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disclaimer: ci saranno riferimenti a uso di droghe leggere, per quanto ne sappia (quindi solo racconti da amici) l'effetto maggiore che dà è di non avere freni inibitori, per quello in questo capitolo le cose sembreranno andare più velocemente, ma sappiate che se è così c'è una motivazione scientifica dietro lol)

(no veramente, non ho mai fatto uso di queste robe quindi oltre a poche e vaghe descrizioni non so altro e mi invento un po' tutto.
mi raccomando ragazzi non drogatevi <3)

vi voglio bene, bevete e mangiate qualcosa, e visto che siamo già a un mese di scuola prendete qualche zucchero in più non vi fa assolutamente male ma solo bene <3

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Daniel

Dopo una giornata in magazzino l'ultima cosa che ci voleva era un cambio di programma improvviso: di solito avrei un crollo nervoso, mal di testa e avrei voluto ascoltare delle canzoni, ma in questo momento parlare con Simone è come un tranquillante per le mie emozioni.
Dato che la tavola è già apparecchiata e Riccardo si sta occupando della cena, non ho molto da fare se non guardare Simone, notando dettagli che non ho visto le ultime volte come gli orecchini e il sorriso smagliante.
La conversazione è incentrata perlopiù sul calcio al momento e quando Riccardo, dopo aver servito la pasta, si unisce diventa un vero e proprio schieramento di fazioni. Io difendo il Milan, Simone il Napoli e Riccardo la Juventus, così passiamo almeno mezz'ora a discutere sui pronostici di quale squadra salirà più in alto nella classifica.
Racconto anche della mia giornata, non chissà quanto interessante, ma per qualche motivo Simone sembra affascinato dalla disinvoltura con cui dico di fare serata e il giorno dopo essere alle otto in punto al lavoro.
"Io che posso svegliarmi quando voglio faccio fatica a pensare la mattina" sorride Simone, seguito subito da una risata di Riccardo che si è appena messo in bocca l'ultima forchettata di pasta.
"È solo questione di abitudine" replico, ma sono felice di essere riuscito a stupirlo.

Finito di mangiare non restiamo ancora molto a tavola, loro due si mettono sul divano di Riccardo e io invece resto su una piccola sedia comoda che ha lì accanto.
Non passa molto che Riccardo tira fuori il fumo, sono un po' titubante nell'accettarlo finché non mi ricordo che domani essendo sabato non vado a lavoro.
"Ok ma solo una" dico, sporgendomi a prendere la canna che mi sta offrendo Riccardo. La accendo e, dopo il primo tiro, faccio per passarla a Simone.
"Oh io no grazie, non mi piace" mi sorride lui, con un tono di voce intriso di gentilezza.
"No sì scusa l'avevo dimenticato" dico tirandomi indietro di colpo tanto che la sedia si alza un po' all'indietro. Riccardo inizia a ridere mentre mi prende la sigaretta dalle mani e sento le guance in fiamme per l'imbarazzo di quello che ho appena fatto, che è solo la ciliegina sulla torta delle cose imbarazzanti che ho compiuto questa sera.

Da quando mi ha scritto qualche giorno fa non faccio altro che sperare di ricevere una sua notifica, ma quando l'ho rivisto davanti a me mi sono sentito come bloccato da non so che cosa. Non sapevo se dargli la mano o abbracciarlo, così l'ho guardato per qualche istante fino a che lui sorridendo non si è spostato per farmi passare.
Anche dopo quando avrei dovuto parlare e fargli domande ho avuto difficoltà a parlare: ovvio rispondevo a quello che mi chiedeva lui, ma per la prima mezz'ora ho faticato a tirare fuori le parole che mi rimanevano incastrate in gola.
Almeno dopo non è stato così male, mi sono sbloccato ed è filato tutto liscio fino ad ora senza intoppi, se non quando per sbaglio gli ho sfiorato la mano mentre gli passavo l'acqua e per poco non facevo cadere la bottiglia.
'Daniel riprenditi' mi dico, sorridendo e riempiendo nuovamente i polmoni di fumo. Questo mi aiuta già più di prima, l'ansia che mi è rimasta vicina fino ad ora sembra man mano scomparire mentre i miei pensieri iniziano a sbrogliarsi, non avendo più un controllo fisso.

"Daniel mi stai ascoltando?" Riccardo mi chiama, ha gli occhi semichiusi ma un sorriso ben visibile.
"No" replico, sfregandomi gli occhi e osservando meglio attorno a me. Nell'ultima mezz'ora mi sono accasciato sulla sedia, ho anche pensato di andarmi a sedere sul divano accanto a Simone e Riccardo ma non voglio mettermi in mezzo alla loro amicizia.
"Ho detto che l'altro giorno hai avuto qualche problema con la macchina, hai capito cos'era?"
"Oh no, ma credo sia la batteria. Tu ne sai qualcosa?" guardo attraverso le lenti azzurre del mio migliore amico, quando sono in questo stato è più facile guardare negli occhi qualcuno.
"Io no. Tu Simo te ne intendi di batterie?" Riccardo guarda Simone e nella sua voce riesco a sentire un cambio di tono, come se fosse più dolce e affettuoso.
Non credo però che Simone se ne sia accorto e sinceramente sono stranito di averlo fatto io stesso, di solito non riesco a cogliere questo genere di cose.

Guilty as Sin? - Dadda x Awed l Riccardo x JasmineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora