1. NOVITÀ

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1. NOVITÀ

Novità (ant. novitade, novitate) s. f. [dal lat. novĭtas -atis, der. di novus «nuovo»] – La condizione o la qualità di essere nuovo, di essere cioè fatto, concepito o conosciuto per la prima volta o da poco, o di presentarsi in modo diverso da quello noto o usuale, e perciò anche, spesso, con aspetto o con carattere originale, insolito, oppure (spec. nella lingua ant.) strano, singolare // Dizionario Treccani

Lex

Scoprire all'età di venticinque anni di esser stata adottata non è il massimo. Soprattutto quando si è costretti a stravolgere la propria esistenza.

Ho un geco leopardino, si chiama Benito - Bad Bunny sarebbe fiero di me - ed è giallo con numerose macchiette nere. Non chiede tante attenzioni: devo raccogliere i suoi bisognini, tenere sempre umida una tana e dargli da mangiare qualche volta a settimana. Tarme della farina, il più delle volte. E una sola volta al mese camole del miele, ricche di calcio e super dolci.

Lavoro nell'azienda di mio padre, gestisco l'ufficio e mi occupo di qualunque cosa mentre lui organizza la logistica. È un lavoro tranquillo, mi permette di svagarmi e avere del tempo libero con un buon stipendio alle spalle.

Ho un fidanzato, stiamo insieme da un anno e tre mesi. È una relazione stabile e tranquilla, lui ha i suoi impegni ed io i miei, ci vediamo la maggior parte delle volte nel weekend e raramente riusciamo a vederci durante la settimana: ci teniamo tanto ai nostri spazi e i nostri impegni e vederci solo un giorno a settimana ci va bene. Penso.

Ho la mia routine - adoro avere la mia routine - e odio quando i miei impegni vengono scombussolati.

«Posso averne un altro?» Sorrido al barista e indico il bicchiere vuoto proprio davanti a me.

Osservo le sue mani esperte che creano con maestria il mio secondo Tequila Sunrise e mi attacco alla cannuccia quando lo sistema proprio davanti a me.

«Giornata difficile?» domanda, pulendo il bancone con un panno lilla.

«Esistenza difficile» ironizzo, mordicchiando la cannuccia con i denti.

Ormai sono la sola persona nella zona bar della nave, tutti i passeggeri si sono trasferiti nella discoteca all'aperto per bere e fare il bagno di mezzanotte. Non ho nessuna voglia di festeggiare, di sorridere o provare alcuna emozione positiva.

Un uomo si siede nello sgabello affianco al mio e chiede un Martini, sospirando rumorosamente. Ha i capelli lunghi fino al mento, un viso duro e mascolino e le guance ben curate senza tracce di barba sfatta. Le spalle sono larghe e la camicia nera gli sta a malapena, marcando i pettorali e le braccia muscolose. I pantaloni sono eleganti e ben stirati, abbinati a delle scarpe stringate color pece. Tutti i suoi abiti gridano eleganza e ricchezza e nonostante i capelli gli diano un look sbarazzino, i tessuti pregiati dei vestiti non riescono a nascondere la sua vera natura da ricco sfondato.

«Giornata difficile?» Il barista gli porge il suo Martini e riprende tra le mani il panno lilla, pulendo distrattamente il bancone.

«Esistenza difficile - risponde, buttando giù in un unico sorso il drink - un altro, gentilmente»

«Oh, due anime affini» Josh - il barista con il nome scritto nella targhetta che porta al petto - ci fa l'occhiolino, si lava accuratamente le mani e prepara un nuovo Martini.

Save me from MyselfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora