Capitolo 34

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Shinnosuke immaginava ciò che sarebbe successo da lì a poco ma non si sarebbe mai preparato al dolore che avrebbe sentito a causa dei colpi di Nobu. L'uomo era alto e grosso almeno il doppio di lui e di certo lo stesso Shinnosuke non aveva le abilità da combattimento di Daisuke. Per questo quando il primo pugno arrivò con sorprendente velocità si ritrovò completamente spiazzato tanto da sbattere contro uno dei pregiati mobili di legno della stanza. Sputò sangue e si pulì il labbro con il dorso della mano ma Nobu aveva deciso di non dargli tregua afferrandolo dal colletto della maglia per poi scaraventarlo senza pietà contro uno degli specchi. Urlò di dolore, era sicuro che alcune schegge di vetro si fossero conficcate nel suo braccio dato che lo aveva usato per proteggersi il viso. Fu ripreso per il bavero e poi colpito con un calcio allo stomaco che lo fece piegare in due per il dolore. Shinnosuke cadde di ginocchia per terra reggendosi la parte dolorante. Ad essere onesti non sapeva nemmeno quale punto gli facesse più male, tutto il suo corpo urlava di dolore tanto che ad un certo punto le orecchie iniziarono a fischiargli. Se avesse reagito non sapeva cosa poteva fargli ancora Nobu ma di certo non poteva lasciarsi pestare ancora in quel modo.

«Il boss mi ha detto di conciarti per bene in modo che tu capisca la lezione e non ti avvicini più a Shouta-san.»

Shinnosuke sputò sangue sul pavimento.

«Digli al tuo boss di andare negli inferi, quello è il suo posto, tra gli oni maledetti.»

Nobu assottigliò lo sguardo prendendolo per i capelli, Shinnosuke grugnì per il dolore.

«Proprio perché è un oni, come dici tu, dovresti stare attento. Mi ha detto di darti una bella lezione e di lasciarti vicino al tuo appartamento come un rifiuto, quindi è stato in un certo senso magnanimo. Ma bada bene, potrebbe ucciderti e gettarti in mare.» rispose colpendolo con l'ennesimo pugno sul viso.

Shinnosuke sentì i suoi sensi abbandonarlo ma non poteva mollare, non adesso e non con Shouta fuori da quella porta. Non poteva permettersi che Heizo vincesse su di lui. Sputò un grumo di sangue sul viso di Nobu e questi si pulì la guancia con espressione disgustata. Fu in quel preciso istante che Shinnosuke lo colpì con un calcio al bassoventre facendolo contorcere per il dolore. Nonostante il corpo dolorante riuscì a raggiungere la porta ma Nobu lo afferrò per un braccio scaraventandolo contro un muro. Cadde a terra mentre una scarica di calci arrivò a colpirlo ovunque. Shinnosuke si coprì il capo con le braccia. Era davvero arrivata la sua fine?

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Non appena Shouta udì i tremendi rumori provenire dalla stanza dove prima si trovavano suo padre e Shinnosuke capì che gli stava succedendo qualcosa di terribile. Il ragazzo non ci vide più dalla rabbia ed estrasse la pistola andando nella direzione della stanza ma le guardie si frapposero. Sparò loro senza pensarci minimamente colpendo alle gambe il primo e al braccio il secondo, disarmò il terzo con un calcio in piena faccia facendogli scivolare la pistola dalle mani che afferrò in modo da averne un'altra quando la sua avrebbe esaurito le munizioni. Shouta sfondò la porta per poi trovarsi davanti una scena raccapricciante : Shinnosuke a terra, quasi inerme, colpito con dei calci da Nobu. Conosceva quel bestione, suo padre lo mandava dai negozianti quando doveva estorcere loro la quota che non gli avevano pagato, quindi sapeva quanto fosse violento. Lo colpì alla spalla con un colpo di pistola e poi alla rotula facendolo crollare in ginocchio tra urla atroci. Il sangue si espanse sul pavimento e poteva quasi riflettersi come in uno specchio inquietante.

«Shouta-san, perché?!» urlò tra lo stupore e il furioso quando lo vide.

Shouta non gli rispose e corse immediatamente da Shinnosuke, aiutandolo con cautela a rimettersi seduto. Il viso ridotto a una maschera di dolore e sangue. Gli venne un groppo in gola quando aprì gli occhi.

Sotto il cielo di TokyoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora