Primo giorno di scuola

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Erano le 6 del mattino e io non avevo dormito tutta la notte. Mi ero trasferita da poco in Giappone e non sapevo parlare molto bene il giapponese; conoscevo solo alcune parole e non riuscivo a leggere le scritte. Il mio sogno era diventare una supereroina e proteggere le persone, oltre a cantare con la mia voce. Ogni giorno guardavo cartoni animati, ma i miei genitori dicevano che dovevo studiare di più e non stare sempre davanti alla TV perché dovevo crescere.

Iniziai a prepararmi per il primo giorno di scuola alla Seiyo Academy. In quella scuola si dice che ci siano dei guardiani che proteggono gli studenti, ma non ci credevo molto. Ero molto timida... quando vidi qualcuno correre verso la scuola.

Il suo nome era Amu Hinamori. Amu era famosa per il suo stile unico e la sua personalità forte, ma sembrava sempre nascondere qualcosa. Mi chiesi se anche lei avesse un sogno segreto come il mio. Poi vidi un ragazzo biondo che si avvicinò a me. Si chiamava Tadase. Lui provava a parlarmi: "Sei tu quella nuova?" Io non capivo quello che diceva, guardai imbarazzata e abbassai la testa. Ero la prima italiana in una scuola giapponese e mi sentivo diversa. Ah, giusto, mi dimenticavo di dirvi il mio nome: sono Rosybelle e ho 10 anni.

Tadase sorrise gentilmente e cercò di farmi sentire a mio agio. "Non preoccuparti," disse in un giapponese semplice, "ti aiuteremo a sentirti a casa qui." Il suo sorriso mi rassicurò un po', ma ero ancora nervosa. Arrivarono altri Guardiani e mi sentii osservata, nervosa... non riuscivo a parlare ma dissi una parola in italiano: "Cavolo... perché i miei hanno deciso di venire in Giappone... non so nulla di giapponese..." Mi stavo per allontanare quando il professore, sorridendo, sembrò capire la mia lingua: "Hey, dove vuoi scappare, cara Rosybelle?" Io, sorpresa che un giapponese sapesse l'italiano, rimasi senza parole. Anche Tadase e gli altri Guardiani rimasero sorpresi.

Il professore, sorridendo, mi disse: "Non ti devi preoccupare, il giapponese può essere difficile ma ti ci abituerai. I Guardiani ti aiuteranno." Io, nervosa, risposi: "Non riesco... nessuno può capirmi, sembrerei un'aliena da un altro mondo... mi sento nervosa— ahhh scusate..." Entrai in classe e tutti gli studenti sparlavano dietro le mie spalle, dicendo: "Perché un'italiana è venuta in Giappone?" quando Amu riprese gli studenti dicendo: "Smettetela! Anche lei ha diritto di essere qui come tutti noi. Dovremmo aiutarla, non farla sentire diversa." 

Le parole di Amu mi diedero un po' di coraggio. Mi sedetti al mio posto e cercai di concentrarmi sulla lezione. Durante la pausa, Tadase e Amu vennero a parlarmi. "Rosybelle, non preoccuparti," disse Amu con un sorriso, "ci siamo passati tutti. Anche io ero nuova qui e non conoscevo nessuno. Vedrai che presto ti sentirai a casa." Io sorridevo un po' nervosa... Mi guardavo intorno... e stringevo le mani... cercando conforto... e poi feci un sospiro profondo e sussurrai a me stessa: "Andrà tutto bene, devo essere coraggiosa." Guardai Amu parlare con qualcuno ma non capivo con chi parlasse.

Poi notai che Amu stava parlando con un altro Guardiano, un ragazzo con i capelli scuri e un'aria seria. Si chiamava Kukai Soma. Mi avvicinai timidamente e Tadase mi presentò: "Rosybelle, questo è Kukai. È uno dei nostri migliori atleti e un grande amico." Io, timida, salutai: "Ciao..." Non capivo molto di giapponese... Amu disse a loro: "Avremo un po' di problemi a parlare con lei, non sa la nostra lingua. Come faremo, Tadase?" Io ritornai al mio posto... perché non avevo capito cosa aveva detto.

