PROLOGO
Era iniziato tutto come un normalissimo sabato.
Sveglia, scuola, pranzo, "studio", lezione di danza, merenda e via a fare serata.
Non mi sarei mai aspettato che in sole 2 ore mi sarei ritrovato su un volo di sola andata direzione Seoul, senza madre e con un assassino per padre.Flash back
Finalmente ho chiuso quel maledetto libro di storia, un minuto di più e credo mi sarebbe esplosa la testa, lo rimetto a posto gettando tra gli altri libri sparpagliati per terra e come se non fosse successo niente afferro il borsone di danza, le chiavi della moto e vado a lezione tutto pimpante e pieno di energia.
Dopo circa 3 ore di allenamento passate troppo in fretta, si erano fatte le 21:30
*merda sono in ritardo*
Mi cambio e come un fulmine corro a casa, probabilmente prendendo anche qualche multa per eccesso di velocità... ma chi se ne frega!
SE FACCIO RITARDO ANCHE OGGI MI LICENZIANO!!Finalmente arrivato parcheggio la moto e cerco le chiavi di casa, apro la porta e rimango paralizzato.
Vetri a terra, una sedia spaccata, la foto di famiglia distrutta.
Cercando di fare il più piano possibile seguo la scia di vetri che piano piano si cosparge di sangue..
Sfortunatamente la teoria del "sono stati i ladri" non resse più appena aprii la porta della camera dei miei genitori da cui provenivano dei suoni.
Mi cadde la borsa e a stento trattenni un grido di terrore.Mia madre era accasciata a terra, priva di vita, con un coltello conficcato in gola e i vestiti lacerati che lasciavano intravedere lividi violacei.
Accanto a lei c'era mio padre che con tutta la sfacciataggine di sto mondo rideva a crepa pelle in un modo agghiacciante mentre si stava scopando, ancora sporco del sangue di mia madre, quella troia di Jessica la nostra vicina di casa che tra l'altro ha la mia età!Non volendo più rimanere a guardare quello spettacolo ripugnante andai in camera di Theo; lo trovai rannicchiato in un angolo in un mare di lacrime, era talmente terrorizzato che avevo paura avesse visto la scena di nascosto o peggio che mio padre avesse picchiato anche lui.
Vedendolo così impotente presi in mano la situazione.
"Theo guardami cazzo! Fai un respiro profondo e cerca di calmarti! Dobbiamo andarcene da qui prima che si accorga che siamo in casa"
"y/n, nostra madre.. ho paura" disse tra i singhiozzi
"Lo so Theo ho paura anche io ma ce la possiamo fare, lei crede in noi anche se non c'è più"
Vedendo che i suoi occhi si stavano riempiendo di nuovo di lacrime lo abbraccio più forte che posso cercando di infondergli un po' di coraggio, che a me stava iniziando a mancare.
"Forza prendi il borsone di danza, svuotalo e mettici dentro due cambi e i tuoi documenti insieme a tutti i tuoi risparmi ok?"
"Si... ma dove andremo?"
"Lontano da qui. Dove non ci potrà trovare"
Lo abbraccio un ultima volta e poi mi volto in direzione di camera mia.
Raccolgo lo zaino e ci metto dentro un po' di vestiti comodi, i documenti e le carte di credito di mio padre; quello stronzo è talmente avido che nascondeva gran parte dei soldi in più carte di credito così da poter sfilare soldi agli altri fingendosi "attualmente al verde".
Più ci penso più mi sale il ribrezzo verso di lui.Appena chiudo il borsone sento dei movimenti provenire dalla camera dei miei, probabilmente mio padre si era addormentato e quindi Jessica stava andando via.
Mi nascosi dietro l'armadio in modo che non mi potesse vedere e sento che invece di uscire si sta dirigendo verso... camera mia?!"oh mio caro y/n."
Disse accarezzando la testiera del mio letto "Stasera quel vecchio di tuo padre mi ha sfondata ma la prossima volta farò in modo che sia tu a cadere ai miei piedi. E non ci sarà più quella stronza di tua madre a cacciarmi ogni volta che cercherò di entrare in casa tua!" poi si mise a ridere e la voglia di uscire e picchiarla era tanta ma per il bene mio e di mio fratello mi trattenni.Appena sentii la porta di casa chiudersi vado da Theo che ha sul volto un espressione disgustata, la troia deve essere passata anche da lui, lo afferro per un braccio e montiamo sulla mia moto e sfrecciamo a tutta velocità verso l'aeroporto più vicino.
Appena scesi salutai per l'ultima volta la mia amata moto, conscio del fatto che non potesse salire in aereo con noi, e poi ci siamo diretti all'interno dell'aeroporto con una meta ben precisa: Seoul.
Pagammo i biglietti e poi ci sedemmo in attesa dell'arrivo del nostro volo; dopo un'infinità di tempo passato in silenzio Theo prese la parola risvegliandomi dalla miriade di pensieri che mi passavano per la mente.
"Per lo meno stiamo andando nella città dei nostri sogni no?"
"Bhe sì.. anche se sarei voluto partire in altre circostanze.."
"Pure io ma almeno siamo insieme no?"
"Già Theo. E lo resteremo finché questo inferno non passerà"
Appena finii di pronunciare queste parole venne annunciata l'apertura del nostro imbarco, e con mio fratello mi diressi su quell'aereo che ci avrebbe portato via da questa vita che non sentivo più mia da anni.
~~~~~~Angolo autrice~~~~~~
Allora da dove dovrei partire?
Questa è la mia prima vera storia qui su wattpad e ho ancora le idee un po' confuse..
Spero che questo Prologo vi sia piaciuto anche se io lo ritengo un po'cripy ecco...
Se avete consigli sono benaccettiBakasempai22 LexStayy Ilovestraykidsssssss Changbinxgym
Per voi ci sta come inizio?Al prossimo aggiornamento!
Enjoy<3
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From hell to stars
Fanficy/n è un ragazzo di 19 anni nato e cresciuto in Italia ma a causa di un terribile avvenimento scappa con il fratello in Corea in cerca di una nuova vita inseguendo il suo sogno. E chi se lo sarebbe mai aspettato che sarebbe tornato ad amare dopo tut...