libreria [SJ]

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Amo il silenzio delle librerie. Quel profumo di carta, la calma che ti avvolge mentre sfogli le pagine. Quel giorno, stavo cercando un nuovo romanzo da aggiungere alla mia collezione. Mi aggiravo tra gli scaffali, assorta nella mia ricerca, quando mi fermai davanti alla sezione di letteratura contemporanea.

Mentre ero persa a decidere se comprare l'ultimo libro di un autore che adoravo, sentii qualcuno accanto a me. Istintivamente alzai lo sguardo, e il cuore mi si fermò per un attimo. No, non può essere... Scarlett Johansson stava lì, proprio di fianco a me, con un libro in mano. Il suo volto era concentrato, quasi assorto, mentre scorreva con lo sguardo le righe di una quarta di copertina.

Cercai di mantenere la calma. Non fissarla, non fissarla, mi ripetevo. Ma era difficile. Non mi aspettavo di vedere una celebrità del genere, e men che meno in una libreria, nel bel mezzo della giornata.

Dopo qualche secondo, fu lei a rompere il silenzio. "Questo autore è fantastico, non credi?"

La sua voce mi prese alla sprovvista, così tanto che quasi feci cadere il libro che tenevo in mano. Mi voltai verso di lei, cercando di mantenere la calma. "Sì, lo è. Ho letto quasi tutti i suoi libri," risposi, con un sorriso che speravo fosse naturale.

"Anche io. Ho iniziato con questo," disse, mostrandomi il titolo. "Non riuscivo a smettere di leggerlo."

Cercai di nascondere la mia emozione e mantenere una conversazione normale. "Sì, ha quel potere. I suoi personaggi sembrano vivi, come se fossero accanto a te."

Scarlett annuì, appoggiando il libro contro l'anca e incrociando le braccia. "Esattamente. Poche volte mi capita di sentirmi così coinvolta da un libro."

Parlammo per qualche altro minuto, confrontandoci sui nostri autori preferiti e scoprendo che avevamo gusti molto simili. Fu una conversazione leggera e rilassante, ma il tempo volò, e dopo un po', lei sorrise e guardò l'orologio.

"Devo andare," disse con un pizzico di rammarico nella voce. "Ma è stato bello parlare con te. Forse ci rivedremo qui, chissà."

Il mio cuore sobbalzò un po' a quelle parole. "Sì, magari. Torno spesso in questa libreria."

Scarlett mi salutò con un cenno della mano e uscì dalla libreria, lasciandomi lì, ancora incredula di aver scambiato una conversazione così casuale con lei. Cosa appena successo? pensai, fissando la porta chiusa dietro di lei. Tornai a casa con un sorriso stampato in faccia, ripensando a ogni singola parola di quella conversazione.

Una settimana dopo, tornai in libreria. Non era insolito per me, ma quella volta, dentro di me, speravo di rivederla. Mi sentivo sciocca per quel pensiero. Cosa c'erano le possibilità? Ma, mentre giravo tra gli scaffali, eccola di nuovo. Questa volta indossava occhiali da sole e un cappello, come se volesse passare inosservata. Ma la riconobbi subito.

Senza pensarci troppo, mi avvicinai. "Ciao di nuovo," dissi timidamente, mentre lei alzava lo sguardo dai libri.

Scarlett mi guardò per un attimo, e poi un sorriso familiare le illuminò il volto. "Oh, ciao! Sei tornata."

"Sì, come ti dicevo, vengo spesso qui," risposi, cercando di non sembrare troppo entusiasta. "E tu? Ti piace davvero questo posto, a quanto pare."

"Adoro perdermi tra i libri. È uno dei pochi posti dove posso sentirmi normale, lontana dai riflettori."

"Posso capirlo. Dev'essere difficile avere sempre qualcuno che ti guarda."

Lei sospirò leggermente. "A volte è faticoso, ma mi ricorda perché amo la recitazione. Ogni tanto, però, è bello sparire tra le pagine di un libro."

Restammo a parlare per quasi mezz'ora, scambiandoci titoli e consigli, ma anche raccontandoci un po' delle nostre vite. Mi sorprese quanto fosse semplice parlare con lei, nonostante fosse una delle attrici più famose al mondo. Alla fine, Scarlett mi guardò con uno sguardo pensieroso.

"Mi chiedevo... Ti andrebbe di prendere un caffè la prossima volta che ci vediamo? Magari la prossima settimana?"