Mentre mi sedevo, sentii un leggero tocco sulla spalla. Mi voltai e vidi una ragazza con i capelli corti e scuri. "Ciao, sono Yaya Yuiki," disse con un sorriso amichevole. "Non preoccuparti, ti aiuteremo noi. Anche io ho avuto difficoltà all'inizio, ma vedrai che andrà tutto bene." Io continuai a non capire... "Non capisco nulla... ahh," dissi, mettendo le mani sulla testa, nervosa.

Yaya mi guardò con comprensione. "Non preoccuparti, Rosybelle. Imparerai piano piano. Intanto, possiamo comunicare con gesti e sorrisi. Vedrai che andrà meglio." Dopo un po' iniziò la lezione e il maestro mi diede cose facili per imparare la lingua. Mentre scrivevo e imparavo lentamente, sentivo del calore dentro di me... non capivo cosa fosse... ma nella mia mente c'era il desiderio di diventare forte e proteggere le persone. Anche se in quel momento ero nervosa, mi piaceva molto anche cantare... non avevo molta fiducia in me stessa. Mentre studiavo, mi sentivo un po' stanca... poi chiesi se potevo andare in bagno. Mi alzai e andai in bagno. Gli Shugo Chara di Amu mi guardarono andare via. Su disse ad Amu: "Solo io noto che quella ragazza avrà presto uno Shugo Chara?"

Amu annuì pensierosa. "Sì, anche io lo penso. Ha un grande sogno dentro di sé, deve solo trovare il coraggio di esprimerlo."

Entrando in bagno, mi sedetti sul water e mi sentivo nervosa, ma sentivo anche un calore dentro di me che mi diceva di non cedere. Pensai al mio sogno... "Voglio essere una eroina, aiutare il prossimo..." Iniziai a sentire qualcosa nascere dentro di me. Quando mi alzai, notai due uova sulla tavoletta. "Ehhhh, cosa... due uova... ma non sono una gallina... cos'è, un uovo di Pasqua?" Erano due uova: una era rosa con una maschera sopra, mentre l'altra era blu con un mantello e una maschera. Le toccai e sentii che erano entrambe calde.

"Che cosa sono queste?" mi chiesi, confusa ma anche affascinata. Le uova sembravano pulsare di energia, come se contenessero qualcosa di vivo e potente. Le presi delicatamente e le misi sotto la maglietta, sperando che nessuno mi avesse visto. Quando uscii dal bagno, mi trovai di fronte ad Amu, che mi fece spaventare. Le mie due uova caddero, ma per fortuna le presi al volo. Girandomi, dissi: "Ehh-- ciao..." cercando di nasconderle dietro la schiena, ma i suoi Shugo Chara stavano già curiosando le mie uova.

Amu sorrise. "Non preoccuparti, Rosybelle. Sembra che tu abbia trovato i tuoi Shugo Chara. È un momento speciale." Io dissi: "Eh, Shugo Chara??" Guardai le mie uova... "Come fai a saperlo? Non sono uova di Pasqua?"

Amu ridacchiò. "No, non sono uova di Pasqua. I Shugo Chara sono i guardiani dei nostri sogni e desideri più profondi. Ogni bambino che ha un grande sogno può avere un Shugo Chara. Sembra che tu ne abbia trovati due!" Ero ancora confusa, ma anche un po' emozionata. "Quindi... questi sono i miei Shugo Chara? Cosa devo fare adesso?"

Amu mi prese per mano e mi portò verso gli altri Guardiani. "Vieni, ti aiuteremo a capire tutto." io li nascondevo nella borsa... aspettavo che finiva la scuola... 

Shugo chara (la magia del cuore)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora