Ciao ragazzi! questa è una raccolta di sogni, esperienze vissute o di mia invenzione tramutati in one shot oppure storie brevi, principalmente saranno kpop! Inoltre sono aperta a qualsiasi richiesta, di conseguenza, se avete qualche idea, non esitat...
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ship: felix x lex (og character, any pronouns) type: one shot inspo: a day at sea / personal experience clarifications: ci saranno dei dialoghi in inglese. C/C is your hair color 🟢
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La scuola era finita e con sé anche la pressione costante da parte dei professori di studiare per compiti e interrogazioni, cruciali per il giudizio finale. Potevo finalmente poltrire sul mio letto senza dover pensare ad un'eventuale conseguenza o alle sgridate di mia madre per colpa della mia nullafacenza.
Passò una settimana da quel giorno, più velocemente del solito, e sul calendario segnò il giorno 21 giugno, finalmente arrivò l'estate. Finalmente si fa per dire, perché io odiavo assolutamente questa stagione dell'anno.
Si suda in continuazione; quindi, ti senti il corpo costantemente sporco e appiccicaticcio.
Non respiri un attimo per il continuo caldo afoso e anomalo dato dal burrascoso cambiamento climatico.
Gli insetti non ti lasciano in pace e ogni tanto devi prenderti le vitamine perché, in caso contrario, non si arriva a fine giornata senza svenire almeno una volta.
Gli unici lati positivi erano il fatto che potevo staccare un po' la spina dalla solita quotidianità che distrugge e andare al mare.
Oh, il mare, il mio posto felice.
Camminare sulla sabbia a piedi nudi, tastare l'acqua gelida di quella enorme distesa trasparente e salina, diventare un tutt'uno con essa. Ammirare l'alba, il tramonto, il sole infrangersi con l'orizzonte, generando uno spettacolo di colori e luci unico.
Mi faceva sentire in pace con me stessx.
Solitamente, nel periodo tra luglio e agosto, andavo nella mia abitudinaria casa vacanze, situata a Diamante, nel lato tirrenico della Calabria, ma non avevo nessuno con cui condividere il mio tempo se non con la mia famiglia. Non riuscivo a relazionarmi con le persone della mia età perché erano totalmente diverse dal mio essere, quasi non le sopportavo. Preferivo di gran lunga stare in disparte, ad ammirare ogni singolo momento vissuto e riflettere sulla mia esistenza perché odiavo il forzarmi in una compagnia che non mi apprezzava per come fossi realmente.
Infatti, ogni volta che giungeva l'orario del tramonto, mi sedevo sulla riva e, con le mie adorate cuffie nelle orecchie, mi dilettavo con la giusta colonna sonora adattata anche a come mi sentivo durante quella giornata. Adoravo come le onde del mare si infrangevano sulla riva, che esso fosse calmo o agitato, mi confortava. Lo preferivo rispetto al sedermi su un telo mare e fissare disinteressatx gli altri ragazzi sfoggiare le loro insulse abilità nella pallavolo. Tanto, comunque, nessuno si azzardava a proferirmi parola, manco se fossi una peste da evitare.
Quell'anno però le cose sarebbero andate diversamente perché quando arrivai di consueto a casa mia notai che nell'abitazione vicina notai delle facce nuove. Mia madre mi disse che i nuovi vicini l'avevano comprata l'anno precedente e che nel periodo recente ne avevano ultimato i lavori.
«Tesoro, perché non andiamo ad accoglierli? Magari sarà un'occasione buona per farti un nuovo amico o amica. Chi lo sa!» Controvoglia feci come mi disse e, dopo aver sistemato casa, bussammo alla porta accanto.
Una bellissima signora dai lunghi capelli castani e dai tratti orientali ci accolse con un sorriso a trentadue denti, sembrava essere molto giovane d'aspetto.
«Ciao! Il mio nome è Lina Lee! Prego, entrate!»
Era molto tenera e dalla cadenza e modo con cui ci rivolse quelle parole capii che non era italiana, però masticava bene la nostra lingua.
«Sedetevi, vi offro qualcosa!»
Ci accomodammo sull'enorme divano beige nel salotto e ci portò due caffè espresso fatti al momento, accompagnati da un paio di biscotti con le gocce di cioccolato.
«Signora Lee è un enorme piacere conoscerla e la ringrazio per la sua ospitalità! Io sono Lucrezia Verdi e lxi è mix figlix Alex.» «Mi può chiamare Lex, molto piacere!» Replicai con entusiasmo spezzando la troppa formalità con cui mia madre si era presentata.
«Sono contenta che voi siate qui davvero! Spero che il nostro rapporto possa migliorare di giorno in giorno e potete entrambx dare del tu!»
