Capitolo 3

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Carmine si reca fino ad una vecchia fabbrica di frigoriferi, luogo di ritrovo di diverse bande clandestine. Ha un appuntamento con alcuni uomini per una consegna, così da avere la possibilità di lasciare la città dopo gli ultimi crimini commessi, e tutto sembra andare per il meglio dialoga con due uomini con cui aveva fatto affari in precedenza.
Sono fratelli all'apparenza sembra poterci avere a che fare, ma meglio non fidarsi di loro, non hanno una buona reputazione.
Uno dei due si chiama Gianni, è basso e leggermente robusto ha due anni in meno di suo fratello Berto, a lui piacciono le donne e i saccheggiare gli appartamenti benestanti di Posillipo e del Vomero.
Mentre Berto è alto e magro, entrambi con gli occhi scuri e i capelli folti. Lui a differenza del fratello più piccolo ha una ragazza, lavora in uno streep club a Pozzuoli, ama gli affari e le lotte clandestine, si definisce quello più intelligente della famiglia.
Reputa Gianni non adatto al suo giro d'affari, immaturo e una testa calda.
-We Di Salvo, teng nu gir pe man, che dic vuò partecipà?- Dice Gianni a Carmine mentre questo spegne la sigaretta gettandola lontano.
-Teng c' fà Gianni e pò so venut sol p' cunsigà a merce-
-E quindi?- Il giovane lo colpisce scherzosamente al braccio, Carmine lo fissa da dietro gli occhiali scuri.
-Fratet è d'accord?-
-Tu nun t' preoccupà e iss. È na cosa semplice, trasimm e ascimm, facile-
-Eh ma e c' se tratt?-
Gianni fa segno a Carmine di avvicinarsi alle moto, gli dice che ha sentito una soffiata di un appartamento a Posillipo nel quale da qualche giorno è stato consegnato un quadro di inestimabile valore.
Dice inoltre che rubandolo potrebbero farci bei soldi, conosce un tipo di Caivano che ne è interessato.
Carmine sospira e ci pensa su lui non è molto d'accordo con il furto, anche se sembra semplice. Nessuna guardia nei paraggi, delle telecamere sa come disfarsi e inoltre l'appartamento si trova ai margini di una delle colline per cui non è nemmeno molto in vista, sarà facile fare il colpo.
-Allor? Che decis?- Insiste Gianni guardando un pò seccato il ragazzo.
-E va buò ce stong...ma si e' cos vann mal...-
-Si, si agg capit ognun va pa strada soj. Intant tien chest- Estrae dalla sella della moto una pistola con il silenziatore e un pò di proiettili. Anche il fratello si avvicina ai due chiedendo cosa stanno complottando, Gianni dice del furto e Berto scuote la testa, ma accetta e inoltre rivela ad entrambi che nei prossimi giorni dovranno fare un assalto all'azienda ittica al porto.
Carmine corruccia la fronte, chiede il motivo, è solo curioso non gli frega molto di quel posto. Sua madre si serve dai Ricci per la spesa mensile, ed inoltre fornisce divertimento per i clienti che chiedono dei favori.
È quasi certo che fa affari anche con il proprietario, seppur lui non lo abbia mai visto di persona, ha sempre e solo intravisto il ragazzo che lavora al suo fianco, Mimmo.
-A figlj e Ricci, è ess l'obiettiv nuost-
-Ricci ten na figlj?- Chiede Carmine infilando le mani nelle tasche della giacca in pelle, estrae il pacchetto di sigarette per portarne una alla bocca.
Berto lo osserva e annuisce. -Ess è a cos chiù important p' Ricci e nuj o' putimm ricattà-
Carmine fa ancora domande e Berto mostra una foto della ragazza sul cellulare, lui resta impassibile ed annuisce, risponde soltanto che è proprio una bella ragazza.
E poi da le spalle ad entrambi ma Berto lo riprende fermandolo, gli dice che se c'è qualche problema con il rapimento che parli adesso.
-P' me nun ce nisciun problem, ij agg aiutà a fratet da guaglion nun m' ne fott proprj-
-Eppur tessà mpurtà, o' saj Ricci addo va a vuttà e reti p' pescà?-
Carmine scuote la testa, altri uomini in quella fabbrica tengono le orecchie spalancate per sentire cosa dice Berto.
L'azienda dei Ricci è molto influente in città, tanto da calpestare le piccole imprese e tutti pensano che il proprietario sia bravo negli affari, mentre in realtà chi ci lavora, gli uomini più fidati sono a conoscenza della verità.
Berto lavorava per Ricci un paio di mesi fa, arrivò a scoprire il motivo di tanto vanto ma nel momento in cui si avvicinò un pò troppo alla verità, venne quasi ammazzato, dovette fingersi morto per riuscire a sopravvivere.
Gli uomini di Ricci trasportarono il suo corpo fino alla discarica, e prima di venire rivoltato insieme alla spazzatura Berto riuscì a fuggire, seppur mal ridotto ce la fece.
Dentro cova un profondo odio per Salvatore Ricci.
Ha scoperto dei suoi traffici con le reti da pesca, ed è disposo a vendere i suoi segreti ai nemici di Ricci, sa che per farlo cadere ai suoi piedi deve usare il gioiello più prezioso, la figlia.
Ed è per questo che ha deciso di rapire sua figlia, così da minacciare l'uomo e farsi dire tutti i suoi segreti.
-Ij nun sacc nient Berto, nun m' n' fott e chesti cos-
-Ah, no? E che interess tien? Vuò spaccià? A robb o' teng però e faticà p' me-
Carmine gli risponde che non è quello il suo scopo, non vuole entrare nel giro della droga, di tanto in tanto fa delle consegne per alcune persone, riceve una generosa ricompensa, ma spesso è finito in galera seppur ne esce sempre pulito.
A lui non piace che gli si diano ordini, e inoltre il suo scopo è lasciare Napoli e voltare le spalle a sua madre, lei lo ha sempre detestato. Ignora Berto rivolgendosi al fratello, decidono l'ora in cui fare il colpo e poi in sella alla moto sfrecciano verso le colline di Posillipo. 

Amore malato - AU [Piecurosa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora