Capitolo 4: La luce nelle profondità

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Il tunnel si snodava in una spirale discendente, le pareti lisce e umide riflettevano la luce fioca della sfera dorata, creando un effetto prismatico di colori freddi che danzavano sulle pietre. Ogni tanto, gocce d'acqua cadevano dal soffitto con un tintinnio quasi musicale, formando piccole pozze scintillanti sul terreno. L'aria era fresca e pungente, impregnata di un profumo minerale che le ricordava i profondi cunicoli delle miniere abbandonate nelle montagne vicine a Kaelen.

Elara si fermò per un momento, appoggiando la schiena alla parete fredda. La pietra pulsava con una luce calma e costante, come se volesse rassicurarla in quella solitudine profonda. Il silenzio del tunnel era quasi assordante, interrotto solo dal gorgoglio dell'acqua e dal respiro lento della ragazza.

Chiuse gli occhi, respirando profondamente l'aria umida. Si concentrò sulla sensazione dei piedi nudi che toccavano la superficie liscia e fredda del terreno, sull'eco delle gocce d'acqua, sul suono lontano e costante del flusso dell'acqua che si avvicinava. In quel momento, il mondo esterno sembrava scomparire.

Le pareti del tunnel sembravano trasformarsi in un velo di pietra porosa, assorbendo ogni rumore e ogni luce. La sfera dorata emanava un calore rassicurante, avvolgendola in una morbida aura di luce che teneva lontani i fantasmi della paura. Era come se il tunnel fosse una sorta di womb, un luogo protetto dove poteva riflettere sul suo viaggio.

Aveva lasciato tutto alle spalle: la sua famiglia, il suo villaggio, la vita semplice e familiare che aveva sempre conosciuto. Era entrata in un mondo sconosciuto, pieno di pericoli e incertezze, guidata solo da una misteriosa pietra e dal desiderio di scoprire la verità sulla sua origine.

Una verità che sembrava sfuggirle, nascosta dietro un velo di mistero. Ma Elara non si arrendeva. Il suo cuore bruciava di una determinazione inarrestabile, alimentata dalla speranza di trovare finalmente le risposte che cercava da tempo.

Si chiese cosa sarebbe successo se avesse rifiutato l'invito della pietra, se avesse continuato a vivere la sua vita tranquilla e prevedibile a Kaelen. Forse avrebbe trovato la felicità, avrebbe avuto una famiglia, avrebbe vissuto una vita normale. Ma qualcosa dentro di lei le diceva che quella non era la sua strada.

La sfera dorata emanò una luce più intensa, come se volesse ricordarle il suo scopo. La pietra pulsava in sincronia con il suo cuore, un battito costante e rassicurante che riempiva il silenzio del tunnel. Era una guida silenziosa ma inconfondibile, pronta a condurla verso la verità.

Elara aprì gli occhi e riprese il cammino, pronta ad affrontare ciò che la attendeva nelle profondità del tunnel.

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