Maeve
Torno a casa esausta, di solito una volta tornata dal accademia non sono così stanca ma tra una cosa e l'altra oggi è stata una giornata estremamente stancante.
<<Mamma sono a casa!!>> Urlo
Nessuna risposta
<<Mamma?>> Mi sto preoccupando, di solito risponde. Corro in cucina e la vedo legata a una sedia con delle corde e la bocca tappata.
I suoi occhi non sono mai stati così intimoriti da quando se ne è andato,
è sempre stata rigida,dura,severa...<<Mamma!? Chi ti ha ridotto così!!>> Vedo i suoi polsi ha dei segni... Di una... Cintura...
Il solo pensiero mi mette i brividi.
Chi è stato? Perché? È vero Octavia è sempre stata una donna non molto... Dolce, ma non ha mai fatto del male a nessuno...
<<Figlia ...>> È da 7 anni che non sento quella voce, con un tinbro oscuro, crudele assetato. Ma lo riconosco.
<<P-pa...>> Riesco a balbettare solo queste 2 lettere...
<<Dillo... Pa-pà.>>
Lo sento camminare con qualcosa i mano... Vuole farmi fuori. So riconoscere perfettamente il peso dei suoi passi... In mano ha...
Una pistola...
<<<Pa-bam.>>
Mi sposto di scatto ma...
<<MAMMAAAA!!>> Urlo l'ha presa. Il sangue scorre. Non lei, era l'unica persona rimasta della mia famiglia. Perché!? Il.Mio.Stesso.Sangue.
È vero era rigida ma le volevo bene.
È vero mi ha fatto male ma le volevo bene.
È vero ... Mi ha uccisa dentro
Ma le volevo bene.<<Addio mammina.>>> Dice ridendo.
<<Cosa le hai fatto!? Sei un mostro. Un.Mostro.>> Gli urlo addosso.
<<Ah-ah-ah-ah siamo.>>
<<No tu mi hai fatta diventare così. Tu.>>
<<Se tu non ti fossi spostata lei non sarebbe morta!>> Mi urla.
<<Ti odio, ti odio, vorrei che fossi morto tu, e non lei.>>
<<Anche io ti odio piccola ingrata, tu e la mamma mi avete tolto la vita e la rivoglio indietro!!>>
... Hanno fatti male, anche se è un essere che non riconosco, fanno male.
Mi chino sulla mamma e... Piango.
Intanto lui se ne sta andando.
Li corro dietro e li tiro un calcio dietro in ginocchio facendo cadere.
Si alza di scatto e non li do il tempo di parlare che afferro la mano in cui impugna la pistola e la punto nella mia fronte.
<<Visto che vuoi la tua cazzo di vita indietro, spara!! Ora!! Facciamola finita!!>> Toglie la mano e dice:
<<No. Ascolta...>>
<<Togliti di dosso.>> Dico con il tono più freddo e indifferente che abbia mai usato. Lui mi ha reso così, fredda,indifferente...
<<Maeve...>>
<<Lavati.Di.Dosso.>> Dico spingendolo, vado verso camera mia e mi chiudo lì a chiave non esiste una chiave di riserva di questa camera, sapevo che era rischioso. Si occuperà lui del corpo, io non c'entro niente. Però non mi sembra così ...
Mi sento in colpa come non mai.Euri
Sono a casa. Oggi è stata una giornata... Non come le altre ecco.
Chissà se Maeve ha capito veramente che non parlavo di lei...
Mi sento in colpa.
Estremamente in colpa.
<<Euri ciao!>> Mi saluta mamma, è l'unica che mi è rimasta vicino dopo l'accaduto.
<<Ciao mamma.>> Dico scoccandole un bacio sulla guancia.
<<Vieni a mangiare?>>
Ecco, mangiare ...
Vorrei... Ma non posso.
Non oggi. Magari mangio a cena.
<<No mamma non ho fame.>> Mentii. Fa male mentire, ma devo.
Cammino a passo svelto verso la camera, e mi affloscio per terra.
Non piangere Euri.
E poi... Non ne sei più capace.
Mi ricordo quel giorno come se fosse ieri...
Ancora non ci credo.
Sento un urlo e mi alzo di scatto.
<<Mamma!?>>
Nessuna risposta
Corro di sotto, come se non ci fosse un domani.
Vedo solo l'ombra di qualcuno che esce...
Solo.L'ombra.
Non ci credo.
<<Mamma! Guardami!! Chi era? Mamma chi era!!>> Nessuna risposta è sotto schok.
Non può essere papà è morto dopo averci maledetto.
Corro fuori e vedo un uomo correre.
<<Fermo!!>> Ma perché cazzo sto a urlarli non si fermerà mai.
Prendo la spada del nonno e li corro dietro.
Non fermarti. Non ora.
Si ferma e tira fuori anche lui una spada.
<<Fatto sotto giovanotto.>>
<<Cosa hai fatto!?>> Non so reprimere la rabbia quando si parla di mamma e Maeve.
<<Affrontami e li scoprirai.>>
L'ha voluto lui. Li vado subito incontro. E lo sfioro. Tutti gli altri altri colpi che ci diamo gli schiviamo.
Maledizione ma come fa.
Non riesco a vedere la sua faccia.
È coperta.
Dopo molti colpi lo colpisco e lui colpisce me. Lo colpisco nel braccio. Come lui con me. Appena estraggo la spada corre.
<<No, non era questo il patto!!. CODARDO! TI TROVERO.>> Gli urlo ed è così. Non la farà franca.
<<Non mi hai trovato per tutto questo tempo...>>
Cosa significa?
Non è lui. È morto. Vero?
...