uscire dalle loro labbra.
-....Hai visto cosa ha combinato? Sembra che le sia caduto addosso la borsetta del trucco!-, rise una.
-Cinzia è stata crudele a farla vedere a tutti! Che sfigata però, sembra che un pagliaccio si sia divertito con la sua faccia!-, l'altra rise.
-Andiamo! Stanno iniziando a cantare la canzone!-.
Il silenzio mi sovrastò le orecchie, mentre finalmente capivo quella fastidiosa sensazione di fastidio e dubbio, il mio istinto aveva cercato di avvertirmi facendomi provare disagio, ma troppo stupida non gli avevo dato ascolto.
Uscì dal bagno e mi preparai a tornare nel campo di battaglia.

470 parole

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