Non potevo credere a quello che stavo sentendo. Cercai di non far trasparire troppo la mia sorpresa. "Sì, mi piacerebbe."

"Perfetto. Allora ci vediamo qui la prossima volta."

Scarlett mi salutò con un sorriso, lasciandomi con il cuore che batteva all'impazzata e un'idea folle che mi girava per la testa.

La settimana successiva arrivai in libreria qualche minuto prima dell'orario concordato. Ero più nervosa di quanto avrei voluto ammettere. È solo un caffè, mi ripetevo mentalmente, ma il pensiero di incontrare di nuovo Scarlett Johansson, questa volta per passare del tempo insieme, rendeva difficile mantenere la calma.

Mentre scorrevo con lo sguardo tra gli scaffali, sentii una voce familiare dietro di me. "Sei sempre puntuale, eh?"

Mi voltai di scatto e lì c'era lei, con un sorriso che sembrava illuminare l'intero negozio. Indossava un semplice cappotto nero e occhiali da sole, ma anche così, era impossibile non notarla. "Non volevo farmi attendere," risposi con un sorriso nervoso.

"Perfetto," disse lei, avvicinandosi. "Allora, pronte per quel caffè?"

Usciamo dalla libreria e ci dirigiamo verso una piccola caffetteria lì vicino, un posto tranquillo e intimo, perfetto per una conversazione rilassata. Scarlett sembrava completamente a suo agio, e questo mi fece sentire più tranquilla. Entrammo e scegliemmo un tavolo in un angolo, lontano dagli occhi curiosi.

Dopo aver ordinato, Scarlett si tolse gli occhiali da sole, e per la prima volta, potei vedere chiaramente i suoi occhi. Erano ancora più intensi dal vivo, quasi ipnotici.

"Allora, dimmi un po' di te. Mi hai già raccontato dei tuoi gusti letterari, ma sono curiosa di sapere di più," disse con quel sorriso che ormai mi faceva sentire inaspettatamente a mio agio.

Iniziammo a chiacchierare. Mi raccontò della sua infanzia, del suo amore per il cinema, ma anche di quanto apprezzasse i momenti semplici, come quel pomeriggio in libreria. Parlammo di tutto: film, libri, sogni e passioni. Mi sorpresi di quanto fosse facile aprirmi con lei.

Le nostre mani si sfiorarono mentre lei prendeva la sua tazza, e per un attimo il tempo sembrò fermarsi. I nostri sguardi si incrociarono, e anche se nessuna di noi disse una parola, quel contatto leggero sembrava carico di significato. Non ci fu nessun imbarazzo, solo una tensione sottile che riempiva l'aria.

Dopo aver finito il caffè, Scarlett si alzò e mi guardò con un sorriso complice. "Ti va una passeggiata? C'è un parco qui vicino che adoro."

Accettai subito, desiderando prolungare il tempo passato insieme. Uscimmo dalla caffetteria e ci dirigemmo verso il parco. Era una di quelle giornate perfette, con il sole che filtrava tra gli alberi e una leggera brezza che rendeva l'aria fresca e piacevole. Camminammo fianco a fianco, parlando di tutto e di niente, godendoci la tranquillità del momento.

Quando trovammo una panchina appartata, Scarlett si fermò e mi fece cenno di sedermi. Mi accomodai e lei si sedette accanto a me, più vicina di quanto avessi immaginato. Il rumore delle foglie mosse dal vento era l'unico suono intorno a noi, creando un'atmosfera quasi intima. Scarlett si appoggiò contro lo schienale e, con un gesto naturale, posò il braccio dietro la mia schiena, quasi abbracciandomi.

Senza dire una parola, si avvicinò a me. Il suo viso era a pochi centimetri dal mio, i suoi occhi fissavano i miei con intensità. Potevo sentire il calore del suo corpo e la sua presenza mi dava un senso di sicurezza e, allo stesso tempo, di eccitazione.

Rimasi immobile per qualche secondo, incapace di distogliere lo sguardo dal suo. Scarlett sorrise leggermente, come se potesse leggere i miei pensieri, e si avvicinò ancora di più, fino a che il suo respiro si mescolò con il mio.

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Scusate per la mia assenza, ma sono stata davvero impegnata con l'università. So che questa storia non è il massimo, ma al momento sono a corto di idee. Se avete suggerimenti o spunti, vi prego di scriverli nei commenti!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 27 ⏰

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