"Killer Queen" Queen

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Jax

Ho sempre pensato che non esistesse ne inferno e ne paradiso,non c'è assolutamente nulla dopo la morte,se non l'oblio e forse la rinascita.
Mi sono spesso chiesto perché le persone continuano a comportarsi bene anche se tanto nessuno di noi finirà in "paradiso".
Se non esistono,che senso ha comportarsi da brava persona no?

Stacco la penna dal foglio e la poggio sulla scrivania.
Guardo l'ora sul telefono,le otto e mezza, sono in ritardo ma non me ne può fregare di meno.
Con la velocità di un bradipo,mi vesto e mi lavo i denti.
Scendo le scale con la sigaretta incastrata tra le labbra e il dito sull'accendino,entro in cucina dove mi aspetta lo sguardo Severo di Satana,mio padre.
"Alla buon'ora,di un po sai che ore sono?" Mi guarda come se fossi la cosa più rivoltante che avesse mai visto.
"Non è suonata la sveglia" mi giustifico alzando le spalle e ispirando il fumo che mi brucia la gola.
Ah,finalmente
Lui non sembra contento della mia risposta e pichietta in modo nervoso le dita sul tavolo.
"Non me ne frega un cazzo della sveglia,sei tu che sei troppo stupido e pigro per alzarti! Muoviti!" Mi indica la porta.
Stupido
Prendo lo zaino e arrivo alla porta.
"Ah dimenticavo, vaffanculo" dico prima di aprire la porta e uscire di casa.
Percorro la strada che mi porta al college,ci sono solo io e i miei pensieri a salire la scalinata.
Guardo sull'opuscolo che mi indica che la mia stanza è la ventitré,vedo che la porta è già socchiusa.
Con la fronte aggrotata e la curiosità a mille,spalanco la porta e una figura piccola e esile si prostra piegata,si gira e mi guarda a bocca semichiusa e gli occhi sbarrati.
Riconoscerei quel viso ovunque.
"Olive" sussurro con un piccolo sorrisino.
Oh tesoro,per te è troppo tardi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 19 ⏰

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