Un tuono perforante mi trapana il cuore e mi sveglia dal mio sonno profondo, provocandomi uno spavento non da poco.
Spalanco gli occhi, e subito il tintinnio della pioggia sull'asfalto colora i miei sensi. Una nuova giornata uggiosa regna su Milano.
La luce della mia sveglia digitale dà uno schiaffo al mio sonno interrotto: sono le sette del mattino.
Con le dita stropiccio gli occhi ancora troppo assonnati e mi stiracchio tra le coperte sgualcite dalla notte appena trascorsa. Mugugno quando sento i miei muscoli svegliarsi.
Amo e odio la pioggia allo stesso tempo. Adoro il suo profumo e come esso mi avvolge e al contempo travolge. Però la pioggia è anche martellante, incurante e logorante; mi costringe a cercare un riparo, a ricorrere all'isolamento, all'abbandono e all'introspezione, ma tutto ciò è paradossalmente in grado di donarmi una sensazione di protezione, come se lo stare con me stessa mi calmasse e mi rassicurasse, sotto un certo aspetto. Le giornate uggiose mi aiutano a riflettere e a guardarmi dentro, creano quell'atmosfera favorevole all'amplificazione delle mie emozioni e al flusso incessante dei miei pensieri. Da una parte mi permettono di conoscermi e comprendermi, mentre dall'altra mi pongono in una condizione di oppressione che si crea dal troppo spazio lasciato allo scorrere delle domande e delle paranoie.
Sbuffo rigirandomi nel letto e tirando al petto le ginocchia e il lenzuolo bianco. 'Sono fatta strana', penso, ma mi rendo conto in una frazione di secondo che questa idea è solamente un altro tentativo di autodistruggere i meccanismi della mia mente.
Dovrei smetterla di lamentarmi e di vedere sempre il negativo in me.
A volte tento di guardarmi indietro per immaginare e riscoprire il profumo delle emozioni che ho vissuto fino ad ora, cercando di realizzare che io non sono poi così male come mi ostino a pensare. Ma le negatività del passato prevalgono, e non mi danno pace, mai.
Lo schermo del mio cellulare, che si illumina sotto al disordine del comodino, mi distrae. La mia mano annaspa sulla superficie finché non lo raggiunge e, ancora con gli occhi increspati e piccoli, noto un messaggio di Clara.
Maestra Clara: Buongiorno ragazze. Nonostante oggi ci attenda molta pioggia, cercate di esserci a lezione perché parleremo dello spettacolo natalizio. Inoltre ho una sorpresa per voi, una novità per la nostra Accademia. Nell'attesa di questa sera, vi auguro un buon proseguimento.
Queste notizie mi stimolano il cervello.
Ancora incollata al messaggio della maestra, un'altra notifica spunta sullo schermo. Ovviamente Lucrezia non ha atteso nemmeno un minuto per scrivermi.
Lucrezia: Ohi, buongiorno, sei sveglia?
Mi metto a sedere e sollevo il cuscino contro la testata del letto per poggiarmici con la schiena.
Ginevra: Buongiorno Lucy. Sì, svegliata da un tuono... tu come stai?
Lucrezia: Uguale. Rincoglionita dal temporale. Hai letto il messaggio della maestra?
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attraverso i tuoi occhi
RomanceLIBRO 1 DELLA SERIE "ATTRAVERSO" Non è mai semplice guardare la propria immagine riflessa nello specchio, soprattutto per una ballerina. Ginevra Diotallevi ha l'anima che danza, ma la sua mente la opprime costantemente, e per questo non riesce a sen...