Intro

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La leggenda narra
di un tempo passato

Quando vi erano i Draghi
A dominare il creato...

Parla di sangue, di morte e di paura
Ciò che renderà al viandante
La strada meno sicura...

E nella foresta più fitta
dai rami intrecciati
Due occhi d'inferno
vi terranno ancorati

Non mettere piede
in quella raduna
Se vuoi ancor vivere
Ed avere la vita sicura

Poiché si narra
che nella notte più buia
Egli esca nel mondo
Come una furia

Annusa il tuo sangue
Annusa il tuo terrore
Gode nel vederti esangue
Ed in mortale pallore

Ed allora scappa
Sciocco forestiero
E la paura strappa
Tornando al maniero

Cosicché il tuo urlo
di terrore intriso
Non possa sedurlo
E voler vedere il tuo viso

Poiché non c'è fuga
Che tu possa attuare
Il tuo sudore asciuga
E continua a scappare

E non tornare mai indietro
In quella desolazione
Se non vuoi scoprire il segreto
Della sua aggressione

Ed ora chiudi gli occhi
Innocente preda
Lascia che a queste parole
La tua mente creda

In modo che tu sia protetto
E tutelato
Da colui che il giorno
Non ha mai baciato

~°~

L'anziana signora chiuse il libro, sistemandosi le vesti di pura seta, mentre il bambino di fronte a lei la guardava con gli occhioni ancora spalancati
I:" ma questo è tutto vero nonna?"
La donna annuì, lanciando uno sguardo greve verso la montagna, per poi spingere il volto in avanti e dare un bacio sulla fronte del fanciullo

X:" si lo è, mio Signore...."

Anche gli occhioni verdi si girarono verso la montagna, credendo persino di sentire un ululato in lontananza, prima di rannicchiarsi in mezzo alle coperte e nascondersi...

Mentre l'anziana donna spegneva il lume, e chiudeva la finestra, lasciandolo da solo ad immaginare quegli occhi...

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