Capitolo 1 - Il salvataggio

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Shinjuku, Tokyo, 26 marzo 1985

Quante grane che gli aveva dato quella lì, che era riuscito a salvare da una stranissima quanto inquietante tratta di ragazze! Lei ci era quasi finita in mezzo, per cercare e salvare una sua amica. Ma lui l'aveva salvata. Chi? Ma Ryo Saeba, conosciuto come City Hunter. Lei lo sapeva chi fosse, ma aveva esitato a dirglielo, fino a quel momento, in cui, finalmente libera, si era ritrovata con addosso solo la biancheria intima. Quando gli aveva detto di essere Kaori Makimura, la sorella del suo collega, Ryo era sbiancato e, a momenti, gli stava per cadere la faccia a terra per l'incredulità. Non era decisamente quella della foto che aveva in mano, che gli era servita per cercarla. Era una ragazza molto bella e non una stramba con le trecce come quella della foto.


- E allora questa chi é? – domandò Ryo, mostrando una foto a Kaori.

- Ma non sono io, è Hideyuki vestito da donna per una recita scolastica! –

 
Hideyuki era il fratello di Kaori, ma non suo fratello di sangue. Lunga storia.


- Alla fine, non cambia nulla – aggiunse poi la ragazza – Tanto lo so che stai pensando: sembro più suo fratello che sua sorella, perché tanti mi hanno scambiato per uomo, te compreso, ecc. Che noia! –

- Non ho pensato una cosa del genere...Non ho alcun dubbio che tu sia una ragazza, mi basta guardarti e poi...non hai quasi niente addosso, hihihi –

 
Ma come cavolo la stava guardando? Si era chinato, con le mani in tasca e con un'espressione da ebete o, meglio, di chi avesse avuto una folgorazione sulla via di Damasco. Non gli sembrò una ragazza qualsiasi, ma una divinità con l'aria di chi la sapesse lunga.


- Come sei bella... adesso capisco perché tuo fratello abbia davvero fatto il possibile per non farci mai incontrare. Ogni volta era una scusa: "Mia sorella non c'è", "No, vieni a quest'ora, no, vieni a quest'altra", "Incontriamoci lì, invece che là", "Mia sorella deve studiare per un test e ha bisogno di silenzio in casa" e così via. Cattivoooooo! –

- Beh, Hideyuki mi ha detto che razza di pervertito tu sia e che dai fastidio a tutte le donne, basta che siano vive. In fondo, non credo di essere un gran che e tu te ne stai lì con l'aria di uno che sbava –- Ahi, la mia fama mi precede sempre! Che esagerato, tuo fratello... –

- Però mi ha anche detto che, a parte questo, sei la persona più valida che abbia mai incontrato in vita sua. E per dirlo lui, un eterno indeciso su tutto... -

 
Ryo si avvicinò a Kaori e le mise la sua giacca, per non farle prendere freddo. Era pur sempre marzo e le temperature non erano così clementi.


- Andiamo, ti riporto a casa, altrimenti congelerai –

- Ti ringrazio per avermi salvata... chissà che fine avrei rischiato di fare! –- Voglio tenere fede alle parole di Maki e salvarti era il minimo che potessi fare –- Anche al tuo essere pervertito? –- Perché no? –

 
La prese in braccio e le consigliò di tenersi il più possibile stretta a lui: il suo calore avrebbe attutito il freddo. La fece, poi, accomodare sul sedile del passeggero, consigliandole di coprirsi bene con una copertina che aveva preso dal bagagliaio. Kaori arrossì nel notare la premura di quell'uomo che iniziava a piacerle tanto. Forse non era lo sbruffone che sembrava o di cui aveva intuito dai racconti del fratello e lo si notava dallo sguardo dolce che ogni tanto le rivolgeva durante la guida. Quando non mostrava espressioni idiote era davvero bello. Le fece l'occhiolino, ponendole una domanda che le parve imbarazzante:


- Hai il ragazzo? –

- Ehm, no. E tu? –

- Oh, no, il ragazzo proprio no... -

City Hunter - Abbi cura di leiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora