Le presentazioni in classe

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Le Presentazioni in Classe

La classe è vivace, i banchi sono ordinati in cerchio, e il professore – che rappresenta l'Italia – si alza dalla cattedra. Ha l'aria di chi conosce ogni angolo del Paese, e il suo sorriso è amichevole.

Professore (Italia): "Buongiorno a tutti, ragazzi! Oggi iniziamo l'anno scolastico con una presentazione speciale. Vorrei che ognuno di voi si presentasse, dicendo la regione che rappresentate e cosa amate di più della vostra terra. E mi raccomando, parlate liberamente nel vostro dialetto, che fa parte della vostra identità!"

I ragazzi si guardano l'un l'altro, un po' timidi ma curiosi di ascoltarsi.

La prima a parlare è Valle d'Aosta, una ragazza dal viso chiaro, vestita con un maglione caldo:
Valle d'Aosta: "Me sun la Valle d'Aosta! Adoro le me montagne, suta el Cervino e el Monte Bianco. E ghe volom ben à la fontina, ché la fa ben cuétta nella seupa valpellinentze."

Accanto a lei c'è Piemonte, un ragazzo alto e serio con una camicia elegante:
Piemonte: "Mi sun Piemont. Da noiatri amoma ël Barolo e le coline del Langhe, ma ch'a seansa ëd trifula nen disem tant. E poi, gh'oma la Fiera dël Tartufo ad Alba, una roba granda!"

Poi si alza con disinvoltura Liguria, una ragazza con i capelli ondulati e una collana di conchiglie:
Liguria: "Mi sun a Liguria. Da mi ghe xe o mar, e mangemmo u pesto co-a pasta fatta in casa. Ma ghe veugio ben de monti do'entu o mar, como a Cinque Terre."

Lombardia, in giacca e cravatta, sorride e si presenta in un accento milanese deciso:
Lombardia: "Mi sun la Lombardia. Ma a mi me piase mia sol tant la metropoli de Milan; ghe l'è anca el lago de Como e el risott giald con lo zafferano. E poi l'innovazione la fa partì tuta da chi!"

Ora è il turno di Trentino, che con un accento alpino si sistema il cappello da montagna:
Trentino: "Mi sun el Trentin. Le mie montagne le è el paradiso per l'alpinismo e el sci. Semo famosi per el speck e i vini come el Marzemin!"

Subito dopo, il più riservato Alto Adige parla con un dolce accento tedesco-italiano:
Alto Adige: "Mi sun de l'Alto Adige, e l'adoro el nos paesaggio con i castelli e i boschi. Parche noialtri gavemo le tradizion tirolesi e italiane insieme, e la nostra cucina g'è unica!"

Veneto, un ragazzo spigliato con un accento veneto molto marcato, si alza di scatto:
Veneto: "Mi son el Veneto! Da mi ghe xe Venessia, le montagne, e el prosecco. E a chi ghe va le mascarete de Carnevale? Noialtri semo anche i primi co le ville venete, co' sti parchi bellissimi."

La classe si sposta verso Friuli Venezia Giulia, un ragazzo un po' timido, ma con gli occhi vispi:
Friuli Venezia Giulia: "Mi sun il Friuli Venezia Giulia, une tiere speciale. G'oma la mar, i monts, e une lenghe che no si clape tant. Il vin nostr al è il meior, e a Cividat avemo pure restis romanes."

Emilia, una ragazza dal viso rotondo e sempre sorridente, si avvicina, seguita da Romagna, un ragazzo alto e un po' più taciturno:
Emilia: "A sò l'Emilia! A n'è mica roba da rider: la me cucina la fa girà el mund, i tortellini, la mortadella, anca el Parmigiano-Reggiano! Da nojaltri, magna ben!"
Romagna: "Sò la Rumagna. L'aqua de e' mar a j'è propria bela. E poi... La piadina a è una roba chi nissun la fa mej!"

Toscana entra subito con il suo tono melodioso e l'inconfondibile accento fiorentino:
Toscana: "Io son la Toscana! La mia terra è conosciuta per l'arte, il Rinascimento e le colline piene di vigneti. A Firenze si parla la lingua più bella d'Italia, e chi non si gode un bel bicchiere di Chianti?"

Marche parla con la sua cadenza musicale e un sorriso gentile:
Marche: "Io so' le Marche. C'ho li borghi più belli e ce sta l'Adriatico, la montagna e tante chiesette. Lo ciauscolo è buono da morì!"

Umbria, una ragazza dai modi pacati, si fa avanti con un tono calmo:
Umbria: "Io so' l'Umbria, e c'ho li paesaggi de pace, le colline e le città medievali. E poi, chi non conosce li tartufi de Norcia?"

Lazio non vede l'ora di parlare:
Lazio: "Io so' er Lazio, aho! A Roma ce sta tutto, la storia, l'arte, li monumenti. E poi se magna bene co' la carbonara!"

Abruzzo, robusto e con l'aria montanara, interviene con la sua voce ferma:
Abruzzo: "Io so' l'Abruzzo, e ce so' le montagne più alte, li parchi nazionali e pecora alla brace. Non te scordà li arrosticini!"

Ora è il turno di Molise, un ragazzo timido:
Molise: "So' il Molise. Pure se dicono che non esisto, io c'ho tante cose belle, li castelli, la transumanza, e le tradizioni antiche."

Campania entra in scena con una voce melodiosa e un accento napoletano carico di energia:
Campania: "Io so' a Campania, e c'aggio 'o Vesuvio, 'a pizza, e 'o mare più bell'e 'o sole che 'nfin a notte 'o canta!"

Poi arriva Puglia, con la sua voce profonda e accento salentino:
Puglia: "A so' la Puglia. Stamme oì! Avemo lu mare cchiù turchese, li trulli, e 'u focaccia. La pizzica te sona allu core!"

Basilicata parla con una voce tranquilla:
Basilicata: "Mi sun a Basilicata. Ci abbiamo i Sassi di Matera e una storia antica che ogni pietra racconta. E poi, chi come noi sa fare il peperone crusco?"

Calabria si fa avanti energico:
Calabria: "Io sugnu la Calabria. Avemu mari e monti, e 'nduja, e la cucina piccante!"

Infine Sicilia, con una voce musicale e forte, si alza:
Sicilia: "Io sugnu la Sicilia. A mia isola c'ha un storia longa, e poi lu cannolu chi l'avi comu iddu? Lu nostru suli fa cantari l'anima!"

Sardegna, ultima, parla con una cadenza più lenta:
Sardegna: "Mi sunu la Sardegna. E le mie spiagge non hanno eguali. Da noi, si beve il mirto e si vive con la nostra identità, forte come il vento."

Il professore sorride, visibilmente commosso dalla varietà e dalla bellezza delle presentazioni.
Professore (Italia): "Ragazzi, siete meravigliosi! Ognuno di voi ha una storia speciale da raccontare, e sono fiero di essere il vostro insegnante. Insieme, formeremo un'unità ancora più forte. Ora iniziamo il nostro viaggio!"

little italy classWhere stories live. Discover now